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Una sola domanda a Napolitano

16 Agosto 2010

Non si offendera ´, spero, il presidente della Repubblica se torno a parlare di lui e a insistere di fare chiarezza sull ´inchiesta che, a mio avviso, sta travolgendo la terza carica dello Stato.

Ne ´si offendera ´, spero, se gli dico che ho l ´impressione che, un po ´ sulla questione Fini, un po ´ sul governicchio, si stia incartando.

Non e ´ nuovo a questa specie di trappola in cui cade ogni tanto. Gli successe al tempo dei fatti di Ungheria quando si schiero ´ a favore dell ´invasione dei ´fratelli ´ russi. Poi, qualche anno dopo rivide saggiamente la sua posizione e condanno ´ questa volta l ´invasione della Cecoslovacchia, sempre da parte dei ´fratelli ´ russi.

In questi giorni si sta incartando tra la Costituzione materiale e quella formale, dopo che, alla rovescia di quanto accadde con l ´Ungheria e la Cecoslovacchia, dove prima sbaglio ´ poi si corresse, prima ha saggiamente riconosciuto quella materiale ed ora pare volerla disconoscere.

Per fortuna e ´ stato Schifani (e ´ di qualche tempo fa un mio articolo nel quale sostenevo che delle tre cariche istituzionali, Schifani e ´ la migliore) a ricordargli che siamo entrati da tempo nella Costituzione materiale. In specie nel punto in cui la legge elettorale, pur in presenza di difetti, recita a chiare lettere che i partiti si presentano agli elettori divisi in coalizioni e sulla scheda deve essere indicato il capo della medesima. In base a cio ´ lo stesso Napolitano non ha mai esitato a convocare, se non ricordo male Prodi, e nel 2008 Berlusconi e affidare loro l ´incarico di formare e presiedere il governo.

I motivi per cui oggi pensa che sia possibile tornare clamorosamente indietro e ripetere la brutta esperienza scalfariana mi sono sconosciuti, ma essi suscitano forti sospetti che anche il Napolitano super partes, dopo vari tentennamenti, si sia pesantemente schierato contro il vincitore delle elezioni, ossia Silvio Berlusconi.

Desiderare di dare il governo del Paese a chi ha perso le elezioni, questa volta non sara ´ una decisione indolore per la democrazia. Sara ´ una scelta che gli elettori del centrodestra rifiuteranno. La giustificazione che la Costituzione formale glielo consente non regge, e una lezione in tal senso e ´ venuta proprio dalla seconda carica dello Stato, da Schifani, che ha invitato Napolitano a ricordarsi che il nostro Paese non e ´ rimasto fermo alla prima Repubblica, e che gli elettori hanno acquisito un potere di scelta che gli era stato negato proprio dalla Costituzione formale.

Su Schifani puntano oggi tutti coloro che combattono contro le manovre e gli inganni del Palazzo e vogliono tradurre la sovranita ´ popolare in un fatto concreto. Agli elettori, e solo ad essi, compete decidere da chi vogliono essere governati.

Un altro sbandamento c ´e ´ stato con l ´intervista rilasciata all ´Unita ´, un giornale di partito, e che partito!, il suo, per una vita.
Ha tentato di correggersi ed anche di rispondere alle numerose critiche avanzate sul punto, nonche ´sulla sua intenzione di ripetere, ove ci fosse una maggioranza, qualunque essa sia, l ´esperienza del ribaltone.

La pezza, mi duole dirlo, e ´ stata peggiore del buco. Cosí­ ´ come la dichiarazione di Fini riguardo al caso che lo coinvolge.

Ed e ´ proprio sul caso Fini che desidero porgli una domanda, secca secca. Perche ´ secca secca? Perche ´ il capo dello Stato deve essere esplicito davanti agli italiani. Ha intanto cercato di rispondere, anche qui incartandosi, sul perche ´ non ha mai difeso Berlusconi ed oggi difende Fini. La giustificazione addotta secondo la quale Berlusconi puo ´ difendersi in Parlamento, mentre Fini non puo ´ difendersi e ´, mi perdoni il capo dello Stato, di una leggerezza sconvolgente. Che dovrebbe fare Berlusconi? Andare in Parlamento e chiedere di discutere, che so, se sia andato a letto con Noemi Patrizia? Se sapeva che la D ´Addario era una escort? E via di questo passo?

Berlusconi a queste domande ha risposto sulla stampa, allo stesso modo che ha fatto Fini.

Ritorniamo a Fini. A differenza di Berlusconi, che rappresenta, e ´ vero, il governo italiano, ma e ´espressione di parte, tanto e ´vero che e ´ espressione di una maggioranza che si contrappone in Parlamento ad una minoranza, Fini e ´una delle tre cariche istituzionali super partes, ossia appartiene a cariche non schierate nell ´agone politico perche ´devono presiedere a funzioni vitali della democrazia, e i cittadini non devono poter nutrire alcun dubbio sulla loro integrita ´.

Ebbene, su Fini si sono addensate nuvole nere, anzi nerissime, e alcuni quotidiani, in specie Il Giornale e Libero, hanno pubblicato documenti e testimonianze che hanno indotto e inducono molti italiani a pensare che egli abbia compiute azioni non degne della carica che ricopre. Sono passate settimane, e solo un paio di giorni fa Napolitano ha chiesto perentoriamente alla stampa di mettersi il bavaglio e di non dare piu ´fastidio alla terza carica dello Stato.

Anche questa volta, non si offendera ´Napolitano, a me pare che si sia incartato. Egli e ´ per gli italiani la massima garanzia che tutto nelle Istituzioni procede senza magagne, e soprattutto e ´il garante che le altre due cariche dello Stato super partes sono degne di continuare a svolgere la loro funzione.

Fini sembra coinvolto in faccende in cui, se fossero vere, ne uscirrebe con l ´immagine di uno dei tanti politici sorpresi con le mani nel sacco.

Non e ´, secondo Napolitano, grave che si insinui negli italiani un tale gravissimo sospetto, e che si arrivi a pensare che la terza carica dello Stato, approfittando della sua carica, stia facendo gli affari suoi?

Nella sua vacanza a Stromboli, Napolitano ci ha fatto solo sapere che seguiva le vicende italiane; quindi, immagino, anche il caso Fini, pero ´ su di esso ha taciuto, e secondo me, per troppo tempo. Poi, tornato a Roma, ha preso le difese di Fini. Come se avesse elementi tali da giustificare la sua difesa, consegnata all ´Unita ´.

Allora questa e ´ la mia domanda: Napolitano ha chiesto a Fini di dirgli la verita ´?

E ´ una domanda secca perche` non mi deve rispondere incartandosi.
Le risposte possono essere soltando due: Si ´ e No. Non possono essere: Si ´, pero ´, oppure: No, ma.

Se la risposta e ´ si ´ me ne compiaccio, perche` era il minimo che Napolitano potesse fare. Ma se conosce la verita ´ deve dircela anche a noi per farci capire del perche ´ lo abbia assolto. In questo modo gli italiani sapranno di non avere un intrallazzone sullo scranno piu ´ alto di Montecitorio. Ovviamente, come ho gia ´scritto, l ´eventuale assoluzione di Napolitano, lega la sorte di Napolitano a quella di Fini, ove fosse poi provato che Fini ha mentito agli italiani. Per lui scatterebbe l ´effetto Clinton. Non si mente agli elettori, soprattutto quando si ricopre una carica istituzionale super partes.

Se invece Napolitano non ha ancora convocato Fini per ricevere la verita ´ sullo scandalo che lo sta travolgendo, mi perdonera ´ il Presidente se gli faro ´ notare che egli e ´ venuto meno ai suoi obblighi di garante, che e ´cosa gravissima. Quando critica la stampa, non puo ´ non sapere che la stampa insiste ad accusare Fini, arrecando continuamente nuove prove, proprio perche ´ e ´piu ´ che convinta che Fini stia mentendo agli italiani. Non si puo ´ chiedere alla stampa di imbavagliarsi, quando sarebbe lo stesso capo dello Stato, non convocando Fini, a non mettere un punto fermo circa la verita ´. Finche ´ Napolitano non sentira ´ Fini, sara ´Napolitano a non compiere, me ne dispiace dirlo, il suo dovere, e non la stampa.

Dunque, mi risponda: Ha raccolto da Fini la verita ´?


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1 commento

  1. Pingback by Una sola domanda a Napolitano | IlTuoWeb.Net News — 16 Agosto 2010 @ 17:01

    […] Articolo originale: Una sola domanda a Napolitano Attualita’ […]

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Bart