Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Due parole alla senatrice Finocchiaro

18 Luglio 2010

Quest’anno, di cui è trascorsa appena appena la metà, abbiamo visto almeno tre fatti clamorosi di disprezzo delle Istituzioni.

Il primo si ebbe con l’inaugurazione nelle varie sedi del nuovo anno giudiziario. La pensata fu dell’Anm che organizzò una protesta, in forza della quale, al momento in cui prendeva la parola il rappresentante del ministero della Giustizia, i magistrati, con la Costituzione sottobraccio, sarebbero usciti dall’aula per protestare contro l’intenzione del governo di mettere mano nel loro feudo.

L’Anm dette un cattivo esempio di sé (non il primo e non l’ultimo) dimostrando dispregio per le Istituzioni. Lasciarono intendere che la Costituzione la portano, sì, sottobraccio ma si guardano bene dal leggerla. Taluni magistrati, ormai lo sappiamo, applicano le leggi e la Costituzione solo in funzione antigovernativa, meglio: contro il governo di centrodestra. Mai è passata per il loro capoccione l’idea di organizzare una protesta contro i governi di centrosinistra. Il perché è presto detto. Perché il centrosinistra è stato sempre prono ai voleri di certa agguerrita magistratura, ha sempre difeso e incoraggiato i loro interessi di casta. Non è un caso che molti magistrati sono poi stati premiati dalla sinistra con un seggio in Parlamento, a partire, come tutti sanno, da Antonio Di Pietro.

Una magistratura che dà di sé un tale avvilente spettacolo perde di qualunque credibilità, ed anche il rispetto dei cittadini.
Oggi, infatti, vediamo che, pur nel fango che certi magistrati stanno rimestando a bella posta, i cittadini restano perplessi sulla serietà della loro azione.

Il troppo fango che stanno rimestando si sta loro rivoltando contro al punto che non riusciranno più a vedere nemmeno l’uscio di casa. La riforma della giustizia si conferma, dunque, la prima delle riforme da realizzare con il mese di settembre.

Il secondo fatto riguarda l’occupazione dell’aula del Senato da parte dell’Idv. Un affronto e un’offesa al Parlamento che non hanno precedenti. Quanto di più basso si poteva organizzare è stato fatto. Più giù di lì nessuno potrà più andare.

Il terzo fatto riguarda l’uscita, qualche settimana fa, dall’aula del Senato del Pd per ordine della senatrice Finocchiaro, mentre prendeva la parola il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri.

Nessun rispetto delle Istituzioni, anche qui. La Finocchiaro esaurì il suo bel (per modo dire) discorso e appena Gasparri fece la mossa di aprire le labbra, ecco che lei coi suoi scherani aveva già voltato le spalle in direzione dell’uscita.
Bel modo di ascoltare chi la pensa diversamente. Bel rispetto per le idee altrui.

Come vedete, questi tre fatti eclatanti compiuti in spregio delle Istituzioni sono stati commess da partiti ed organizzazioni di sinistra.
Lo segnalo ai lettori e anche a quei creduloni che pensano che con la sinistra ci troveremmo un governo più liberale.
La sinistra ha mostrato con questi tre fatti di spregiare ogni regola e di calpestare perfino le Istituzioni.
Voglio sperare che qualcuno dei sostenitori della sinistra apra finalmente gli occhi.

Se non bastasse, un altro esempio è venuto l’altro giorno, sempre dalla Finocchiaro.
Non ascoltata in aula, si è rivolta con protervia al presidente Schifani, mancandogli di rispetto e usando un tono da maleducata piazzaiola. Potete vedere qui.

Se fossi stato il presidente Schifani avrei subito richiamato la senatrice ad essere più educata e a rivolgersi alla presidenza con maggiore rispetto. Dove si credeva di trovarsi la Finocchiaro per usare quel tono nei riguardi del presidente dell’aula?

La Finocchiaro reclamava di voler essere ascoltata. E allora, perché, qualche settimana prima, uscì dall’aula quando prese la parola Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl? Anche Gasparri voleva essere ascoltato dal Pd, e invece il Pd tagliò la corda, irrispettosamente.

La Finocchiaro non può pretendere ciò che non concede agli altri. Quel che è fatto è reso, dice un saggio proverbio.

Inoltre: la Finocchiaro deve anche prendere atto che non possiede il carisma del buon oratore. L’attenzione degli ascoltatori bisogna guadagnarsela e non pretenderla. I suoi interventi sono sempre monocordi, saccenti e presuntuosi. Sentito un discorso, gli altri si assomigliano tutti. Se gli ascoltatori si addormentano, mica è colpa loro! È colpa delle insulsaggini che dice.

La Finocchiaro ha troppa considerazione di sé e non si accorge dei suoi enormi limiti, e della sua incoerenza. Ha perfino il difetto di strillare, come una gallina, e in questo ha indotto Gasparri a fare altrettanto.
Una gallina e un gallo nello stesso pollaio del Senato.

La prossima volta, la Finocchiaro resti in aula ad ascoltare gli avversari politici, se vuole essere ascoltata, e provi a rendere interessanti i suoi interventi. Altrimenti non potrà evitare che le sue urlate parole riscuotano quando risate quando sbadigli.

Articoli correlati

“Dedicato ai veneti. Nooo, anche la Lega fa le ronde antievasione… ” di Oscar Giannino. Qui.
Da cui estraggo:
“«La frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’ unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco ». Queste parole le scriveva Luigi Einaudi sul Corriere della Sera. Era il 22 settembre 1907. Allora, la pressione fiscale era più bassa di 26 punti di PIL, rispetto a oggi.”

“Quella tesi ridicola sul Cav malavitoso” di Marcello Veneziani. Qui.

“Metamorfosi di Gianfranco e Francesco” di Daniele Di Mario. Qui.

“Spese alle stelle, ecco chi ha sbancato le Regioni” di Antonio Signorini. Qui.

“Aria di disastro, senza un’idea Silvio dura poco†(intervista a Vittorio Feltri. Qui.

“I finiani vogliono spartirsi il Pdl ma noi berlusconiani glielo impediremo”. Intervitsa a Osvaldo Napoli di Lucia Bigozzi. Qui.


Letto 1948 volte.


10 Comments

  1. Commento by Ambra Biagioni — 18 Luglio 2010 @ 11:57

    Dal Legno

  2. Commento by Ambra Biagioni — 18 Luglio 2010 @ 11:59

    Ecco il vero Berlusconi da Il Gionale

  3. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 18 Luglio 2010 @ 14:26

    Grazie, Ambra. Vedo che ora il sistema prende i tuoi commenti. Me ne rallegro.

  4. Commento by Ambra Biagioni — 19 Luglio 2010 @ 10:22

    Vai sul Legno, c’è un intervento che parla direttamente a te.

    Meno male che posso postare questo commento.

  5. Commento by Ambra biagioni — 19 Luglio 2010 @ 12:35

    Forse ho trovato un modo per avere via libera. Speriamo.
    Ti rinnovo la raccomandazione di andare sul Legno

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 19 Luglio 2010 @ 13:17

    Grazie della segnalazione, Ambra. Ho risposto.

  7. Commento by Ambra biagioni — 19 Luglio 2010 @ 18:48

    L’amica è tornata alla carica.

  8. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 19 Luglio 2010 @ 19:07

    Le ho risposto brevemente. Mi sembra che sia dura di comprendonio.

  9. Commento by Ambra biagioni — 19 Luglio 2010 @ 19:18

    Ti consiglierei di andare a correggere il refuso che ti è scappato nella risposta.

    glielo   non gliel’ho

  10. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 19 Luglio 2010 @ 19:59

    Fatto. Grazie.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart