Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Donna Assunta Almirante: Bravo Silvio

30 Luglio 2010

Più che il documento uscito dalla riunione dell’Ufficio di Presidenza del Pdl, a Fini dovrebbe bruciare la condanna espressa dalla vedova di Giorgio Almirante, lo storico e carismatico leader del Msi, di cui Fini fu allievo e pupillo, oltre che successore. Queste le parole di Donna Assunta: “Presidente hai fatto bene a mandarlo a casa, anzi mandalo in una delle tante case che ha, magari a quella di Montecarlo” (qui).

Il giudizio di Donna Assunta dovrebbe confermargli che i suoi ex colonnelli, che hanno più volte dichiarato di non riconoscerlo più, avevano ed hanno ragione.

Fini non è più quello che entrò nel Pdl, per giunta come cofondatore. Ora è praticamente il portavoce dell’opposizione. Parlare di tradimento è più che legittimo, dopo le parole di Donna Assunta.

Ma tanto il documento politico di dura condanna nei confronti di Fini, quanto le severe parole della vedova di Almirante non fanno desistere il presidente della Camera dal mantenersi aggrappato con i denti e con le unghie alla prestigiosa poltrona di terza carica dello Stato.

L’uomo che va predicando la legalità e la questione morale, sfiduciato dal suo partito a cui deve quella carica, dà un deprecabile esempio di attaccamento al potere. Se è vero che non ci sono precedenti che gli impongono le dimissioni, Fini sa anche che ci sono condanne politiche che producono conseguenze a prescindere dalla esistenza di norme specifiche.

Lui, che è politico da quando aveva i calzoni corti, queste cose dovrebbe conoscerle, e dovrebbe quindi applicarle anche a se stesso.

A meno che la voglia di potere, come sembra, non gli ottenebri la mente. Quando dice che Berlusconi non ha il potere di farlo dimettere dalla presidenza della Camera («La presidenza della Camera non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio… », qui), dice una castroneria. Perché non si tratta più della volontà di un singolo, ma di un partito. È cosa ben diversa. Fini non ragiona più. Aveva già perso la bussola, ma ora, mostrando il suo attaccamento al potere, nonostante la sfiducia ricevuta, rivela a tutti gli italiani il suo lato peggiore.

Vedremo nelle prossime ore ciò che succederà. I finiani faranno – così hanno dichiarato – gruppi autonomi, e continueranno – dicono anche questo, ma è poco credibile – a sostenere la maggioranza per rispettare la volontà degli elettori.

Probabilmente non ci sarà bisogno nemmeno di convocare il collegio dei probiviri per giudicare Bocchino, Granata e Briguglio. Se ne saranno andati prima.

Ma la resistenza di Fini nel mantenere la carica istituzionale che ricopre indegnamente – poiché non ne rispetta il ruolo super partes – deve essere demolita, ove Fini non si renda conto al più presto dell’importanza politica della sfiducia che ha ricevuto dal Pdl. Sarebbe responsabile di uno scontro dalle conseguenze gravissime.

Leggevo nei giorni scorsi l’intenzione del Pdl di non rispondere più alle convocazioni dei capigruppo della Camera da parte del suo presidente; ed altri comportamenti miranti a disconoscerne l’autorità.

Condivido. Si dovrà agire in questa direzione, finché, per intervento magari del capo dello Stato, Fini non si renderà conto che deve uscire di scena.

Tornerà a far politica come leader di un partitino che, dopo la sconfessione anche di Donna Assunta, è destinato a squagliarsi presto come neve al sole.

Articoli correlati”La deflagrazione” di Massimo Franco. Qui.

“L’imprenditore e il politico: gli alleati che non si sono mai amati” di Pierluigi Battista. Qui.

“«So che mi gioco il tutto per tutto ma è quello che vogliono gli elettori »” di Paola Di Caro. Qui.

“Un po’ di pace aiuterà il governo a fare meglio” di Vittorio Feltri. Qui, pag. 47.

“Caro Fini, mi consenta” di Maurizio Belpietro. Qui, pag. 47.

“Ferrara: Silvio sbaglia, pagherà un prezzo” di Maria Teresa Meli. Qui.

“Fini resiste: «Berlusconi lancia anatemi, ma non decide lui »” di Francesco Verderami.
Qui.

“L’ora della libertà” di Ezio Mauro. Qui.

“L’ultimo schiaffo: il ricorso in tribunale” di Massimo Malpica. Qui.

“La retromarcia di Gianfranco lascia la sinistra senza leader”. Qui.

“Casa di Montecarlo: i conti su due società estere” di Gian Marco Chiocci e Stefano Filippi. Qui.

“Tulliani era sempre al cantiere a controllare i lavori di restauro” di Gian Marco Chiocci e Stefano Filippi. Qui.

“È stato tutto chiarito, con il Giornale non parliamo” di Stefano Filippi. Qui.

“Un Cav. durissimo abbatte Fini e lo esclude dal Pdl (e dalla Camera)” di Salvatore Merlo. Qui.

“Il Cav. “liquida” Fini e apre la vertenza sulla presidenza della Camera” di Lucia Bigozzi. Qui.


Letto 2651 volte.


13 Comments

  1. Commento by Mario Di Monaco — 30 Luglio 2010 @ 11:31

    Il risultato della votazione sul documento dell’ufficio di Presidenza del PDL, 33 a favore e soltanto 3 i contrari, chiude definitivamente la querelle riguardante la solidità della leadership del partito e permetterà di conferire una più organica omogeneità ai tanto attesi provvedimenti delle annunciate riforme.

    Per quanto concerne la costituzione di un gruppo autonomo dei finiani alla Camera e al Senato, dovremo attendere di conoscerne l’esatta consistenza e la reale volontà di continuare ad appoggiare il governo Berlusconi. Per questo, sarà interessante verificare se coloro che fanno parte del governo intenderanno mantenere o meno il loro incarico.

    Ove i numeri ed i progetti di Fini fossero in grado di far cadere il governo, per il bene del paese si dovrebbe ritornare alle urne, ma dubito che il palazzo lo consentirebbe.

    La grande ammucchiata è già pronta a togliere dai guai sia Fini che Bersani. In questo momento per il leader del PD, soggiogato com’è dalle pressioni di Vendola, da una parte, e di Di Pietro, dall’altra,   riuscire ad infilarsi in una coalizione informe ed indecifrabile sarebbe una manna.

  2. Commento by Carlo Capone — 30 Luglio 2010 @ 12:40

    Io, pur non essendo simpatizzante di questo Governo, un’ammucchiata che vada da Fini  al PDCI, passando per Casini e Bersani, non la vedo.

    E tuttavia resto convinto che le elezioni anticipate sarebbero una rovina per il Paese, sia in termini di credibilità nei confronti dell’Europa sia per quanto concerne il federalismo, che così sarebbe ancora una volta ritardato.

     

    In effetti sarà il tattico ferreo alleato di Berlusconi a scongiurare il ricorso alle urne, al fine di salvare l’andata in porto del fiscalismo federale. E Fini lo sa.

    A meno che Bossi non pensi a un patto col diavolo pur di attuare l’ideale di una vita. Non posso dargli torto.

  3. Commento by Carlo Capone — 30 Luglio 2010 @ 13:11

    In ogni caso il Presidente Berlusconi venga in Parlamento e riferisca.

     

    Non può fare  disfare  licenziare da palazzo Grazioli.

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 30 Luglio 2010 @ 13:26

    Carlo, in Parlamento alla richiesta di Bersani ha risposto appropriatamente Cicchitto: Prodi non ha mai riferito in Parlamento delle numerose crisi della maggioranza che lo sosteneva.

  5. Commento by Carlo Capone — 30 Luglio 2010 @ 13:50

    Indubbiamente, Bart, ma qui stiamo parlando di una scissione in ambito maggioranza, che sembra metta in crisi i numeri del Governo, non di una crisi qualunque. E poi a questo punto un po’ di chiarezza, specialmente per noi cittadini (sovrani?), non guasterebbe.

    A meno che quei numeri siano esagerazioni di stampa e si stia parlando di quattro gatti

    L’Italia non può permettersi una crisi al buio, spero che Berlusconi ci abbia pensato.

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 30 Luglio 2010 @ 14:22

    Anche nel caso di Prodi, Carlo,  era a rischio la maggioranza, che si reggeva addirittura su uno o due voti.
    Berlusconi non poteva fare diversamente da ciò che ha fatto, secondo me.

  7. Commento by Carlo Capone — 30 Luglio 2010 @ 17:29

    Bart, se ti riferisci alle peripezie della maggioranza Prodi nei due anni in cui è stata insediata, va bene. Ma dopo che Mastella annunciò il suo  ritiro Prodi in parlamento ci venne eccome.

     

    Ma  sono questioni al momento di secondo piano, risulta invece essenziale che Berlsuconi abbia fatto bene i conti. Da quanto apprendo sul numero dei finiani (34 alla Camera e 13 al Senato) e sui voti richiesti per governare  ho qualche perplessità.

    Ma può darsi che mi sbagli, come può darsi che i vari Mpa e senatori a vita e eletti all’estero garantiscano stabilità. Certo, devi contrattare caso per caso.

  8. Commento by salvatore rossetti — 30 Luglio 2010 @ 18:12

    anche se non avete visto ” il caimano ” probabilmente conoscerete tutti la diatriba di berlusconi con rappresentati di altri paesi in cui li definisce turisti della democrazia. beh nelle immagini si nota la faccia di fini che sta proprio dietro di lui.

  9. Commento by salvatore rossetti — 30 Luglio 2010 @ 18:14

    ah una altra cosa………… donna assunta ha 90 anni.

    non so almirante in persona cosa penserebbe. io credo che almirante in persona non si sarebbe mai messo con berlusconi

  10. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 30 Luglio 2010 @ 18:30

    Con i se non si fa la storia. Donna Assunta, mi risulta, è una donna ancora lucidissima di mente, e forte dei ricordi con il marito, tanto è vero che  è uscito da poco il libro La mia vita con Giorgio.

  11. Commento by salvatore rossetti — 31 Luglio 2010 @ 13:07

    si ma la storia recente dice che un minimo di senso dello stato fini ha dimostrato di averlo.

  12. Commento by salvatore rossetti — 31 Luglio 2010 @ 13:08

    comunque dalle mie parti si dice la lima e la raspa credo che sia chiaro il concetto

  13. Commento by donna cerca uomo — 14 Agosto 2010 @ 03:24

    la sa lunga silvio

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart