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Fini ha già risposto di no

23 Dicembre 2010

Poi uno dice che Fini è super partes…
Siccome si tratta di discutere sulla sua mancata terzietà nell’agone politico, Fini si chiude a riccio e da monarca assoluto decide, rispondendo alla richiesta della Lega Nord,  che su di lui non si ha il diritto di discutere.

Qui le sue schizofreniche giustificazioni, da cui estraggo:

“Il dibattito chiesto dalla Lega “è inammissibile” perché “è evidente come da ciò deriverebbe un condizionamento nello svolgimento dei compiti attribuiti al presidente d’assemblea, con conseguente inevitabile affievolimento del suo ruolo di terzietà”.”

Avete letto bene. Ossia: se un gruppo politico lo accusa di violare la terzietà, Fini comicamente risponde che non può ammettere che se ne discuta poiché si affievolirebbe il suo ruolo di terzietà.

In soldoni, c’è un cortocircuito. Ossia: il presidente in pratica si arroga il diritto di entrare ad libitum nell’agone politico e nessuno può discutere il suo comportamento giacché discuterne affievolirebbe il suo ruolo di terzietà.

Da qualche mese le dichiarazioni di Fini sono quanto di più sconcertante e assurdo sta accadendo nella democrazia di questo nostro Paese.

A Bastia Umbra si fece consegnare le dimissioni dei suoi uomini presenti nel governo Berlusconi, sostituendosi al presidente Napolitano e al presidente del Consiglio, ed oggi sostiene praticamente che il parlamento non può niente contro di lui.

Egli potrebbe continuare, come ha già fatto, a invitare di salire al suo scranno uomini del Fli e suggerire loro di volta in volta come intervenire alla Camera, e ostinarsi a rivendicare che egli è terzo rispetto a ciò che sta accadendo in Aula, e guai a chi osi dubitarne, giacché quello che, a suo dire, conta è solo se egli applichi correttamente o meno il regolamento.

Un concetto di terzietà nuovo di zecca, ma che non trova alcun sostegno nella ragione. Ma solo presso chi delle Istituzioni si fa beffa, ritenendo tutti noi degli imbecilli. Come stanno facendo le opposizioni, che dovrebbero gridare invece allo scandalo.

Dunque, Napolitano non può nulla contro Fini, anche il parlamento non può nulla contro Fini. E allora? In che situazione si sono cacciate le Istituzioni?

Davvero esiste un tale vulnus per cui il presidente della Camera può, a suo piacimento, sostituirsi al capo dello Stato, ricevendo le dimissioni di ministri e sottosegretari del governo, oppure può richiedere una crisi estraparlamentare, senza che nessuno possa fermare un tale scempio?

La risposta di Fini deve essergli cacciata in gola. Ma non solo dalla Lega Nord e dal Pdl, ma da tutte le forze presenti in parlamento. Ammesse che queste ultime tengano sinceramente a salvaguardare le Istituzioni.

In tempi in cui ci si sta battendo (e la battaglia non è ancora vinta) affinché sia riconosciuta sostanzialmente, e non solo formalmente, la sovranità popolare, noi ci troviamo a scoprire che una carica, la terza dello Stato, si considera al di sopra di tutto, del presidente della Repubblica e del parlamento.

Dicevo giorni fa che questo Fini, politicamente impazzito, è pericoloso. Oggi dico di più, questo Fini deve essere cacciato da quell’incarico. E se per farlo, la sola strada che resta è quella delle elezioni, solo per questo esse vanno auspicate.

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“Camera, Fini dice “no” alla Lega. «Niente dibattito sulle mie funzioni »”. Qui.

“Casa An, a febbraio l’udienza per l’archiviazione”. Qui.

Riporto le dichiarazioni di Capezzone e Cicchitto in merito alla risposta di Fini:

“5. CAPEZZONE, TERZIETA’? SOLO QUANDO GLI FA COMODO…
(ANSA) – “Se non parlassimo di cose serie e gravi, ci sarebbe da sorridere sulla risposta del Presidente della Camera alla seria questione posta dal Capogruppo della Lega Reguzzoni. In particolare, è quasi surreale che Fini invochi la sua terzietà proprio quando a essere in discussione è esattamente questo, e cioè il fatto che lui non sia né ‘terzo’ né ‘imparziale’. Insomma, Fini evoca ed invoca la terzietà solo quando gli fa comodo. Brutto spettacolo”. E’ quanto afferma in una nota il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone.
6. CICCHITTO, SORPRESI PER RISPOSTA A LEGA, PROBLEMA ESISTE…
(ANSA) – “Siamo sempre stati cauti nel prendere di petto una questione che pure esiste e che è quella del fatto che da mesi non c’é più un presidente della Camera al di sopra delle parti, perché Fini è immerso fino alla cima dei capelli nella lotta politica. Ciò crea un problema grande quanto una casa e un precedente molto pericoloso, ragion per cui prima o poi tutte le cariche dello Stato dovranno misurarsi con la questione”.
Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchetto “Detto tutto questo – prosegue – e detto anche che non è nostra intenzione far precipitare un problema che comunque esiste, dobbiamo esprimere la nostra sorpresa per la risposta data dal presidente Fini all’onorevole Reguzzoni; risposta che sostanzialmente afferma che il problema non esiste e che comunque, per definizione esso non può essere posto, neanche in un dibattito in assemblea.
Nell’immediato ci limitiamo ad osservare che da molti anni è lecito discutere di tutto, anche dell’esistenza di Dio, figurarsi se non si può porre il problema e discutere di questa contraddizione istituzionale. Solo negli Stati totalitari, in un lontano passato, si affermava che una serie di questioni non potevano neanche essere poste, ma in quel caso ci si trovava di fronte al così detto ‘male assoluto'”.

“La giustizia, minaccia per l’Italia” nel cablo il giudizio di D’Alema sui pm”. Qui, e qui.


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