I notabili e la rivoluzione digitale3 Novembre 2012 Stamani Ernesto Galli della Loggia fa una fotografia, secondo me azzeccata, del momento politico con un articolo che appare sul Corriere della Sera dal titolo molto eloquente: “Il notabile a disposizioneâ€. In pratica ci sono uomini che si ritengono superiori e attendono di essere chiamati per rendere i loro servigi. “La mentalità del notabi Âle â— odierna caricatura ita Âliana della società civile â— è precisamente questa, infatti: «Voi mi dovete eleggere non per ciò che io penso o pro Âpongo (quasi sempre nulla), ma per ciò che io sono. Per il mio “rango”. Che non deve essere certo riconosciuto da voialtri, insignificante plebe elettorale. Basta che lo faccia Âno i miei pari: a voi, al massi Âmo, non resta che sottoscri Âvere ».†Il binomio Napolitano – Monti c’è tutto, anzi di più, non essendo il suo incarico passato neppure al vaglio elettorale, come c’è tutto il dispregio verso il popolo, trattato come “plebe elettorale†cui non “resta che sottoscrivereâ€. Il politologo non si esime dal fare un nome, che è anche uno dei massimi esempi di notabile in attesa, e questo nome è quello di Giuliano Amato, un uomo che può essere considerato, per la sua lunga esperienza politica, un personaggio a disposizione, e forse anche un personaggio ideologicamente un po’ volatile, se si passi alla sua storia di socialista e alla fretta con la quale ritenne opportuno abbandonare il leader del suo partito, il Psi di Bettino Craxi, nel momento in cui quest’ultimo stava vivendo l’attacco spietato della magistratura di Mani Pulite. Ma come Amato, notabili a disposizione ce ne sono a iosa tra i grand commis di Stato, e oltre,  uomini da cui i cittadini dovrebbero prendere le distanze immediatamente ove fossero chiamati a governarci. Non so che cosa stia tramando Napolitano dopo l’operazione di notabilato impostaci con Monti, ma sicuramente non è a lui che dovremo guardare per avere quel rinnovamento della classe politica atteso dalla maggioranza dei cittadini. Ecco perché il presidente della Repubblica, visto come Napolitano sta interpretando il suo ruolo, assumendo cioè in pratica una specie di plenipotenzariato, dovrà essere scelto dai cittadini e non dalla attuale dirigenza politica impegnata solo a perpetuarsi. A questo proposito, confido molto nella rivoluzione digitale. Leggo che ormai nelle scuole stanno scomparendo i libri cartacei per essere sostituiti da quelli digitali. Negli Usa il processo è già in stato avanzato. Ebbene, il mio auspicio è che si arrivi presto ad un sistema di elezione digitale per le cariche più importanti delle istituzioni. Chi rivestirà tali funzioni non dovrà essere designato in conseguenza di spartizioni e consorterie di potere, ma dovrà essere scelto direttamente dai cittadini attraverso l’espressione del voto digitale da effettuarsi anche dal proprio pc, dotato ovviamente di un sistema di certificazione inoppugnabile e, per coloro che non ne dispongono, da appositi centri predisposti localmente dallo Stato. Letto 1251 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||