Fini il demiurgo: si dimetta3 Dicembre 2009 Una volta c’era la buona usanza che le tre più alte cariche dello Stato riconsegnassero la propria tessera al partito di appartenenza per riprenderla a fine mandato. Ciò per dare simbolicamente ai cittadini il messaggio costituzionale che quella carica sarebbe stata esercitata super partes. Ossia, a differenza della quarta carica dello Stato, ricoperta dal presidente del Consiglio (che rappresenta la maggioranza politica del Paese), essi avrebbero rappresentato tutti i cittadini. La consegna della tessera significava altresì che essi non avrebbero effettuato incursioni nella vita dei singoli partiti. Questa buona usanza, come spesso accade, si è persa per strada. Se non ricordo male, l’ultimo che se ne ricordò e lo fece fu Pierferdinando Casini. Ci sono state esternazioni nel passato da parte di presidenti delle due Camere, non è una novità , tuttavia non così assidue e ficcanti come quelle che dal mese di luglio va facendo Fini. Luglio ha portato male a Marrazzo, ma anche a Fini, che fino a quel momento era con Berlusconi (ricordate?: Se berlusconi cade si deve tornare alle urne) e subito dopo ha voltato le spalle al premier. La bufala di stamani apparsa e diffusa dal web, secondo la quale Fini avrebbe partecipato il prossimo 5 dicembre al No-BDay a fianco di Di Pietro, la dice lunga sul dileggio che sta avanzando come un’onda di piena contro di lui, mettendo in ridicolo non solo la sua persona, ma anche la carica istituzionale che ricopre. Secondo me, non è più sufficiente, a questo punto, l’analisi che lo vede coinvolto in un progetto con Montezemolo e Casini per costruire un nuovo centro, ossia una nuova balena bianca. Questa ipotesi poteva andar bene in principio, ma dopo il “fuorionda” e dopo l’irremovibilità di Fini, restio a contenersi come picconatore del governo che lui stesso ha contribuito a formare, siamo tutti legittimati a pensare a qualcos’altro. Qualsiasi persona fornita di un cervello pensante (che non sia all’opposizione, però, giacché questa ci marcia alla grande con Fini) consiglierebbe al presidente della Camera di fare un passo indietro, evitando di entrare a gamba tesa dentro il Pdl per modificare a suo piacimento il programma approvato dagli elettori, e quindi dallo stesso Fini. Gli consiglierebbe di pensare di più al suo ruolo di presidente della Camera. L’opposizione da parte sua non si rende conto che l’investitura di Fini a presidente di una delle due Camere ha avviato in lui un processo identificatorio, prima sopito, relegato al fondo della sua natura. E’ bastata quella investitura per fare emergere, a distanza di poco più di un anno, la sua antica formazione fascista. Non vi è dubbio che, contrariamente a quanto forse pensa l’opposizione (che lo utilizza in funzione anti Berlusconi, e quindi è cieca), gli atteggiamenti di Fini (che fu, del resto, il monarca di An), così dogmatici, cattedratici e irremovibili, rivelano il carattere proprio del fascita che non rinuncia al suo ruolo di capopopolo. Il carattere ossia del demiurgo. Figuriamoci se Fini si trovasse al vertice dello Stato! L’ho scritto più volte e i fatti mi stanno dando ragione: non dobbiamo mai dimenticare (guai se lo facessimo!) che Fini è stato il pupillo di Giorgio Almirante (mi è stato riferito che la vedova del carismatico leader del vecchio Msi lo va sostenendo politicamente). Non so se il capo dello Stato e il presidente del Senato si siano già mossi in via riservata per dire queste cose a Fini. E’ evidente che non possono dirle in pubblico poiché, vista l’ostinazione di Fini a non capire, nascerebbe un conflitto tra le Istituzioni senza precedenti e destinato a lasciare ferite incalcolabili. Nemmeno un voto di sfiducia della maggioranza servirebbe allo scopo, poiché anche in questo caso si tratterebbe di un accadimento che non ha precedenti nella storia della Repubblica e destinato anch’esso a lasciare nella nostra democrazia cattivi segni e terribili presagi. Ci pensate? la stessa maggioranza che governa e che lo ha scelto a presiedere la Camera, deciderebbe di togliergli la fiducia. In tutti i casi, comunque, sarebbe un dramma anche per il Paese e una ferita sanguinolenta nel corpo elettorale. L’unica scelta che resta è affidata a Fini. Poiché si contrappone a Berlusconi e svolge con ciò un ruolo prettamente partitico, non può più esercitare una carica istituzionale super partes. Ergo, scelga: o vada a far concorrenza a Berluscopni nel Pdl, dimettendosi dall’incarico di presidente della Camera; oppure resti al suo posto e la smetta di voler fare le veci di Berlusconi, il quale, è bene ricordarlo, non solo è il capo del governo, ma anche il segretario del Pdl, ossia dello stesso partito a cui appartiene Fini. Altrimenti finirà che qualcuno glielo dovrà dire pubblicamente, provando a rinsavirlo e mettendolo davanti alle sue responsabilità . Sandro Bondi risponde a Fini. Qui. Letto 2497 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Felice Muolo — 3 Dicembre 2009 @ 17:25
Dal momento che la Magistratura, Veronica Lario e la Mafia stiano cercando di affondare la nave carica di denaro su cui viaggia  Berlusconi,  Fini, da buon politico,  si tiene pronto ad  abbandonare la stessa nave su cui anche lui si trova.  Ma la nave s’inclina, per ora, lentamente.  Si riaddrizzerà ? Â
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 3 Dicembre 2009 @ 23:04
Penso che si raddrizzerà .
Commento by Carlo Capone — 3 Dicembre 2009 @ 23:47
Mai avuto dubbi, per la verità .
Commento by Maria — 4 Dicembre 2009 @ 13:08
Secondo me da buon opportunista sta cercando di prendere le distanze da Berlusconi.
Forse ha avuto qualche avviso in questo senso  e vuole  evitare che gli giunga  qualche accusa quale quella giunta a Schifani ?
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 4 Dicembre 2009 @ 14:25
L’ipotesi che sia sotto ricatto, Maria, Â spiegherebbe tante cose. Spero proprio di no, ma la mafia ha molti tentacoli…
Commento by Ambra Biagioni — 4 Dicembre 2009 @ 21:33
Divertitevi con questa vignetta
http://img692.imageshack.us/img692/4388/dissenteria2.jpg
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 4 Dicembre 2009 @ 21:52
Ottima vignetta, Ambra. Grazie.
Commento by Ambra Biagioni — 8 Dicembre 2009 @ 19:40
Ho trovato un’altra vignetta
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 8 Dicembre 2009 @ 19:49
Il mio blog, ormai, non può più fare a meno di te, Ambra. Ottimi i tuoi inserimenti.
Commento by Ambra Biagioni — 8 Dicembre 2009 @ 22:10
E Fini continua imperterrito intromttersi nel lavoro del Pdl.
E’ proprio vero che a volte i fucili rinculano e fanno padella.
Se qualcuno ha fatto la pensata di dare a Fini la carica di Presidente della Camera, per tenerlo lontano dalle questioni di politica…spicciola, ha clamorosamente sbagliato i calcoli; lo ha giudicato un uomo leale e leale non si dimostra, lo ha giudicato politico onesto, capace di rispettare a fondo il valore della carica che ricopre, e onesto non si sta dimostrando nei confronti proprio del dettato costituzionale…
Ricordate quelle trottole che si regalavano una volta ai bambini ?  Giravano vorticosamente e mostravano di giro in giro una miriade di colori diversi, sprizzando tante piccole lucette..ecco Fini è una di quelle trottole.
Commento by Ambra Biagioni — 10 Dicembre 2009 @ 21:09
Non si dimetterà , ma farà questa fine