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Il governo Monti non serve a nulla

12 Dicembre 2011

I mercati se ne impipano del governo Monti, impostoci in Italia con un manovra spregiudicata di Napolitano.

Il loro occhio è rivolto alle decisioni europee, e se queste non piacciono, allora i mercati aggrediscono il debito pubblico degli Stati più deboli, e in specie dell’Italia, il cui debito non ha l’uguale a causa della scellerata politica adottata dai nostri pessimi rappresentanti sin dalla fine degli anni ’70.

Stamani lo spread ha oltrepassato i 470 punti, nonostante che Monti abbia tassato cinicamente gli italiani oltrepassando il loro limite di sopportazione.
Una manovra, come più volte ho scritto, pensata mettendo i piedi al posto della testa, mentre nulla si è fatto per la modernizzazione dello Stato, decisione rinviata ipocritamente a quel secondo tempo che in Italia si è guadagnato cattiva fama, non arrivando mai.

Giustamente gli italiani stanno protestando per essere stati chiamati a dissanguarsi con uscita di denaro che va ad arricchire continuamente la speculazione.
Il nostro denaro non servirà al nostro Paese, giacché non fa in tempo ad arrivare al nostro Paese che già se ne va per pagare gli interessi agli speculatori.

Monti fa finta di nulla, e la cosa irrita un po’ tutti. Ci si domanda dove vuol portare il nostro Paese. Il grigio bocconiano è così orgoglioso della sua manovra che ho ragione di temere che sia estraneo alla realtà del nostro Paese più di quanto immaginassi.
È come se dovendo percorrere un tratto di strada per arrivare al traguardo, egli sia caduto a causa della troppa fretta e della troppa sicumera in mezzo alle sabbie mobili.

Sarà difficile che tanto lui che Napolitano riconoscano il grossolano errore commesso.
Ci lasceranno sprofondare nelle sabbie mobili, se non reagiremo in tempo.
Non so fino a quando il popolo sopporterà questa arroganza consumata esclusivamente a suo danno.

I partiti paiono seguire la deriva in cui il governo li ha trasportati senza opporre alcuna resistenza.
Con la ipocrita scusa che il Paese è sul baratro faranno passare la manovra suicida con il voto di fiducia, e così i cittadini non avranno più alcuna speranza di appellarsi alla politica, e la situazione potrebbe malamente degenerare.

È il momento che qualcuno che abbia ancora un po’ di sale in zucca mandi a gambe all’aria questo governo maldestro e incapace e convinca il principale artefice del disastro, Napolitano, ad indire nuove elezioni, grazie alle quali saranno i cittadini a decidere la strada maestra da seguire.

È assurdo che dei professori, che si mostrano inadeguati a percepire lo stato delle cose, decidano azioni a carico del popolo, senza che il popolo possa dire la sua.
Siano gli elettori dunque a decidere.

E vedrete che saranno propri gli elettori ad imporci quelle riforme strutturali che la pessima politica di questi anni ha continuamente rimandato.
Certo, i partiti sanno bene che andare alle elezioni in primavera, significherà incassare tutte le conseguenze negative dell’antipolitica che sta montando a vista d’occhio. Soprattutto pagheranno il fio i partiti, come il Pdl e il Pd, che, pur esprimendo malumori, alla fine si saranno piegati al diktat di Monti.

Ma se non accetteranno che sia il popolo a decidere del proprio destino, la democrazia, sotto questi colpi durissimi, correrà seri e drammatici pericoli, quali quelli che possono insorgere da un popolo esacerbato e deluso.

www.i-miei-libri.it

Altri articoli

“La transizione del Professore durerà 10 anni” di Mario Sechi. Qui.

“Il problema della manovra non sta tanto nell’equità, quanto nella sua efficacia” di Giuliano Cazzola. Qui.


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Bart