Donna Assunta Almirante e gli sproloqui di Bocchino12 Agosto 2010 Non conoscevo questa donna, se non di nome, la immaginavo diversa da come mi è apparsa in questi giorni in cui è scoppiato lo scandalo di Montecarlo. È una donna dal carattere forte e battagliero. Mi fa pensare a Francesco Cossiga, al quale vanno i miei auguri e il mio riverente pensiero. Quando c’è da difendere l’onorabilità del vecchio Msi, non si tira indietro e sbaraglia il campo. Non ho mai avuto in simpatia il Msi. Mio padre, vecchio monarchico, quando il partito si sciolse o mutò forma (non ricordo bene) scelse il Msi di Almirante. Tra noi si accesero forti discussioni, ma mio padre fu fedele al Msi fino alla morte. Donna Assunta me lo ha riportato alla memoria. Oggi, con poche parole, è diventata subito una protagonista della vicenda monegasca. Conosce bene l’impresario Luciano Garzelli che ha effettuato i lavori di ristrutturazione e conosce bene Francesco Pontone, il tesoriere di An. Nel mentre dichiara queste cose, afferma con orgoglio che i vecchi militanti del Msi ancora la ricordano e ricorrono a lei per lumi e consigli. Ebbene, questa donna può fare molto per aiutare a conoscere la verità . L’impresario, ad esempio (che oggi nega di aver effettuato i lavori), può dirci chi gli ha ordinato i lavori e chi lo pagava. Francesco Pontone (che ha lasciato intendere che ha eseguito solo un ordine di Fini) potrebbe raccontarci come sono andate concretamente le cose. Ad esempio: ha espresso a Fini le sue perplessità ? Ha fatto presente che il valore della vendita era ridicolo? Ha fatto qualche rimostranza sul fatto che gli acquirenti erano società off-shore? Sapeva che erano state costituite qualche settimana prima? Sapeva che l’appartamento sarebbe finito nella disponibilità del cognato di Fini? Può Fini, dopo averlo ascoltato, avergli ordinato l’operazione, magari intimandogli di eseguirla senza fare troppe domande? Pontone è un uomo chiave, poiché, sebbene rimandi i chiarimenti a Fini, egli non può non aver parlato con Fini dell’operazione e dei suoi dubbi risvolti. Potrebbe darsi pure che Pontone conosca il vero acquirente dell’immobile, l’acquirente che ancora oggi vuole restare anonimo. Mettendo insieme le rivelazioni dell’impresario Garzelli e quelle di Pontone, potremmo ricavarne degli indizi interessanti, utili a scoprire la verità . Bella diferenza tra la lucidità di Donna Assunta e quella di Bocchino! Su Bocchino ha detto bene Bondi: è in uno stato confusionale. È più un bambino capriccioso, che un uomo politico. Ne ha dette tante di corbellerie che almeno la consorte dovrebbe consigliargli di chiudere la sua boccaccia. Paragonare la vicenda di Arcore a quella di Fini dimostra quanto stordito sia il suo cervello. Qualunque cosa abbia fatto Berlusconi, ma anche qualsiasi altro parlamentare, nessuno si è eretto a fustigatore dei costumi e della legalità come Fini. È la sua ipocrisia che viene punita e non può essere tollerata. Predica bene e razzola male. Non c’è specie peggiore. Ecco perché non può mantenere l’incarico di presidente della Camera. Ha voluto scagliare la prima pietra, senza esserne degno, e ha voluto utilizzare la sua ipocrisia come arma politica. Ora quest’arma politica gli viene rivoltata contro. Ma spiegarlo a Bocchino è vana impresa. Del resto, in questa sua dichiarazione è palese che non sa quel che dice: “La differenza tra noi e Bondi”, continua Bocchino, “è anche nella lealtà perché noi abbiamo sempre difeso Berlusconi dalle aggressioni esterne mentre loro si sono fatti promotori di un’aggressione contro Fini soltanto perché”, e uso parole di Feltri, “non si è voluto ‘mettere a cuccia’ nel ‘ partito contorno ‘ “. Infatti, o ha difeso Berlusconi dalle aggressioni perché convinto della sua innocenza, così come appare convinto della innocenza di Fini, oppure, come Fini, si è servito e si serve dell’ipocrisia. Il parallelo tra le due situazioni lo ha voluto fare lui. E nel caso di Berlusconi, dalle accuse che poi fa seguire, insieme con gli altri due moschettieri, Granata e Briguglio, è evidente che egli lo ha difeso dalle aggressioni pur non essendo convinto della sua innocenza. Ergo: per il parallelo che ha voluto instaurare, sta facendo la stessa cosa per Fini: lo difende dalle aggressioni pur non essendo convinto della sua innocenza. Ossia: Bocchino, senza rendersene conto, nello stato confusionale in cui lo ha trovato Bondi, sta convalidando le accuse che sono mosse al suo capo. Bel capolavoro! Articoli correlati“E il falco Ghedini va dai nemici. “Stop all’escalation e trattiamo” di Carmelo Lopapa. Qui. “Bocchino si smaschera e indica l’obbiettivo: le dimissioni di Silvio”. Qui. “Mariani: “Perché dissi no al bilancio di An” di fabio Martini. Qui. “Il dossier Tulliani” di Fabrizio d’Esposito. Qui. Casa di Montecarlo. Rassegna stampa del 12 agosto 2010. Qui. Letto 2094 volte.  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