Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Ancora le cassandre su Berlusconi

5 Luglio 2009

Che  infelice Paese l’Italia! Finito il cannoneggiamento sulla vita privata di Berlusconi (che riprenderà l’anno prossimo, alla vigilia delle elezioni regionali, statene certi: fosse  accettata questa  mia puntata,  vincerei il superenalotto!), ora si sono indottrinati i giornali stranieri sulla previsione che in autunno il governo Berlusconi cadrà, e speculando su quanto noi stessi abbiamo suggerito a questi giornali compiacenti, facciamo rimbalzare la notizia in Italia,  facendo intendere  che dopo l’estate avremo forse un governo di tecnici.

Ha fatto bene qualcuno (mi pare Fini) a dire che in Italia chi può governare è solo lo schieramento che ha vinto le elezioni. Basta con la vecchia abitudine di fare le elezioni, formare il governo e poi abbatterlo con le manovre  di palazzo  (di cui sono abili alcuni politici) per mettere al suo posto un governo fatto di uomini che non hanno ricevuto il consenso maggioritario del Paese. Essi sarebbero governanti abusivi. Lo Scalfarismo (quello di Oscar Luigi Scalfaro, s’intende, che manovrò nel 1994 la Lega Nord per far cadere il governo Berlusconi e si oppose a nuove elezioni per far governare chi voleva lui) c’è bastato e non lo vogliamo più. Una democrazia deve avere per governanti coloro che sono stati scelti dagli elettori. Quindi qualsiasi ipotesi di sgambetto a Berlusconi – se dovesse riuscire – non potrà che comportare nuove elezioni.

Ma il ridicolo (anzi, il drammatico) è che, anziché pensare ai bisogni del Paese, ancora una volta ci si accanisce contro Berlusconi e s’imbastiscono manovre contro di lui. Mi domando: A chi affideremmo, caduto questo governo, la crisi economica che ci attanaglia? A Dario Franceschini? A Prodi? A Visco? A chi affideremmo la ricostruzione in Abruzzo? E a chi  affideremmo Viareggio per risanarla dall’orribile incidente ferroviario?

Mi ha fatto piacere venerdì sera, nella trasmissione di Bruno Vespa, sentir dire  dal regista Michele Placido che egli nutre fiducia in questo governo. Anch’io ho fiducia. E do appuntamento alle cassandre ai primi del 2010 per fare il punto sull’Abruzzo e su Viareggio e confrontare quanto è stato fatto con quanto fecero altri governi in occasione di calamità simili.

Per quanto riguarda la crisi, ho sentito la Marcegaglia confermare  la stessa cosa che  questo governo ha dichiarato da qualche tempo, ossia che il peggio è passato, anche se ci aspettano mesi ancora difficili. Via le cassandre, che anneghino nel fiume della loro bile!

Che vadano ad augurare la cattiva sorte altrove, a casa loro magari, ma non qui in Italia che, se non è più casa loro, come pare, è sicuramente casa mia.


Letto 3160 volte.


35 Comments

  1. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 5 Luglio 2009 @ 21:18

    Non posso dimenticare il deplorevole comportamento dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Presidente di una parzialità schifosa. Non rappresentava per niente l’intera Italia, come avrebbe dovuto, bensì una parte, quella, addirittura, minoritaria, di cui, poi, ha fatto parte, dimostrando astio velenoso verso la parte politica a lui non cara.
    Mi ha favorevolmente sorpreso, invece, l’attuale Presidente Napolitano, la cui elezione mi lasciò non poco perplesso. Napolitano si è dimostrato un gran signore, un ottimo Presidente di tutti gli Italiani, un uomo super partes, con le idee chiare, di grandi capacità, di equilibrio e dignità.
    Bruttissimo ricordo quello di Scalfaro, bella sorpresa quella attuale. Spero che continui così.
    Per quanto riguarda la stampa estera, specie quella inglese, si guardassero i disastri che avvengono nei loro paesi (vedi soprattutto la crisi inglese e le figuracce dei Laburisti al potere). Invece vogliono ficcare sempre il naso nelle nostre faccende. Ciò dimostra che contiamo veramente qualcosa in Europa e nel mondo, altrimenti non avrebbero motivo di occuparsi dei fatti nostri e far di tutto per farci apparire sotto cattiva luce
    Gian Gabriele

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 5 Luglio 2009 @ 22:01

    Sì, anch’io sono contento di come Napolitano esercita il suo mandato. Che differenza!

  3. Commento by Rugantino — 5 Luglio 2009 @ 23:47

    E’ interessante notare che gli attacchi vengono da più parti.. sicuramente non tutto è casuale.
    E D’Alema cosa sta proponendo? Di farsi avanti lui?

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 6 Luglio 2009 @ 00:16

    A D’Alema conviene stare dietro le quinte e muovere i fili. Bersani è il suo candidato, e molto probabilmente sarà il nuovo segretario.

  5. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 6 Luglio 2009 @ 08:27

    D’Alema è una vecchia, abile “volpe” politica. Lavora quasi nell’ombra, abilmente, ai fianchi, sia all’interno del suo partito sia nel panorama politico nazionale. Vedremo gli sviluppi. Non può rimanere indietro o nell’anonimato. Quando fu nominato Presidente del Consiglio, addirittura accettò quell’incarico, pur avendo dichiarato pubblicamente che non lo avrebbe mai ricoperto, se non eletto democraticamente dai cittadini. Invece…! L’ambizione non ha limiti
    Gian Gabriele Benedetti

  6. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 6 Luglio 2009 @ 15:46

    Arriva la 14^ per i pensionati. Merito di Prodi, ma nessuno lo sa

    Tre milioni e mezzo di pensionati avranno la 14^ mensilità grazie a un provvedimento del 2007 voluto dal governo Prodi. Forse per questo, per non attribuire il merito al governo precedente, l’attuale esecutivo – denuncia il Pd – sta passando sotto silenzio l’erogazione di questa cifra, che può alleviare sia pure in misura minima le difficoltà di fasce deboli della popolazione.
    Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro nel governo presieduto da Romano Prodi attacca: “Nonostante la caparbietà con la quale il governo si ostina a non investire risorse per sostenere sviluppo e stato sociale in un momento di crisi così grave, come Pd siamo riusciti ad allentare i cordoni della borsa di Tremonti e a portare un importante risultato ai cittadini socialmente ed
    economicamente più deboli”.

    La 14^ è in pagamento in questi giorni ai pensionati che percepiscono un assegno mensile fino a circa 700 euro. Si tratta
    di 3 milioni 426mila persone che percepiranno un importo medio di 380 euro una tantum per un onere complessivo di 1 miliardo
    305 milioni di euro. Questo risultato – aggiunge Damiano – è il frutto del protocollo del 2007, voluto dal governo Prodi ».
    «L’esecutivo di Berlusconi – prosegue l’ex ministro del Lavoro – abituato ad annunci roboanti quanto inconsistenti di risorse promesse e mai pagate, ha passato sotto silenzio questo importante intervento sociale, semplicemente perchè frutto
    dell’azione del governo precedente ».

    «Il numero di persone coinvolte, oltre 3 milioni, e la cifra che viene spesa – aggiunge Damiano – e che sarà erogata anche negli anni a venire nel mese di luglio, corrisponde esattamente a quanto stabilito dall’accordo del 2007 con le parti sociali. Ben diverso è il rapporto promessa-risultato di questo governo: una social card prevista per oltre 1milione e mezzo di pensionati, devoluta ad appena un terzo; un assegno di disoccupazione per i lavoratori a progetto, cioè precari, che non solo corrisponde ad appena il 20% dell’ultima retribuzione, ma che ha interessato fin qui 1800 persone, rispetto ai circa 400mila precari che hanno perso il lavoro nel corso del 2008. Qualsiasi ulteriore commento – conclude – appare superfluo ».

    In realtà, temono al Pd, potrebbe accadere di peggio. Ossia, quel che è successo per l’Ici per la prima casa: il governo Prodi tolse la tassa a chi effettivamente ne aveva bisogno, riducendola per tutti gli altri, ma poi Tremonti la levò per tutti, con aggravio importante per le finanze ma attribuendosi il merito.

  7. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 6 Luglio 2009 @ 15:50

    La Cei: «Libertinaggio irresponsabile
    non è un affare privato »
    Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata

    ROMA – Lo sfoggio di un «libertinaggio gaio e irresponsabile » a cui oggi si assiste, non deve far pensare che «non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori »: lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons.Mariano Crociata, in una omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti.

    Mons Crociata (dal sito diocesinoto.it)
    Mons Crociata (dal sito diocesinoto.it)
    COMPORTAMENTI SESSUALI SFRENATI – «Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo – ha detto mons. Crociata condannando la « »sfrenatezza e sregolatezza » nei comportamenti sessuali in opposizione alle virtù della santa – e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria, con cui fin dall’antichità si è voluto stigmatizzare la fatua esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista; salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere ». «Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati – ha aggiunto il segretario della Cei – soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio ». Secondo Crociata, si è di fronte a un paradosso, essendo oggi arrivati «ad agire e a parlare con sfrontatezza senza limiti di cui si dovrebbe veramente arrossire e vergognare », mentre si arrossisce – aggiunge citando San Paolo – per tutto quello che «è vero, nobile e giusto ».«Qui non è in gioco – conclude – un moralismo d’altri tempi, superato » ma «è in pericolo il bene stesso dell’uomo ». «Dobbiamo interrogarci tutti – ha detto ancora – sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall’aver tolto l’innocenza a intere nuove generazioni ».

    06 luglio 2009 – “Corriere della Sera”

  8. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 6 Luglio 2009 @ 16:09

    Per quanto riguarda la quattordicesima ai pensionati, è cosa buona. Ma va riconosciuto che il Governo Berlusconi l’ha confermata tranquillamente. Quasi mai la sinistra ha riconosciuto provvedimenti buoni del centro-destra. Anzi…!
    Per quanto riguarda la dichiarazione Cei, alla sinistra ogni tanto, guarda caso, torna buona anche la Chiesa, purché attacchi il Governo Berlusconi. La stessa sinistra segua la Chiesa pure in altre sue affermazioni e principi e non chieda la laicità dello Stato a corrente alternata (cioè quando gli fa comodo)
    Gian Gabriele Benedetti

  9. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 6 Luglio 2009 @ 18:51

    Giorgio, condivido quanto scrive Gian Gabriele. la sinistra, in realtà, e anche la CEI, si fanno sentire perché Berlusconi è stato beccato con le mani nella marmellata, e alla sinistra certamente, ed anche ad una parte del mondo cattolico, fa comodo attizzare una campagna su di lui per trovare una strada per abbatterlo.
    Il libertinaggio di Berlusconi (bada però: quelle minorenni sono tali solo per modo di dire: chi sa quante ne hanno combinate e ne combinano un giorno sì e un giorno no) è esecrabile per un cattolico.
    Io sono di quelli che non accettano nemmeno il divorzio, salvo che non vi siano gravi motivi di incompatibilità a stare insieme.

    Oggi un uomo divorzia spesso perché ha trovato una ragazza più giovane e più bella della moglie. Una donna, se il marito non l’asseconda nei capricci, fa presto a lasciarlo. Ci si dimentica che il matrimonio è un contratto con il quale nascono diritti e doveri. Parecchi parlamentari – diventati ricchi grazie ai lauti stipendi – hanno lasciato il rispettivo coniuge per accostarsi a partner più graditi, senza preoccuparsi dei figli e dei problemi che la egoistica scelta godereccia abbatte su di loro.

    Il problema delle e dei minorenni denunciato dalla CEI non riguarda però solo il caso Berlusconi, ma la speculazione e la tratta che si fa su di loro, piaga antica e ancora non sanata.

    La CEI dovrebbe, oltre a denunciare lo scandalo dei minorenni, ricordare continuamente l’importanza della famiglia e il dovere che i coniugi contraggono per l’educazione dei figli. Un parlamentare che lascia il coniuge perché ha trovato un partner più gradito, non ha spina dorsale e è assai poco affidabile sul piano morale. Questo vale anche per Berlusconi, verso il quale oggi va la mia attenzione poiché lo ritengo uno dei pochi uomini del fare presenti sulla scena politica italiana. E di uomini del fare ce n’è bisogno per uscire da una crisi che dura da molti anni.

    Riguardo alla 14 ° si può capire il sielnzio, che riguarda la competizione politica. Importante è il fatto che Berlusconi non l’abbia cancellata, così come il governo Prodi fece per molte delle leggi approvate dal governo Berlusconi.

    Poi, a farsi pubblicità, ci pensò sicuramente il governo Prodi quando l’approvò, non ti pare?

  10. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 7 Luglio 2009 @ 15:31

    Accordo consensuale di fronte al Tribunale di Monza
    Il ministro Bondi firma
    la separazione dalla moglie
    Il ministro, sposato dal ’93, convive da un anno con Manuela Repetti, deputata del Pdl

  11. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 7 Luglio 2009 @ 16:19

    Non condivido questi divorzi “facili”, specie tra persone che se lo possono permettere (il divorzio costa, eccome!) e specie tra chi si dichiara cattolico. Io, grazie a Dio, sono felicemente sposato da quasi quarantasei anni e adoro mia moglie. Anzi ci adoriamo, tanto da non poter fare a meno l’uno dell’altra. Prego Iddio che ci lasci insieme il più a lungo possibile e, magari, ci faccia “partire”, per il viaggio eterno, insieme
    Gian Gabriele Benedetti

  12. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 7 Luglio 2009 @ 16:52

    Il ministro Bondi è colui che d’accordo col senatore Pera, a quel tempo presidente del Senato, fece fuori uno dei sindaci migliori che abbia mai avuto la città di Lucca, Pietro Fazzi, perchè quest’ultimo si era rifiutato di stare agli ordini del partito (a quel tempo Forza Italia) che aveva deciso di vendere all’Enel la Gesam, una società lucchese, distributrice del gas, che era ed è un vero gioiello (insieme con la Geal, la società distributrice dell’acqua).
    Grazie a Pietro Fazzi, che denunciò lo scandalo, la società è ancora lucchese. Anche se gli è costata la carriera politica.

  13. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 9 Luglio 2009 @ 15:00

    Ruba un pacco di wafer in un discount di Melito, in provincia di Napoli. Due addetti al minimarket lo bloccano: un furto da 1 euro e 29 centesimi. E così, nel paese che esige la legalità e invoca la certezza della pena, Salvatore Scognamiglio, 40 anni, viene condannato a tre anni di reclusione. «Avevo fame, mi vergogno… », ha detto, più come nenia che come giustificazione. Scognamiglio, tossicodipendente, aveva già commesso qualche piccolo furto, in passato, e per quello era stato condannato. Niente Cirielli, dunque, che ai recidivi toglie il fiato. Allora il giudice gli ha inflitto il minimo consentito dalla legge. Ma il minimo sono tre anni. Ma tre anni e sei mesi, proprio due giorni fa, sono stati inflitti agli assassini in divisa di Federico Aldrovandi. Qualcosa non funziona in questa “certezza della pena”, in questo paese che vive già nel dolore senza bisogno di provocarne altro. Non si tratta di soppesare gli anni di galera: troppi per un wafer, pochi per un omicidio. Federico non tornerà, ma la condanna di poliziotti – che non sono al di sopra della legge – è una vittoria della giustizia. Siamo sicuri che anche i tre anni a Scognamiglio lo siano?

  14. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 9 Luglio 2009 @ 15:31

    La giustizia non funziona da tempo. Non tutti sono uguali di fronte alla legge.
    Spero che a Scognamiglio sia ridotta la pena. Mi viene in mente il calvario di Jean Valjean.

  15. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 9 Luglio 2009 @ 15:58

    Sono indignato anch’io per questa umiliante condanna. Per questo ritengo che ci voglia un cambiamento notevole nei confronti di questa giustizia ingessata. Mi auguro proprio che il Governo porti avanti una riforma in tal senso, in modo che la giustizia sia veramente giusta e umana, non sia più fortemente politicizzata e sia rapida nelle sentenze
    Gian Gabriele Benedetti

  16. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 10 Luglio 2009 @ 12:39

    Silvio e la mafia: la lettera
    di Peter Gomez
    Una missiva che documenta i rapporti tra Berlusconi e Cosa Nostra. Anche dopo la “discesa in campo”. E’ stata trovata tra le carte di Vito Ciancimino. E “L’espresso” la pubblica in esclusiva

  17. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Luglio 2009 @ 12:55

    Già si parlò dello stalliere mafioso. Non ho visto questa lettera, ma se sono stati commessi reati provvederà la magistratura.
    Ricordati che anche per Andreotti si parlò di un bacio con Totò Reina, ma dopo una decina d’anni di processi, l’ex potente d’Italia è stato riconosciuto innocente.
    Andiamoci cauti: è una regola basilare. Io riconosco una persona colpevole (se non sono a conoscenza direttamente dei fatti) quando ha subito una condanna passata in giudicato. Questo deve valere per tutti, per Berlusconi come per il sottoscritto.

  18. Commento by kalle — 10 Luglio 2009 @ 13:16

    caro Bart,

    riguardo all’innocenza di Andreotti, ti ricordo che le sentenze hanno riconosciuto la sua associazione con la mafia prima del 1980. questo e’ un passaggio da wikipedia, dove puoi trovare i link alle sentenze:

    Andreotti è stato sottoposto a giudizio a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto perché il fatto non sussiste, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio tra i fatti fino al 1980 e quelli successivi, stabilì che Andreotti aveva «commesso » il «reato di partecipazione all’associazione per delinquere » (Cosa Nostra), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980 », reato però «estinto per prescrizione ». Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.
    […]
    Sia l’accusa sia la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l’una contro la parte assolutiva, e l’altra per cercare di rifiutare la prescrizione e consentire di indagare a fondo (come potè fare solo il giudice di primo grado). Tuttavia la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 rigettò la richiesta di poter rifiutare la prescrizione (possibile solo nel processo civile) confermando la prescrizione per qualsiasi ipotesi di reato prima del 1980 e l’assoluzione per il resto.

  19. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Luglio 2009 @ 15:00

    Grazie delle tue precisazioni, Kalle. Però in Wikipedia leggo dopo i passi che hai riportato anche questo:
    “Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti sarebbe potuto essere condannato in base all’articolo 416, cioè all’associazione “semplice”, poiché quella aggravata di stampo mafioso (416-bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, grazie ai relatori Virginio Rognoni (Dc) e Pio La Torre (Pci). Ancora oggi il dibattito sulla portata delle affermazioni è aperto soprattutto nella logicità del teorizzare una volontaria partecipazione al fenomeno mafioso sino ad una data certa. Stesso fenomeno la cui appartenenza è fuori discussione da una certa data (il 1980) in poi. C’è da specificare che gli ultimi governi Andreotti vararono (con la firma dello stesso Presidente) alcuni tra i più importanti strumenti legislativi proprio per contrastare il fenomeno mafioso (v. i decreti Andreotti-Martelli e Andreotti-Falcone).

    Ai fini di una valutazione più approfondita, anche sul piano storico, bisogna tenere presente che la Cassazione in più punti sottolinea l’opinabilità della ricostruzione fornita dalla Corte d’Appello. In particolare in due passi della sentenza afferma:

    “al termine di questo articolato excursus, il Collegio ritiene di dover riprendere l’osservazione iniziale: i giudici dei due gradi di merito sono pervenuti a soluzioni diverse; non rientra tra i compiti della Corte di Cassazione, come già reiteratamente precisato, operare una scelta tra le stesse perché tale valutazione richiede l’espletamento di attività non consentite in sede di legittimità”

    “La ricostruzione dei singoli episodi e la valutazione delle relative conseguenze è stata effettuata in base ad apprezzamenti e interpretazioni che possono anche non essere condivise e a cui sono contrapponibili altre dotate di uguale forza logica, ma che non sono mai manifestamente irrazionali e che, quindi, possono essere stigmatizzate nel merito, ma non in sede di legittimità.

    La Cassazione, come risulta dai passi citati, afferma che rispetto a quella della Corte d’Appello sono possibili altre interpretazioni “dotate di uguale forza logica”, pur non potendo per questo cassare la sentenza d’appello in quanto ciò richiederebbe un giudizio di merito che è sottratto alle competenze della Suprema Corte, giudice della sola legittimità delle sentenze[20].”

    In ogni caso, per quanto riguarda Berlusconi, è corretto aspettare, prima di giudicare le sue implicazioni con la mafia, una qualche sentenza di condanna (definitiva).

  20. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 10 Luglio 2009 @ 15:25

    Ma come siamo solleciti e vogliosi di condannare a priori e a tutti i costi Berlusconi! E, invece, come siamo stati “teneri” ed anche un po’ omertosi (giudici compresi) nei confronti dei tanti milioni arrivati in nero e “misteriosamente” a Botteghe Oscure, nei confronti delle Cooperative Rosse ed i loro appalti (basterebbe sentire qualcuno dell’Emilia-Romagna, a proposito!), nei confronti di Unipol e soprattutto riguardo ai tanti e tanti rubli venuti in Italia, per permettere al PCI di sovvertire un certo ordine democratico nel nostro Paese e farlo diventare satellite di una certa Unione Sovietica! E vi sarebbero anche altri episodi, che, al momento, tralascio
    Gian Gabriele Benedetti

  21. Commento by kalle — 10 Luglio 2009 @ 15:39

    caro Bart,

    scusa ma non capisco. Tu hai scritto che Andreotti e’ stato riconosciuto innocente. Immagino baserai questa affermazione sul risultato delle sentenze (la sentenza della cassazione non ha invalidato la sentenza precedente).

    Ora, le stesse sentenze affermano che prima del 1980 Andreotti ha commmesso un reato, che e’ stato prescritto (come tu riporti: se la sentenza fosse arrivata prima della fine del 2002, Andreotti sarebbe stato condannato).

    Ora, o accetti entrambe le risultanze, o non ne accetti nessuna delle due. quindi, o non affermi che Andreotti e’ stato riconosciuto innocente, o invece devi ammettere che e’ stato riconosciuto colpevole per fatti accaduti prima del 1980. Di qui non si scappa, mi pare.

  22. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Luglio 2009 @ 16:37

    Kalle, desideravo rimarcare, per quanto riguarda Andreotti, che la Cassazione ha sentito il dovere, pur essendo chiamata a pronunciarsi in tema di legittimità e non in sede di merito, di avanzare qualche dubbio sulla ricostruzione dei fatti. Scrive, infatti:

    “La ricostruzione dei singoli episodi e la valutazione delle relative conseguenze è stata effettuata in base ad apprezzamenti e interpretazioni che possono anche non essere condivise e a cui sono contrapponibili altre dotate di uguale forza logica, ma che non sono mai manifestamente irrazionali e che, quindi, possono essere stigmatizzate nel merito, ma non in sede di legittimità.
    La Cassazione, come risulta dai passi citati, afferma che rispetto a quella della Corte d’Appello sono possibili altre interpretazioni “dotate di uguale forza logicaâ€, pur non potendo per questo cassare la sentenza d’appello in quanto ciò richiederebbe un giudizio di merito che è sottratto alle competenze della Suprema Corte, giudice della sola legittimità delle sentenze[20].â€

    Mi pare che non sia un caso molto frequente che la Cassazione, chiamata a giudicare la legittimità delle sentenze, avanzi qualche dubbio sul merito di esse.

    Tutto qui. Comunque, hai ragione sulla successione delle sentenze, così come riportate in wikipedia.

    Tornando a Berlusconi, non condanniamolo sulla piazza, prima dei tribunali.

  23. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 10 Luglio 2009 @ 23:12

    Il figlio dell’ex Dc, condannato per mafia, testimonia al processo Dell’Utri
    Il senatore del Pdl sarebbe il mediatore tra il Capo di Cosa Nostra e il premier
    Ciancimino, “Il boss Provenzano
    scrisse a Silvio Berlusconi”

    Ciancimino, “Il boss Provenzano scrisse a Silvio Berlusconi”
    Sarebbe stato inviato dal boss Bernardo Provenzano il messaggio che aveva come destinatario finale Silvio Berlusconi: è quanto emerge dall’interrogatorio di Massimo Ciancimino, depositato stamani nel processo in Corte d’Appello in cui è imputato il senatore Marcello Dell’Utri (Pdl), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

    Il messaggio cui fa riferimento Ciancimino, figlio di Vito, ex Dc condannato per mafia, è quello trovato scritto in una lettera sequestrata nel 2005 tra le carte del padre, e scoperta solo adesso dai pm della procura di Palermo. Nella missiva si fa riferimento “all’onorevole Berlusconi” e ad una minaccia che gli sarebbe stata rivolta nel caso in cui non avesse messo a disposizione una delle sue reti televisive. Nel messaggio, scritto a mano, si fa anche riferimento a un “contributo” politico che l’autore della missiva avrebbe dato.

    La lettera sarebbe stata consegnata a Massimo Ciancimino da Pino Lipari, uomo di fiducia di Bernardo Provenzano. Il messaggio, secondo quanto racconta il figlio dell’ex sindaco di Palermo, lo avrebbe ricevuto nella villa a San Vito Lo Capo di proprietà di Lipari, e in quella occasione sarebbe stato presente anche Provenzano.
    Massimo Ciancimino non ricorda con precisione la data in cui avvenne la consegna. Ma sottolinea, invece, che il messaggio era completo, cioè non era tagliato nella prima parte così com’è stato trovato dai carabinieri durante una perquisizione. Il foglio di carta, infatti, è strappato a metà e in questo modo i pm lo hanno mostrato a Ciancimino.

    Sono due i verbali depositati stamani dalla Procura Generale e sono datati 30 giugno e 1 luglio. Secondo quanto sostiene Massimo Ciancimino, il senatore Dell’Utri, che avrebbe dovuto girare il messaggio a Berlusconi, sarebbe stato il mediatore.

    (10 luglio 2009 – “la Repubblica”)

  24. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Luglio 2009 @ 09:38

    Tu, Giorgio, continui a riportarmi estratti della Repubblica. Io ti dico, aspettiamo le sentenze.

    Più sopra Kalle mi ha richiamato – per il caso Andreotti – che il medesimo fu condannato per i fatti accaduti prima del 1980 (nel frattempo prescritti) e assolto per quelli successivi. Addirittura – ho voluto precisare io, andando alla stessa fonte di Kalle, wikipedia -, la Cassazione sollevò dei dubbi sulla ricostruzione fatta dai giudici della Corte d’Appello che emisero la sentenza di condanna (in qualche modo avvalorando così la ricostruzione approfondita fatta dai giudici di primo grado, che emisero invece una sentenza di assoluzione piena), ma, essendo competente, la Cassazione, a giudicare solo sulla legimittà, non sentenziò sul merito, tuttavia con quella annotazione in qualche modo corresse di fatto la sentenza di condanna, la quale, poiché nel frattempo il reato era caduto in prescrizione, non produsse in concreto nessun effetto.

    Nonostante ciò – correggimi se sbaglio – Andreotti è corteggiato dalla sinistra. Lo fu, eccome, ad esempio, nel corso dei governi Prodi.

    Ci sono tante cose che non vanno a questo mondo, Giorgio.
    Io stesso ho difficoltà a rimanere coerente, perché si deve discernere tra molta confusione.

    Però tengo una rotta: mantenere integra la mia libertà di pensiero e di espressione, nella serenità di aver fatto ciò che mi detta la mia coscienza.

    Se vai ai commenti qui
    http://vibrisse.wordpress.com/2009/06/20/il-dramma-alle-porte/#comments

    e qui
    http://vibrisse.wordpress.com/2009/06/24/niente-eroine-per-favore/#comments

    puoi capire che cosa mi sia costata di recente questa libertà di idee e di espressione nei confronti di una persona che ho sempre stimato e che ho scoperto in qualche modo vendicativa: una spiacevole sorpresa.

    Ma io non intendo pagare pedaggi a nessuno, sia a destra che a sinistra. Non ho bisogno, per fortuna, di niente, solo della mia famiglia, della serenità e della salute. In questo, voglio sperare nell’aiuto di Dio, che so anche distratto, a volte, dalle cose degli uomini.

  25. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 11 Luglio 2009 @ 14:33

    Bartolomeo, in questa tua ultima risposta dimostri ancora, se ce n’era bisogno, la tua onestà intellettuale, la tua libera coscienza, il tuo grande senso di responsabilità, il tuo lucido modo di procedere nella vita, con la fede e la famiglia a sorreggerti, la tua sensibilità nei confronti delle persone. Al contrario, vi sono alcuni che pare nutrino un astio velenoso nei confronti di coloro, dei quali non condividono le idee e sono colpevolisti (in una sola direzione!) ad ogni costo. Questo mi spaventa. Per fortuna che esistono persone come te, Bartolomeo.
    Hai, come sempre e ancor di più, la mia stima massima
    Gian Gabriele

  26. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Luglio 2009 @ 15:05

    Grazie, Gian Gabriele; ti conosco da tanto tempo per dirti che ammiro molto anch’io la tua onestà intellettuale, che non è di certo inferiore alla mia.
    La tua attiva partecipazione alla rivista come autore e come commentatore le dà lustro. Ne sono fiero.

  27. Commento by kalle — 11 Luglio 2009 @ 21:00

    Caro Bart,

    scusa se insisto. Non mi sembra corretto affermare come tu scrivi che “la Cassazione sollevò dei dubbi sulla ricostruzione fatta dai giudici della Corte d’Appello che emisero la sentenza di condanna”.

    Quello che la Cassazione scrive e’ questo:

    “La ricostruzione dei singoli episodi e la valutazione delle relative conseguenze è stata effettuata in base ad apprezzamenti e interpretazioni che possono anche non essere condivise e a cui sono contrapponibili altre dotate di uguale forza logica, ma che non sono mai manifestamente irrazionali e che, quindi, possono essere stigmatizzate nel merito, ma non in sede di legittimità.”

    Successivamente la sentenza chiarisce questo punto in questo modo:

    “sono certamente possibili interpretazioni alternative, ma per il principio del libero convincimento del giudice di merito e per i limiti della rilevabilità in sede di legittimità del vizio di motivazione, esse non inficiano quelle non manifestamente irrazionali privilegiate dalla sentenza impugnata”

    Detto in altri termini, in termini logici le due sentenze sono entrambe corrette, ma la decisione sul merito non spetta a noi.

    Ora, dire che le due sentenze hanno entrambe una logica corretta, non significa affermare che la seconda sentenza e’ dubbia, anzi l’opposto, tanto che i giudici scrivono cosi’:

    “il compito peculiare del giudice di merito è proprio quello di accertare i fatti quali emergono dalle risultanze processuali, sceverare tra queste quelle credibili e rilevanti da quelle non verosimili e ininfluenti e dare contezza delle proprie valutazioni e scelte con una motivazione che percorra un iter logico conseguente.
    Esaustività, razionalità e conseguenzialità delle argomentazioni dimostrative degli apprezzamenti di merito rendono la sentenza non censurabile in sede di legittimità”

    Quindi, come vedi, non sollevano alcun dubbio, ma anzi affermano che entrambe le sentenze hanno seguito una logica coerente. Sono arrivate a conclusioni differenti? Certo, perche’ sono entrate nel merito delle questioni, cosa che i giudici di cassazione non possono fare.

    Tutto qui. Queste precisazioni le faccio perche’ questo mi sembra di capire (dico mi sembra, perche’ non sono certo un esperto di legge). Sarei ipocrita se, per la simpatia che provo nei tuoi confronti, non le facessi.

    Voglio aggiungere un’ultima cosa. E’ facile riconoscere l’onesta’ intellettuale di chi la pensa come noi. Piu’ difficile riconoscere quella di chi non la pensa come noi.

  28. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Luglio 2009 @ 23:54

    Kalle, per chi volesse leggere l’intera sentenza e farsi una sua idea, la può trovare qui:
    http://www.diritto.net/content/view/709/8/

    Il mio intervento del 10 luglio ore 15 ha un lungo virgolettato ripreso pari pari da wikipedia. Comincia da “Se la sentenza definitiva… e finisce con la nota [20]” che è il richiamo alla sentenza. Non vi è nulla di mio.

    L’estensore della nota su wikipedia ha dato questa interpretazione:

    “La Cassazione, come risulta dai passi citati, afferma che rispetto a quella della Corte d’Appello sono possibili altre interpretazioni “dotate di uguale forza logicaâ€, pur non potendo per questo cassare la sentenza d’appello in quanto ciò richiederebbe un giudizio di merito che è sottratto alle competenze della Suprema Corte, giudice della sola legittimità delle sentenze[20].â€

    Immagino che l’estensore sia più competente di noi due, e se è così, quando scrive “pur non potendo per questo cassare la sentenza d’appello” fa intendere, mi pare, che se avesse potuto l’avrebbe cassata.

    Ma sono questioni di lana caprina. La parte importante del mio discorso resta invece il fatto che alla sinistra non è mancata la faccia tosta di corteggiare nei 2 governi Prodi il mafioso (prima del 1980, come scrivi) Andreotti.

    Vogliamo allora dire che forse è stata la sinistra a fare ciò che non ha fatto la Cassazione, ossia cassare la sentenza della Corte d’Appello e considerare Andreotti innocente in base alla sentenza di primo grado?

    Solo così, posso arrivare a capire i contatti tra la sinistra e Andreotti.

    Riguardo alla tua annotazione circa l’onestà intellettuale, la riconosco a tutti, salvo prova contraria.
    Non so a quale caso ti riferisci. Se ti riferisci alla discussione che ho ogni tanto con Giorgio Di Costanzo, Giorgio non la pensa come me, abbiamo due visioni del mondo diverse (ma sono altresì convinto che abbiamo anche qualcosa in comune, come riscontro qualche volta) e gli riconosco grande onestà intellettuale (dice quel che pensa e non paga pedaggi a nessuno, come me). Da anni ha la mia stima, come potrà confermarti.

    Se invece ti riferisci a Giulio Mozzi, confesso di avere avuto la prova contraria nella querelle di cui ho dato i link. Se li hai letti entrambi (ma dovresti leggere anche questo del maggio scorso:
    http://vibrisse.wordpress.com/2009/05/10/gioco-di-specchi/#comments
    ti renderai conto di che cosa è successo.

    Ora: un invito ricevuto da Giulio Mozzi a collaborare al nuovo vibrisse bollettino è andato perso. Ne abbiamo parlato e l’ho rintracciato qualche giorno fa. Gli ho scritto scusandomi e gli ho chiesto se desiderava riconfermarmi l’invito. Mi ha risposto di no.
    Eppure il mio lavoro letterario è sempre quello di prima. Addirittura ho curato per il vecchio vibrisse delle raccolte di articoli a tema di cui non ricordo più il titolo.
    Che conclusioni posso trarre? Che tra me e lui, suppongo, si sono frapposte le polemiche di questi ultimi tempi.

    Qui non si tratta di una diversità di vedute pura e semplice come accade tra me e Giorgio Di Costanzo; qui si tratta del fatto che la diversità di vedute ha pregiudicato la mia collaborazione letteraria al nuovo vibrisse. E’ un sospetto molto forte che ho.

    Eppure quanti scrittori di sinistra scrivono sulle pagine letterarie de Il Giornale! La diversità su certi temi, siano sociali o politici, può far venire meno una collaborazione letteraria?
    Qualcosa non va. Non mi aspettavo questo da Giulio. Ho avuto un’amara sorpresa. Lo credevo più aperto e non astioso.

  29. Commento by kalle — 12 Luglio 2009 @ 10:18

    Bart, la voce su wikipedia potrebbe essere stata scritta o modificata da me o da te, quindi no, non e’ affatto detto a priori che l’autore di quel giudizio sia piu’ autorevole di me e te. Un’altra cosa sono fatti e link, che sono facilmente verificabili in modo indipendente. Wikipedia e’ solo un utile riassunto per questo genere d’informazioni. Non e’ una questione di lana caprina, perche’ e’ esattamente quello di cui stiamo discutendo, vale a dire la veridicita’ o meno dell’assoluzione di Andreotti dalle accuse di collusione con la mafia.

    Riguardo al fatto che parte della sinistra ed in particolare il PD siano stati molti teneri con Andreotti, sono assolutamente d’accordo con te. Personalmente, come elettore di sinistra, trovo la cosa scandalosa. (Pero’ amche qui: non tutta la sinistra. Ma certo una parte consistente, e sicuramente il PD).

    Detto questo, mi piacerebbe che anche qualche elettore di destra un po’ si scandalizzasse, per quel che gia’ possiamo sapere dei rapporti tra Andreotti e la mafia. Ed e’ molto, basta aver voglia di informarsi.

  30. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 12 Luglio 2009 @ 15:12

    E’ vero, Kalle, quanto scrivi su wikipedia. Tuttavia il testo di wikipedia dimostra che c’è comunque una interpretazione che sembra privilegiare l’approfondimento fatto nel giudizio di primo grado rispetto a quello del secondo grado.
    Resta in ogni caso il fatto che due analisi considerate ugualmente approfondite dalla Cassazione hanno portato ad esiti diversi: uno di assoluzione e l’altro di condanna, ma limitatamente al periodo ante 1980. Sorgono, lo riconoscerai, problemi su chi sia stato più vicino alla verità.

    Ma non ho difficoltà ad ammettere che la DC, per altri fatti che emersero, ha avuto contatti con la criminalità mafiosa. Di solito si dice che tutti i partiti che conseguono buoni risultati elettorali nel Sud abbiano contatti con ambienti mafiosi. Questo vale tanto per la sinistra che per la destra.

    Lo scandalo sta nel fatto che nessuno riesca a fare a meno di questi contatti. Chi li ha, ha la mia riprovazione.

    Piuttosto, Kalle, mi preme di più sollecitare la tua collaborazione alla rivista. Ho pubblicato per ora un solo tuo articolo. La rivista ha molte sezioni. Puoi scrivere sulle materie che vuoi.
    Mi ricordo di certe tue interessanti ricerche. Le hai interrotte? Mi piacerebbe ospitarti. La rivista si occupa di arte e non riguarda affatto le diversità di opinioni politiche. Ci sono già validi collaboratori che non la pensano come me, e io ci tengo a tenere divise le opinioni politiche dall’espressione artistica.

    Il Blog è una faccenda mia, staccata dalla rivista, con la quale cerco di contrastare alcuni conformismi che si vanno, a mio avviso, stoltamente consolidando: come quello che sta conducendo l’opposizione a fare solo dell’antiberlusconismo, senza badare ai problemi del Paese, ma solo strillandoli. Per fortuna, ora che si accende il dibattito per la segreteria del PD, qualcuno le ha cantate chiare a Franceschini, accusandolo di fare solo dell’antiberlusconismo, senza badare a stilare programmi seri di opposizione. Non ti nascondo che tifo per Bersani.

    Naturalmente ciò che dico nel mio Blog fa parte di quella sana democrazia che consente ad ogni cittadino di dire la sua e di essere rispettato per le sue idee.

  31. Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 12 Luglio 2009 @ 15:42

    Caro Bart,
    certamente abbiamo tantissime cose in comune. L’amore verso la letteratura, i buoni libri, la passione nei confronti di certi autori. Tra le cose più care conservo i tuoi saggi sull’opera di Anna Maria Ortese, Elsa Morante e altri autori.
    Ma la passione politica non offuscherà MAI, MAI, MAI il rispetto, la stima e l’affetto che provo per te. Mi tengo strette le amicizie, lo sai bene che sono fedelissimo e le divergenze politiche non toccheranno mai la profondità e sacralità dei rapporti umani.
    Un abbraccio fraterno, gdc

  32. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 12 Luglio 2009 @ 15:50

    Molto bella, edificante, quasi commovente questa dichiarazione di vera amicizia di Giorgio Di Costanzo. Testimonia la grandezza d’animo e la indiscussa sensibilità di certe persone.
    Mi scuso per questa mia intromissione, ma ci tenevo a sottolineare quanto sopra
    Gian Gabriele Benedetti

  33. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 12 Luglio 2009 @ 17:27

    Mi hai rivolto, Giorgio, belle parole sia qui che nell’altro post “Il premio Strega e Anna Banti”, che mi hanno commosso e di cui ti ringrazio.

    Sei una persona che ammiro per la sua indipendenza e la sua coerenza. Ce ne fossero in Italia intellettuali del tuo rango, coi quali il confronto sarebbe sempre leale e porterebbe sicuramente a risultati di arricchimento reciproco.
    Tu vivi ad Ischia, splendida isola. Ma se ti capiterà di passare da Lucca, avvertimi. Sarò felicissimo di trascorrere qualche ora con te. Vorrei farti conoscere la mia casa e Raffaella, mia moglie, così piena di vita.
    Mi faresti un gran regalo.
    Ricordo l’affetto che hai portato e ancora porti per i tuoi genitori defunti. So che anche per te la famiglia ha un valore molto forte, come lo ha per me.
    Un abbraccio.
    Bart

  34. Commento by kalle — 13 Luglio 2009 @ 09:41

    caro Bart, ti ringrazio della sollecitazione. Al momento sono stanco e non ho voglia di scrivere. Ma terro’ a mente il tuo invito.

  35. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 13 Luglio 2009 @ 10:10

    Spero, Kalle, di poterti avere presto come collaboratore.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart