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A LUCCA: 27 gennaio: Il giorno della memoria

19 Gennaio 2010

CITTA’ DI LUCCA
in collaborazione con la Polizia di Stato ed il Museo Italiano del Fumetto

Mercoledì   27 Gennaio 2010 – Giorno della Memoria
in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

Ore 10,00                     Museo Italiano del Fumetto – Piazza San Romano

Interventi di:

– Sindaco del Comune di Lucca Prof. Mauro Favilla
– Presidente dell’Amministrazione Provinciale   Dott. Stefano Baccelli
– Questore di Lucca Dott. Francesco Nicola Santoro
– Vice Presidente della Comunità Ebraica di Pisa – Lucca –   Viareggio
– Sig.a Clara Wachsberger

– Presentazione della Pubblicazione   a fumetti “L’Ultimo Questore”
dedicato alla figura di   Giovanni Palatucci a   cura dell’ autore Nazareno Giusti e dell’ editore Dott. Guido Guastalla Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Livorno      

                                                                          ________________________________________

Ore 11,45-11,50     Parcheggio Palatucci
Raduno Autorità cittadine e rappresentanze militari  
Ore 12,00                           Schieramento picchetto della Polizia di Stato
                                                          Deposizione corona al Cippo Palatucci                                        

La Cittadinanza di Lucca   è invitata a partecipare

IL SINDACO
Mauro Favilla


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1 commento

  1. Commento by vittorio baccelli — 29 Gennaio 2010 @ 18:57

    IL GIORNO DELLA MEMORIA Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Anche quest’anno la giornata dedicata alla memoria rischia di svolgersi come negli anni passati, cioè in modo retorico, continuando a prediligere la celebrazione a scapito della conoscenza: si ricorda e contemporaneamente si rimuove. E soprattutto si tralasciano tutte le altre shoah del mondo che vedono ridotti a martiri minoranze oppresse come i rom, i sinti, i testimoni di Geova, gli omosessuali. Si continua a documentare la follia hitleriana e non se ne ricercano le cause vere che purtroppo hanno coinvolto interi popoli. Si parla di nazifascismo senza distinguere le profonde diversità tra i due movimenti. Si banalizza sulle cause che non furono da attribuirsi ad una ventata di pazzia, ma al contrario esse maturarono in ambienti politici dell’epoca, economici, religiosi, culturali ed esoterici. Siamo così bombardati da immagini, precise nei dettagli, agghiaccianti, condite da commenti politicamente corretti, ma di una semplicità sconcertante. E questo bombardamento si è intensificato negli ultimi anni soprattutto nelle scuole. Ci si dimentica che nel recente passato, e purtroppo anche oggi, si è giunti ad ipotizzare vicinanze tra l’attuale politica d’Israele e la Germania nazista. Vittime e carnefici sullo stesso piano anche se in tempi diversi, e ciò è riprovevole e inaccettabile. Distorsioni dovute all’avvelenamento mentale prodotto da cattive e mal digerite ideologie. Si giustificano movimenti terroristici come hezebollah e hamas e non si comprendono le ragioni di Israele che ha in ballo la sua stessa esistenza. Diciamoci la verità: c’è ancora una parte d’umanità, e non solo europea, che mal digerisce l’esistenza dello stato democratico d’Israele e tende costantemente a delegittimarlo; delegittimazione che significa annullamento. Non si affrontano seriamente le problematiche legate ad un antisemitismo tuttora diffuso ed estremamente pericoloso. Eppure i fatti sono sotto gli occhi di tutti, ma chi ricorda l’amichevole incontro tra Hitler e il Gran Muftì di Gerusalemme? Chi ricorda che la prima intifada in Egitto fu finanziata dal nazionalsocialismo? Chi ricorda i battaglioni arabi inquadrati nell’Asse che si fregiavano della svastica tra due foglie di palma? Ricordi inquietanti che vengono rimossi a tutto vantaggio dell’ideologia nazislam che continua a seminare morte e odio. Si insiste nel descrivere nel dettaglio la vita e la morte nei campi di sterminio e mai ci si domanda seriamente perché sia successo tutto questo proprio nella civilissima Europa. Non ci si sforza di capire e di spiegare: è più semplice e più comodo dare la colpa alla ventata di follia e tollerare che in tutto il mondo vengano bruciate le bandiere di Israele. Per l’islam invece c’è oggi un atteggiamento ben diverso, si cerca di comprenderne la cultura (?), s’incoraggia la lettura del Corano, magari allegandolo a quotidiani, si cercano giustificazioni, eppure i fondamentalisti dell’islam vorrebbero, non solo la morte di Israele, ma la nostra civiltà distrutta e un califfato in Europa, pardon in Eurabia. E non si limitano a volere a parole la distruzione della nostra civiltà occidentale, materialmente hanno già iniziato a colpire, dalle Torri Gemelle a Beslan, dall’uccisione di Theo Van Gogh agli attentati a Londra, Madrid, ecc. Allora, giornata della memoria sì, ma non solo celebrativa, ma di studio sulle cause, sui motivi, quelli veri: dall’intolleranza religiosa all’alibi economico, dai piani esoterici del nazismo all’intolleranza di razza. Anche giornata della memoria per tutte quelle stragi, superiori di numero, che il comunismo ha perpetrato contro l’umanità. E memoria per le minoranze vessate da Hitler e vessate anche oggi dai cittadini onorabili: rom, sinti, omosessuali, testimoni di Geova. Una giornata della memoria che dovrebbe anche spiegare le ragioni dell’esistenza dello stato d’Israele. Dare una mano a Israele oggi aprendolo all’Europa cioè alla Comunità Europea e sostenendolo in ogni senso è ricordare degnamente la Shoah! Una giornata della memoria che dovrebbe vedere l’intera civiltà occidentale schierata a sostegno della guerra globale contro il terrorismo nella quale il popolo d’Israele da decenni è in prima fila anche per affermare il proprio diritto ad esistere. E come negli anni passati la Cesareviviani ha voluto dedicare l’incontro di mercoledì 27 gennaio, che si è tenuto a Lucca presso la Casermetta Santa Maria delle Mura Urbane ad una riflessione sul Giorno della Memoria, istituito per ricordare il 27 gennaio 1945, data dell’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Marco Vignolo Gargini, scrittore, traduttore, saggista e studioso del movimento GLBTQ, ha parlato della persecuzione e sterminio degli omosessuali nei Lager sulla base del Paragrafo 175 del codice penale tedesco. Un’occasione questa per commemorare e informare su di un aspetto di solito, non senza motivo, poco divulgato della Shoah.

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Bart