Ballarò e la telefonata di Berlusconi28 Ottobre 2009 Inviare in televisione Rosy Bindi per farla parlare su argomenti che riguardano in qualche modo Berlusconi non è proprio il meglio che si possa fare. Capisco che il conduttore Floris pensava all’audience, e con la Bindi ci si azzecca 99 volte su 100, ma gli italiani non hanno più voglia di assistere a litigate in diretta. Pierferdinando Casini ha minacciato di lasciare la trasmissione se non si fosse parlato di cose concrete, ma ecco che ciò che non accadde a Santoro (e ci sperava) è accaduto a Floris. C’è il presidente in linea, ha detto il conduttore, e Rosi Bindy si è voltata verso una collega che le stava alle spalle facendo finta di nulla. Poi, una volta sentito il vocione del presidente, si è allineata con gli altri ospiti e si è messa ad ascoltarlo, scuotendo continuamente la testa. Non ho idea se ieri sera Berlusconi, mentre parlava, avesse modo di vedere anche la tv e quindi di osservare la sua simpaticona mentre ciondolava la testa, assumendo nei confronti delle sue parole un atteggiamento infastidito. Forse no, perché non le ha riservato nessuna battuta, tipo: Perché non ha indossato la maglietta Non sono in vendita? Oppure: Perché invece non ci ha fatto stampare sopra la battuta che le indirizzai cavallerescamente a Porta a Porta? O forse sì, ma ha deciso di lasciar perdere, di far finta di non vedere. Sta di fatto che il Cavaliere – che risentiva probabilmente della notizia avuta in giornata della condanna in appello dell’avvocato inglese David Mills, e quindi il suo umore era irritabilissimo – ha trattato tutti a pesci in faccia, dal conduttore, alla tv pubblica, ai magistrati comunisti. Poi ha rifilato i soliti sondaggi sulla sua popolarità , facendo sorridere ironicamente la Rosy Bindi, che ha sussurato parole del tipo: Ecco, bravo, bene… Berlusconi ha continuato con la sua invettiva, un po’ troppo pesante per la verità , rimasticando cose già dette e tirando avanti per la sua strada, impedendo perfino a Floris di interromperlo; ciò che Floris abilmente fa ogni volta che gli conviene che non si ascoltino certe cose sgradite alla sua parte politica. Passata la buriana, Berlusconi ha risposto ad alcune domande postegli dai suoi oppositori e i toni sono tornati accettabili. Un particolare però mi ha colpito: quell’indagine per scoprire se, nei giorni in cui Berlusconi era da Putin a Pietroburgo, in questa città , il giorno della sua partenza, nevicasse davvero, impedendogli – come era stato comunicato – il ritorno in Italia. Così mi sono reso conto che anche l’opposizione era stata occupata a scoprire se Berlusconi avesse detto la verità , ed ora gongolava nel far sentire ai telespettatori che a Pietroburgo quel giorno non nevicava. La Russa interviene subito agghiacciando sia la Bindi che Concita De Gregorio: dice loro che hanno fatto un’indagine nel posto sbagliato, poiché Berlusconi non prendeva l’aereo a Pietroburgo, ma a 400 km di distanza, nella località dove si trovava la dacia che l’aveva ospitato. Deve essere stata questa manipolazione della verità che ha fatto saltare i nervi a Berlusconi e gli ha fatto afferrare il telefono – nonostante fosse a letto con un principio di scarlattina – ed entrare a gamba tesa in trasmissione. Quel giorno all’aereoporto da dove dovevo partire, ha confermato, c’era la nebbia. Non la neve, ma la nebbia. E se volevano indagare potevano farlo ma nell’aereoporto giusto. E infatti è un incidente ridicolo quello in cui è caduta l’opposizione. Ci sono cose ben più importanti che spiare se a Pietroburgo c’era il sole, la neve o la nebbia. E per giunta senza essersi nemmeno informati prima dove si trovasse il presidente il giorno della partenza. Insomma, Bersani deve stare attento che non si facciano ancora di queste sciocchezze, dopo i calzini turchesi di Franceschini e la maglietta della Bindi. Che sia il cavaliere a sbagliare, e l’opposizione non scambi le condizioni meteorologiche con le condizioni disastrate del nostro Paese. La crisi c’è e continuerà per un bel po’, mandando a casa altri lavoratori, mettendo sul lastrico altre famiglie. Non è tempo di baloccarsi inseguendo il presidente negli aereoporti di tutto il mondo o nella sua camera da letto. Spero che con Bersani questa triste stagione sia al termine. Anche se si cominciano ad addensare sul suo capo le prime nuvole, che non sono tanto quelle bianche, senza pioggia, messe in circolo da Rutelli, ma quelle nerastre, piene di pioggia, che gli sta preparando Franceschini, che, da buon ex democristiano, ha già provveduto a farsi una sua corrente, non certo per aiutare il nuovo segretario a mantenere unito il partito. Un nuvolone invece che può coprire presto tutto il cielo e far calare il buio è l’eventuale ritorno del grande boiardo di Stato Romano Prodi. Articoli correlati“Il telefonista, ultima forma di persuasione” di Aldo Grasso (Video). Qui. “Quell’uomo «nuovo » che ci riporta al Muro”. Qui. “Grazie dei Floris” di Francesco Specchia. Qui. Letto 2079 volte. | ![]() | ||||||||||
Pingback by Ballarò e la telefonata di Berlusconi | BNotizie Magazine — 30 Ottobre 2009 @ 09:01
[…] l’articolo originale:  Ballarò e la telefonata di Berlusconi Tags: Berlusconi, Bindi, Che, modo, […]