BOLZANO: 21 settembre con Nicola Dal falco
13 Settembre 2011
Lettura in italiano e in ladino di uno dei miti delle Dolomiti
La Dante Alighieri e l’Istitut Ladin “MicurĂ de Rü”
insieme a Bolzano per presentare il racconto Aurona
Bolzano – Aurona ovvero el pais de l’or e de la lĂąmes, è un racconto,
pubblicato dalla stamperia privata Ampersand di Verona, e al tempo
stesso uno dei capitoli di un prossimo libro sulla caduta del Regno di
Fanes.
Scritto da Nicola Dal Falco e commentato, passo passo, da Ulrike Kindl,
docente di germanistica all’UniversitĂ Ca’ Foscari di Venezia, massima
esperta di miti ladini, verrĂ presentato a Bolzano, il 21 settembre,
alle ore 18, nella Sala di rappresentanza del Comune.
Ne parleranno Giulio Clamer, presidente della Dante Alighieri, Leander
Moroder, direttore dell’Istitut Ladin “MicurĂ de Rü” e la professoressa
Kindl.
SarĂ anche l’occasione per una lettura pubblica di Aurona in italiano e
nella versione in ladino gardenese a cura di Leander Moroder,
accompagnata dalla proiezione di foto, scattate per l’occasione da
Markus Delago e Max Moroder.
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Aurona
incipit
Il paese dell’oro e delle luci
di Nicola Dal Falco
Questo si diceva di Aurona, del regno sotterraneo dell’abbondanza: el pais de l’or e de la lĂąmes.
Vasto abbastanza o fin troppo da meritarsi il nome di paese. Un paese dove la precedenza spettava all’oro e alle luci che lo ornavano come un tabernacolo.
Luci preziose che, però, tutte insieme non facevano una luce vera e propria, ma un chiarore diffuso nel cavo della montagna.
Per analogia con l’abisso che celava, la catena del Padòn, dove nasce un torrente che porta lo stesso nome di Aurona, è scura come la pancia di un forno, simile alle scorie ammucchiate ai margini di un immenso scavo.
Le ricchezze non vi affioravano per buona sorte, ma con il duro lavoro degli abitanti ed erano il frutto di un patto tra il re e gli Inferi.
In base all’accordo, non si sarebbero mai esaurite a condizione che il popolo restasse per sempre sottoterra. A chiudere l’accesso era stata murata una porta tutta d’oro. (…)
L paesc dl or y dla lumes
de Nicola Dal Falco
tradotto in ladino gardenese da Leander Moroder
Nscì dijoven de Aurona, dl rëni sota tiera dl sëurora:
l paesc dl or y dla lumes.
Grant assé o monce deplù per merité l inuem de paesc.
N paesc ulache l or y la lumes, che l scicova sciche
n tabernacul, trajova dant.
Lumes d’or che, dal’autra pert, ne fajova dutes deberieda
nia na drëta lum, ma n linëus sëura dlonch tl chëul
dl crëp.
Sciche l gran uet che la scundova, ie la ciadëina de crëps dl Padon, ulache nasc l ruf che à l medem inuem de Aurona, scura sciche l vënter de n fëur, semienta a mudli de resć dlongia n gran giavamënt.
La richëzes ne univa nia a lum mé per n urt, ma tres
l lëur dur di abitanc y fova l frut de na marciadeda danter l rë y l Infiern.
Aldo dla marciadeda, ne fosseles mei finedes, pur che
l popul restĂ«ss per for sota tiera. Per stlĂą l ntreda oven murĂ su na porta duta d’or. (…)
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