A Bertolaso la solidarietà che mancò a Berlusconi19 Febbraio 2010 Ho letto qui la bella lettera che le due figlie di Guido Bertolaso, Chiara e Olivia, hanno scritto al loro padre per confermargli pubblicamente il loro affetto e il loro orgoglio filiale. Qualcuno potrebbe eccepire con un certo sarcasmo che non occorrono lettere pubbliche per dimostrare tali sentimenti, che dovrebbero rimanere chiusi nella stretta sfera privata. Spero davvero che nessuno faccia una tale obiezione, che rientrerebbe a mio avviso nella specie subdola e maligna degli abbracci e dei baci che il moralista Antonio Di Pietro ha esibito pubblicamente nei confronti del candidato alle elezioni regionali della Campania, Vincenzo De Luca (e anche qui). Si tratterebbe della stessa ipocrisia. Come per Tonino tutto è bene ciò che è benedetto da lui (si crede un nuovo Giovanni Battista?), così per costoro tutto sarebbe ben fatto se, ad esempio, a scrivere una lettera simile fosse, che so, proprio un familiare dello stesso Vincenzo De Luca. Allora se ne occuperebbero Ballarò e L’infedele. E Michele Santoro manderebbe subito un inviato speciale ad intervistarlo in casa sua perché tutti noi ci convincessimo che questo De Luca meriterebbe gli onori dell’altare. Perché diventa importante una lettera pubblica scritta da coloro che più patiscono il fango che viene gettato addosso ad un loro congiunto? Perché è la luce più potente, fosse anche un piccolo lumicino, che può guidare la rotta di un uomo che rischia di smarrirsi nella disperazione. Direte: ma già Berlusconi, già Letta, già alcuni giornalisti hanno preso le sue difese. Che cosa si vuole di più? È verissimo, non sono mancate le solidarietà dal mondo politico e da parte di  alcuni giornali, ma – sembrerà paradossale -, in una società  che si sta sporcando sempre di più, la dimostrazione pubblica, davanti agli italiani (ma forse anche davanti al mondo, vista la notorietà del personaggio) può essere uno dei pochi attestati di solidarietà e di amore a cui gli italiani sono disposti a credere. Checché se ne dica, la famiglia resta ancora il cardine della nostra società . La voce della famiglia può ancora essere l’ancora a cui si affida chi si sente ingannato, umiliato, abbandonato e vicino a cadere. Ricordate la moglie di Piero Marrazzo, Roberta Serdoz? Corse vicino al marito, è restata sempre con lui, dando agli italiani un grande esempio di amore e di perdono. L’altro giorno discutevo a tavola con degli amici il caso Bertolaso. Accanto a me c’era un volontario della Croce Rossa, che si mette a disposizione della Protezione civile ogni volta che c’è da intervenire per una calamità . Ammirevole il suo altruismo. Non è un elettore del centrodestra, ma – disse a tutti noi che discutevamo – ho lavorato qualche volta con Bertolaso e mi sentirei di mettere la mano sul fuoco sulla sua onestà . Non su quella di altri, ma sulla sua non ho dubbi. È un riconoscimento di un avversario di Silvio Berlusconi. Le figlie di Bertolaso non se la sono sentita di tenere dentro la cerchia familiare un analogo sentimento di stima e di fiducia. Lo hanno voluto far conoscere fuori delle quattro mura della loro casa. Hanno voluto che il padre, nei suoi continui viaggi verso i luoghi del dolore, portasse con sé il ricordo del loro affetto e della loro fiducia, e soprattutto hanno voluto che queste parole le ricordassero quei cittadini che le turpitudini di questi giorni hanno reso incerti dell’uomo che per loro era stato finora il simbolo indiscusso dell’efficienza, della solidarietà e dell’altruismo. Uno dei dolori che più hanno colpito Bertolaso, lo ha confessato lui stesso. Riguarda proprio i cittadini colpiti dalle calamità . Lo addolora il fatto che oggi possano guardarlo con altri occhi. Crederlo un disonesto, un profittatore, un donnaiolo, un mentitore. Chiara e Olivia hanno compiuto ciò che avrei voluto fosse compiuto da Eleonora, Luigi e Barbara nei giorni della disperazione del loro padre, Silvio Berlusconi. Lo hanno fatto lodevolmente – e senza alcun timore di schierarsi – i fratellastri Marina e Pier Silvio, ma loro no: sono rimasti sotto la cappella protettrice della madre, aiutandola, spero davvero inconsapevolmente, a rigirare il pugnale nella ferita inferta al loro genitore. Articoli correlati“Bersani: «Io spalai, Bertolaso voli basso »” Qui. Letto 2109 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 19 Febbraio 2010 @ 19:18
E’ da notare anche come queste due figlie parlino prima di tutto da cittadine e, giustamente, presentino il loro Padre come un uomo, prima ancora che come Padre.
Quale abissale differenza fra questa lettera e quelle scritte da Veronica Lario !
Le figliole di Bertolaso sono donne, mentre la Signora Lario e le sue figlie hanno dimostrato di essere donnette. Che dire del figlio Luigi ? Solo sperare che cresca e si affranchi dal dominio delle femmine di casa. Tre sono tante. Per di più politicamente avverse alle idee del Premier (perché è così che vedono colui che per loro dovrebbe essere solo marito e padre)
Commento by susanna — 19 Marzo 2010 @ 02:03
Ambra Biagioni
MA CHE COSA NE SA LEI DEI FATTI DEGLI ALTRI ???
MA GUARDI AI FATTI SUOI E IN CASA SUA !!
Commento by Ambra Biagioni — 19 Marzo 2010 @ 09:24
Gentile Signora, innanzi tutto mi lasci dire che, per le regole usate su internet, scrivere in stampatello significa urlare, quindi le chiedo come si permetta di “urlarmi sul muso”; io non la conosco come lei non conosce me.
Del resto Signora come può accusarmi di quello che lei stessa fa ? Si basa su quanto legge ed io, come lei mi baso su quanto leggo.
Le pare che le lettere pubbliche della Signora Lario siano corrette ? A me appaiono tal quali una scenata in piazza di una qualunque “ciana”, ma la Signora Lario, anche se lo fosse, non docrebbe comportarsi come una donnetta del popolino che va in piazza a far scenate al marito, coram populi, per svergognarlo con recriminazioni personali.
Serve che le ricordi come la Signora Lario sia la moglie del Primo Ministro e, come tale, abbia il dovere di ripettarne la figura di fronte al Popolo che rappresenta ? Il comportamento delle donne di casa Berlusconi non è stato offensivo solo per Silvio Berlusconi, ma proprio per il Popolo che lo ha votato ed è la maggioranza.
Come vede io guardo a casa mia e parlo dei fatti miei.
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