D’Alema ringrazia il governo italiano31 Ottobre 2009 Credo che sarà difficile che D’Alema riesca nell’impresa di sedere sulla poltrona di ministro degli esteri dell’Europa. Come lui stesso ha ammesso, la concorrenza è agguerrita e ci sono Paesi molto più forti del nostro a contendergli l’obiettivo, Francia e Gran Bretagna soprattutto. Però noi dobbiamo guardare al significato che ha in casa nostra ciò che è avvenuto. Nel momento in cui si è profilata una candidatura di Massimo D’Alema, ossia il leader, o meglio l’eminenza grigia dell’opposizione, il governo italiano, contattato da quello europeo, ha fatto sapere che appoggerà una tale candidatura. Dopo mesi di veleni, questo può essere il primo segnale di un cambiamento dei rapporti tra maggioranza ed opposizione. Non che debbano coincidere d’ora in poi le loro vedute. Ci mancherebbe. Anzi sarebbe assai pericoloso. Ma, dopo la stagione disastrosa di Franceschini, è molto probabile che si affaccino di nuovo le possibilità di un confronto serio sui maggiori e più urgenti problemi da tempo apparecchiati sul tavolo della politica. Il governo ha incassato il miglior risultato in Europa, insieme con la Germania, sulla disoccupazione, che è di due punti sotto la media europea. Aveva già incassato la migliore tenuta del sistema bancario a livello addirittura mondiale. La sua politica di rigore è riuscita a non far precipitare la crisi ai livelli americani. Tremonti è riconosciuto come uno dei migliori ministri economici in circolazione in Europa. La Marcegaglia, coriacea ed intelligente presidente degli industriali (meriterebbe un posto di rilievo nelle istituzioni politiche, come accadde per la Thachter ed ora accade per la Merkel), si affianca al presidente del consiglio nel diffondere un po’ di ottimismo circa l’uscita dalla crisi, che non avrà ancora tempi brevi, ma sta gradualmente risalendo dallo strapiombo in cui era precipitata. Questi segnali non venivano e non vengono tuttora percepiti dall’opinione pubblica, come dovrebbe essere, perché ci siamo imbattuti in un’opposizione tutta dispiegata nelle urla, nelle baruffe, nelle calunnie, negli insulti rivolti al governo ed in specie al suo presidente. Il comportamento del governo nei confronti della candidatura europea di D’Alema e il ringraziamento che questi gli ha rivolto danno il segno di una attesa novità . Era già successo con Prodi, quando fu chiamato a presiedere la Commissione europea. Il governo di centrodestra appoggiò, anche quella volta, la sua candidatura. Fu eletto è occupò il prestigioso incarico per cinque anni. Qualche maligno (ce ne furono anche allora) può pensare che l’appoggio alla candidatura di Prodi fu machiavellicamente finalizzata ad allontanarlo dalla politica italiana. Ciò che si potrebbe pensare anche per l’appoggio a D’Alema. Fosse davvero così, ci metteremmo alle spalle, forse definitivamente, quel clima arroventato che portò l’invidioso Franceschini e il populista Di Pietro a chiedere un pronunciamento del parlamento europeo a riguardo della mancanza di libertà di stampa nel nostro Paese. In quella occasione il parlamento europeo pensò bene di prendere a torte in faccia i due ringhiosi rappresentanti di un’Italia che non c’è. Articolki correlatiBocciatura di D’Alema. Qui. “D’Alema, schiaffi al premier. Ieri lo ringraziava” di Salvatore Tramontano. Qui. Letto 1483 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||