Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

PITTURA: I MAESTRI: Il Garboli critico che non conosciamo

2 Gennaio 2008

Con tanti sogni dalla Transilvania

di Cesare Garboli

[da “Il Mondo” del 30 ottobre 1969]

Roma. A prima vista sembra un metteur-en-scène con sangue di lusso. O un grande sarto, di quelli giovani cui siamo oggi abituati: costumisti, decoratori di gusto « internazionale ».

Credevo che trattasse le cose d’arte con la viva curiosità che si rilascia a oggetti che « devono » essere morti. Invece è tutto diverso, Mario Tazzoli, comproprieta ­rio con Alexander Iolas della Iolas-Galatea di Roma, forse il maggior protagonista del commercio d’arte in Italia di questi anni.
E’ stato Tazzoli a farci vedere Bacon, Sutherland, e, più raro di tutti, il tuttora misterioso Balthùs. Gli piace imporre il suo gusto, gli piace vendere e comprare, spostare i pezzi da una raccolta all’altra, inventare collezioni private. Torinese, ma di modi bruschi e dal fare spazientito che tradisce insieme la timidezza e la sicurezza di sé. Aristo ­crazia e finanza alle spalle, ma niente di affettato o di «estetico ». Lascia intravvedere piuttosto una cordialità naturale, una bono ­mia di ceppo lombardo. Minimizza tutto, abbassa sempre il tono, tanto la vita è un mi ­stero e la storia la fanno i nostri sogni e il caso. E’ per caso che ha cominciato (ma è laureato in lettere), il banchiere l’aveva fatto per obblighi di famiglia (se si hanno dei sol ­di bisogna amministrarli), il lavoro lo diver ­te (ma non è una «passione »…). Anche il leggendario Iolas lo ha conosciuto per caso, a Londra, seduti vicino da Sotheby. Il co ­mune gusto surrealista li ha messi insieme.
Anche se non lo dice, chiaro che Tazzoli preferisce la notte al giorno, il gioco e l’infanzia alla maturità delle cose adulte, la pit ­tura d’atelier al « plein air ». Oggi con la pit ­tura un artista può vivere. Il denaro si sva ­luta, i quadri sono un investimento e l’og ­getto d’arte, fresco di bottega, entra dritto nel giro dei consumi. Chi se la sentirebbe di tenersi in casa la vecchia crosta di un an ­tenato improbabile, quando si può investire in uno Schifano tutto colorato? Con tutto questo fare grandi mostre è impossibile. Costano troppo, non si possono raggiungere e raccogliere i pezzi. Un maestro di primo piano come Tanguy, per esempio, bisogna rinunciare a rappresentarlo adeguatamente. Per questo, Tazzoli cambierà da quest’anno metodi e stile di lavoro.
L’indifferenza per le novità dei giovani lo divide dal passionale Iolas. L’astrattismo, o gli esperimenti di un Pascali o dei Kounellis, non gli dicono niente. Detesta l’action-painting. I veri nomi di Tazzoli sono Giacometti e Balthùs; mentre l’universo di Iolas gira in ­torno a Magritte, Matta e Brauner.
Di Victor Brauner, surrealista dei Trenta, emigrato a Parigi da Bucarest, Iolas-Galatea ci offre una selezione degli ultimi anni, tra i cinquanta e la morte (1966), con un isolato inserto del ’40. Accordo addirittura tonale tra dipinto e dipinto. Pittura studio ­sa, quasi castigata rispetto ai capricci dell’avant-guerre. Segno magico,  insieme me ­ditato e spiritoso. Il transilvano Brauner, co ­me Bela Bartòk, sembra attingere a un va ­sto patrimonio più fiabesco che mitico, pri ­mitivo, orientale, perfino folclorico. Insegue e coglie le sue visioni profonde, il « so ­gno », nell’intervallo tra il significato rag ­giunto e perduto: appena la sua fascinazio ­ne, ma è già nato l’enigma.

Forse ha ragione Iolas a sostenere che di tutti i surrealisti è stato Brauner a portare più avanti un solitario dialogo col « profondo ». Dovesse riassumersi tutta la varietà di impressioni, di suggestioni culturali che si succedono davanti a un’antologia così coerente, la conclusione sarebbe che Brauner è stato un maestro assai più portante di quanto la conoscenza che abbiamo in Italia del surrealismo ci permetta di valutare. Questa misteriosa calligrafia non esen ­te da pose esizie, questa pittura fredda, sti ­lizzata, non ci parla d’arte, ma ci nasconde un meccanismo di emozioni coatte e nello stesso tempo volatili, ci racconta con qual ­che ironia di ferree, inviolabili leggi psichiche. E dopo la forzata parentesi « materi ­ca », per così dire, degli anni della guerra quando per mancanza di mezzi pittorici ri ­fugiatosi in un villaggio delle alpi svizzere, Brauner lavorava su cera, la fedeltà lineare a motivi di psicologia del profondo torna a diffondersi attorno a un’intuizione scon ­certante sulla quale non si smetterebbe di inquisire tanto essa ha accompagnato il pit ­tore dai suoi inizi alla fine. C’è un tema incantatorio, ipnotico, in Brauner, che non finisce d’impressionare: le bocche di madre e figlio congiunte, il « circolo sessuale ». Il tema è palese in un quadro del ’39: « Passage à travers les zones magiques », un fac ­cione di luna-madre, la bocca contro quella di un bambino-embrione in rosa, e in un altro più noto del ’38 (stessa madre sonnambolica, stesso rospo-bambino). L’occhio di Brauner vede nell’inconscio almeno quanto l’inconscio fissa e ipnotizza a sua volta lo sguardo del pittore. Come dire che l’« autre » surrealista è solo l’altra faccia di Narciso. Tra i continenti simbolici da cui è uscito il vulcano surrealista, Victor Brauner è an ­dato diritto a cercare proprio in quello più inesplorato.


Letto 5043 volte.


1 commento

  1. Commento by skimsu.ru — 27 Giugno 2013 @ 16:05

    Doh! I was domain name searching at namecheap.com and went to type in the domain name:
    https://www.bartolomeodimonaco.it/i-maestri-pittura-il-garboli-critico-che-non-conosciamo/ and guess who already purchased it?
    You did! haha j/k. I was about to buy this domain name but noticed
    it had been taken so I thought I’d come check it out. Wonderful blog!

    Also visit my web site … seo link building services [skimsu.ru]

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart