I casi Berlusconi e Cancellieri sono uguali!5 Novembre 2013 Devo ritornare sull’argomento poiché di nuovo l’ipocrisia e il doppiopesismo sono di scena e inquinano le coscienze, o almeno tentano di farlo. Prendo ad esempio l’articolo che Francesco Merlo scrive oggi su “la Repubblicaâ€. È un articolo da libro Cuore, e verrebbe voglia di sghignazzarci sopra e chiedere al giornalista se gli sia rimasta un po’ di dignità per non mettersi così spudoratamente in ginocchio davanti all’amica della famiglia Ligresti, i cui componenti hanno avuto un trattamento di favore, sia per condizioni ambientali (trasferimento a  Milano – vicino a familiari e parenti – di uno di essi, anziché permanenza nel penitenziario di Torino), sia per condizioni di salute per un’altro componente. Oggi il ministro Cancellieri dirà in parlamento come stanno le cose, ma dalle intercettazioni pubblicate appare indubbio che il ministro ha agito per favorire una famiglia con i quali i rapporti sono sempre stati strettissimi. Ma l’articolo di Francesco Merlo porta alla luce una vulgata che sta prendendo campo – del resto fa parte anche delle dichiarazioni dello stesso ministro –  secondo la quale il caso di Berlusconi è diverso da quello che vede coinvolta la Cancellieri. “Sperimentano su di te una sofisticata variante della macchina del fango: con sapienza offensiva ti attribuiscono sui loro giornali ogni nefandezza sino ad equiparare la telefonata, che hai fatto ai dirigenti del dipartimento penitenziario a favore di Giulia Ligresti, a quell’altra telefonata, che Berlusconi fece ai funzionari della questura di Milano per sottrarre alle istituzioni la prostituta minorenne che “proteggeva” e affidarla, come nipote di Mubarak, alle discinte emissarie del suo gineceo privato: una vera porcheria di Stato.†In ogni caso, Merlo segue la linea del suo giornale, e si avvale di questo linguaggio deamicisiano per convincere la Cancellieri (alla quale da del “tuâ€) a dimettersi. Traduciamo il paragrafo sopra segnalato. Dunque la porcheria di Stato consiste nell’aver speso il proprio peso politico per assistere una prostituta minorenne e affidarla “alle discinte emissarie del suo gineceo privatoâ€. Vediamo ora che cosa ha combinato la Cancellieri, alla quale Merlo chiede solo di dimettersi senza fare alcun cenno alla necessità che intervenga la magistratura (è il peso del “tu†che si è guadagnato in tanti anni di giornalismo?) a chiarire tutta la faccenda. Riassumiamo:  Berlusconi ha amicizie tra le prostitute, anche minorenni come Ruby (di cui ha sempre sostenuto di averne scoperto la minore età proprio con la telefonata a Milano) mentre la Cancellieri ha amicizie con persone che hanno pesanti conti in sospeso con la magistratura, di cui lei, che oggi è ministro della Giustizia e ieri lo fu degli Interni, non ha sentito il dovere istituzionale di liberarsi. Ora tutti si sbracciano a sostenere che le cose sarebbero andate così ugualmente. Lo dice il Dap e lo dice il procuratore Caselli. Ma torniamo al confronto e al pietoso articolo di Francesco Merlo. Berlusconi – secondo Merlo e secondo la vulgata di regime – ha meritato la galera perché è intervenuto a favore di una prostituta. Invece la Cancellieri merita rispetto e il silenzio della magistratura, anzi il sostegno di quest’ultima e delle istituzioni, perché è intervenuta – su esplicita sollecitazione di Antonino Ligresti – in favore di imputati ai quali si ascrivono reati di falso in bilancio ed altri di natura delinquenziale. Sta al lettore distinguere quale delle due telefonate (entrambe gravi) sia la più degna di essere messa alla gogna: quella di Berlusconi per una prostituta o quella della Cancellieri per soccorrere gli amici di casta, certamente più delinquenti di Ruby, secondo quanto risulta ai magistrati inquirenti. Letto 1858 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by zarina — 5 Novembre 2013 @ 16:34
Come da facili  previsioni  i soliti noti si arrampicano sugli specchi cercando di dimostrare l’indimostrabile  a se stessi  e ai soliti beoti antiberlusconiani,  anche se ho l’impressione che in questo caso sarà difficile imbrogliarli .
Ho notato, però,  che pure in altri à mbiti  più insospettabili si tende a fare dei distinguo, e spostare il  discorso su  piccola leggerezza, obbrobrio della custodia cautelare, necessità di trovare soluzioni al sovraffollamento carcerario, indulto, giustificazioni varie,  scuse del ministro, giustificazioni,  al massimo  c’è chi vorrebbe liquidare la cosa con le scuse del ministro o, i più esigenti, con eventuali dimissioni.
Insomma si evita in tutti i modi  il cuore politico del problema e soprattutto  di nominare quella parolina:  CONCUSSIONE. Â
Perchè se  NON E’  concussione  la telefonata  (peraltro più grave) del ministro,  tantomeno  è concussione la telefonata  di  Berlusconi   per ruby , che invece  gli ha “fruttato” una  insulsa condanna penale a 7 anni più interdizione.
A tale proposito  segnalo un ottimo articolo di Sgarbi sul  Il Giornale  di oggi.
Commento by Giuseppe — 5 Novembre 2013 @ 17:11
Tutto giusto, ma a che vale argomentare? Il regime è regime e impone le SUE regole, compreso lo JUS SINGULARE di Ciceroniana memoria. Così è se ci pare. Soluzioni? Non ne vedo, dovendo escludere, per ovvie ragioni, la possibilità di scendere in piazza con i forconi.
Commento by zarina — 5 Novembre 2013 @ 17:40
Le  “ovvie ragioni”  si riferiscono al fatto che i forconi sono oramai strumenti  quasi introvabili?
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 5 Novembre 2013 @ 17:52
@ zarina e a Giuseppe
Ottimo Sgarbi. Ineccepibile.
Purtroppo ancora tanti non si accorgono che siamo entrati in avvio di regime che, se non fermato, ci porterà lacrime e sangue.