Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Il linciaggio alla democrazia

31 Gennaio 2011

Che cosa vuol dire infatti la raccolta di dieci milioni di firme per mandare a casa Berlusconi? Vuol dire linciare la democrazia, come al tempo del Far West quando ci si presentava davanti alla legge con una corda per l’impiccagione.
Lo sceriffo tirava fuori la pistola è difendeva colui che era accusato di qualcosa, dicendo più o meno: A giudicare quest’uomo ci penserà la legge.

IL PD fa la parte dei forsennati che accecati dall’odio non usano più la ragione né le regole della democrazia e ricorrono al linciaggio. Si vuol presentare con il cappio davanti al parlamento.
Non è con il cappio che ci si libera di Berlusconi. Se accuse ci sono si devono sciogliere con le regole della democrazia.

Mi libero subito dell’aspetto giudiziario, ossia delle varie cause pendenti a carico del premier, perché è più semplice ed è il meno rilevante. Berlusconi, come sostiene e sostengono i fatti, non ha mai rifiutato di difendersi davanti ai Tribunali. Si citi un caso. Naturalmente a difenderlo, come è normale e come fanno tutti i cittadini (io compreso), si serve degli avvocati. Se volesse difendersi da solo, non potrebbe, perché un cittadino per difendersi in Tribunale deve avvalersi obbligatoriamente di un avvocato, o, come fa Berlusconi (potendoselo permettere), di un collegio di avvocati.

Una ragione c’è. Il cittadino non ha dimestichezza con i codici e potrebbe involontariamente combinare delle castronerie. Gli avvocati sono tali proprio per esercitare con professionalità e competenza questa funzione. Così sono essi stessi, gli avvocati, a suggerire la linea di difesa migliore nell’interesse dell’assistito, il quale ha il dovere di accondiscendere. O di cambiare, altrimenti, difensori.

Ad esempio, nel caso Ruby, gli avvocati ritengono che la procura di Milano non sia competente a giudicare Berlusconi, e che invece lo sia il Tribunale dei Ministri (che, si badi, non è composto di ministri ma di magistrati estratti a sorte e facenti parte dello stesso Tribunale di Milano.

Infatti si legge:

“È istituito presso il tribunale del capoluogo del distretto di corte d’appello competente per territorio a giudicare dell’illecito contestato. È composto di tre membri effettivi e tre supplenti, estratti a sorte tra tutti i magistrati in servizio nei tribunali del distretto che abbiano da almeno cinque anni la qualifica di magistrato di tribunale o una qualifica superiore. Ad estrarre a sorte dovrebbe essere il presidente del tribunale e (se così fosse il sorteggio spetterebbe a Livia Pomodoro), teoricamente, potrebbe essere sorteggiato anche il Pm titolare dell’azione. Il collegio è presieduto dal magistrato con funzioni più elevate (o in caso di parità, da quello più anziano).â€

È sottrarsi alla giustizia un simile comportamento? Nient’affatto. È un diritto che la legge riserva alla difesa del cittadino. Dunque, Berlusconi chiede che sia giudicato dal Tribunale previsto dalla legge per il suo caso e non da quello che si vorrebbe stabilire arbitrariamente.

Ma più importante, e da far rabbrividire, è l’aspetto politico dell’iniziativa del Pd.
Ciò che vuol fare il Pd con il cappio delle diecimilioni di firme (Bersani lo ha confermato ieri sera al Tg1 delle 20) è il sovvertimento delle regole democratiche, un gesto sovversivo.
Vi ricordate il vituperato cappio della Lega Nord esibito nell’Aula di Montecitorio?
Quello che sta facendo Bersani è qualcosa di simile se non di peggiore.

In democrazia ci sono soltanto due modi per mandare a casa un governo:

1 – la sfiducia del parlamento. È finora è stata sempre respinta.

2 – Il ricorso del capo dello Stato all’art 88 della Costituzione, che recita:

“Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.â€

Questa seconda ipotesi, se non ricordo male, fu esercitata nella stagione di Tangentopoli. Il parlamento fu sciolto poiché inquinato dagli scandali. Tra le ipotesi che vi sono ricomprese c’è anche quella dell’insanabile contrasto tra le due Camere, ad esempio (qui):

“D.- Insanabile contrasto tra le due Camere.
Il contrasto deve dar luogo a un blocco totale, una paralisi delle funzioni statali.â€

Non ci sono altre possibilità nella nostra democrazia, men che meno quelle lasciate alla piazza. Ossia al linciaggio.
Se il Pd ha intenzione di mandare a casa il governo lo faccia per le vie democratiche che gli sono consentite: ossia lo sfiduci in parlamento. Se non ci riesce, faccia l’opposizione sui contenuti e rispetti le regole della democrazia. Non cerchi scorciatoie eversive o scontri fisici.

È da cattivi interpreti e manipolatori della democrazia, visti i ripetuti consensi che il governo ha ricevuto dal parlamento, oltre che dalle varie consultazioni elettorali che si sono succedute nel frattempo, e perfino dai recenti sondaggi di ogni provenienza, mettersi a fare gli agitatori di piazza allo scopo di liberarsi di un governo pienamente legittimato dal popolo e dal parlamento. Che cosa sarebbero mai diecimilioni di voti, rispetto ai consensi elettorali assai più ampi ricevuti dall’attuale maggioranza?

Nelle dittature, come vediamo in questi giorni, possono succedere queste cose, ma non in Italia, in cui nessuno, salvo i pazzi, può mettere in dubbio che non via una sana democrazia.
Invece vi abbondano leader politici poco rispettosi di essa.
A cominciare dall’opposizione.

Articoli correlati

La lettera del presidente del consiglio al Corriere. Qui.

“La Minetti sentita in Procura. “Ha risposto a tutte le domande”. Qui.

“Pd e Terzo polo bocciano Berlusconi. “Lavoro comune? E’ un inganno”. Qui.

“Berlusconi apre a un piano bipartisan. I democratici: il suo tempo è scaduto
Qui.

“Il Pd respinge il dialogo col Cav “Ormai il tempo è scaduto…”. Qui.

“Tra ville e archistar, il Paese reale di Concita” di Giancarlo Perna. Qui. Da cui estraggo:

“Mentre Beatrice Borro ­meo, la marchesa Sandra Verusio e altri nobili lettori dell’ Unità avranno seguito con diletto la gita di Conci ­ta, mi chiedo la reazione del metalmeccanico di Ter ­ni, del marmista delle Apuane, del pescatore del lago di Massaciuccoli e al ­tri presumibili lettori delle Regioni rosse. Per chi ab ­bia scritto la direttrice non è chiaro. Il suo racconto, in ­fatti, fa a pugni con le neces ­sità di chi non arriva a fine mese.”

“Il reportage degregoriesco ci porta dritto a tre anni fa. Oggi fece un servizio foto ­grafico su Bersani a cena da una famiglia qualun ­que. Della serie: il potente – lui era ministro di Prodi, alla vigilia delle elezioni ­che va umilmente a d ascol ­tare il parere di chi vive m o ­destamente del suo lavoro. Ma già le foto erano dub ­bie: champagne in primo piano e ospiti assai chic. Si scoprì poi che la famiglia presa a caso era quella dei marchesi Sacchetti, citata da Dante, cardinali tra gli avi, vie e piazze di Roma a suo nome, palazzo in via Giulia. Con i marchesi, Ber ­sani parlò dei problemi economici che affliggono le famiglie. Impostò poi la campagna elettorale sul colloquio e vinse Berlusco ­ni.”

“L’ultima di Carla Bruni: non sono più di sinistra”. Qui.

“Paradossi del Terzo polo Vorrebbe rifare l’Italia, ma non trova un nome” di Paolo Bracalini. Qui.

“Insieme per la crescitaâ€: bravo Silvio” di Stefano Filippi. Qui.

“PERCHÉ È MEGLIO EVITARE LE ELEZIONI” di Marcello Veneziani. Qui. Da cui estraggo:

“Ho il fondato sospetto che Berlusconi dica di non volere le elezioni anticipate ma che di nascosto le voglia; e al contrario che l’opposizione, da Casini a D’Alema, dica di volerle ma di nascosto le tema. Vogliono anticipare di due anni la fine del governo Berlusconi e rischiano di firmargli un mandato per altri cinque.”

“Quando il fumo di questi giorni passerà, si farà anche un bilancio meno focoso e più lucido del bunga bunga. Una vicenda giudiziaria dove non emergono reati, dove non ci sono vittime, denunce e parti lese, dove non ci sono danni al bene pubblico eccetto uno: il danno d’immagine, ma compiuto da chi rende pubblico quel che è intimo e privato. Un privato avvilente, lo ripeto, ma che diventa modello pubblico grazie a chi manda in giro immagini, intercettazioni e vicende intime. Se ritraete il re seduto sul cesso e la diffondete nel mondo, discreditate la corona e il regno intero. Però l’immagine negativa che riverbera sul paese non è colpa del re, ma di chi la divulga. Che Italia sarebbe uscita dalle immagini di Re Vittorio Emanuele II sorpreso a cavalcare la donnina di turno nei suoi frequenti accessi di sesso notturno? O del Kennedy che in piena guerra fredda ha le caldane e monta da serial killer svariate pupe? L’immagine discredita e diventa cattivo esempio se viene divulgata. Insomma finiamola col Grande Fratello, le orgettine e i guardoni. Se ci sono una decina di voti di vantaggio, si governi il Paese per altri due anni pieni e al diavolo le puttanate.”

“Silvio prova a ripartire. Riforma del Fisco o voto” di Fabrizio dell’Orefice. Qui.

“Nessuno segue Baffino. L’ammucchiata non piace”. Qui.

“L’ammucchiatissima” di Mario Sechi. Qui.

“Che cosa si gioca il Cav. nella battaglia contro la patrimoniale” di Giuliano Ferrara. Qui.

“Paralisi istituzionale, Napolitano pronto a pilotare la crisi” di Sara Nicoli. Qui.

“Ora Berlusconi chiede aiuto a Bersani” di ce.bu. Qui.


Letto 2289 volte.


12 Comments

  1. Commento by Ciro — 31 Gennaio 2011 @ 08:27

    Come a suo tempo Lei stesso consigliò al PDL, in questa fase potrebbe essere l’opposizione a ritirarsi da tutte le cariche istituzionali, in primis dal Parlamento.

    Suvvia! Un “falco” come Lei che disprezza i “falchi” della sinistra!!

     

     

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 31 Gennaio 2011 @ 10:06

    Se facesse così, farebbe un’azione democratica. A Porta a Porta di qualche giorno fa, la suggerì Belpietro alla Bindi, la quale rispose che ci avrebbe pensato.

    E’ ciò che consigliai al Pdl qualche tempo fa, e infatti approverei anche questa decisione, che appartiene all’ambito parlamentare.

    Un’altra cosa è organizzare una raccolta di firma per mandare a casa un governo, eletto democraticamente e che riceve ripetute fiducie dal parlamento.
    Ho fatto il paragone con il Far West non a caso.

    Per far dimettere  un governo eletto democraticamente ci sono solo due strade: la sfiducia e l’applicazione dell’art. 88 della Costituzione.
    Spero che ne converrà.

  3. Commento by Ciro — 31 Gennaio 2011 @ 12:23

    Convengo, convengo. Infatti non ho capito perchè teme quelle firme. E’ solo una manifestazione scritta che non può avere nessun efetto se non quello fare un pressing politico.

    Mi sembra tempo perso ma se lo fanno, poco male.

    PS. Berlusconi è 16 anni che scappa dai tribunali, altro che storie!

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 31 Gennaio 2011 @ 13:14

    Berlusconi non scappa dai tribunali, Ciro. Si fa difendere dai suoi avvocati. Altrimenti sarebbe stato condannato in contumacia chi sa da quanto tempo. Non dimentichiamo che in Italia ci sono gli avvocati deputati a difendere un accusato.

  5. Commento by Cesare — 31 Gennaio 2011 @ 15:37

    si’ Bart, gli avvocati ‘deputati’, nel senso di parlamentari eletti e pagati da noi per difendere un imputato, cambiando leggi quando fa comodo per rallentare i processi o depenalizzare i reati del capo, altro che storie.

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 31 Gennaio 2011 @ 16:14

    Facile ironia. Ma non è da te.
    Ti è mai capitato di aver a che fare con una causa (a me sì)? Ci vuole un avvocato per difenderti, e ti dà l’avvocato le linee. Così vuole la legge.

    Se vuoi difenderti da solo non puoi, nemmeno puoi andare a testimoniare se non ti dice come e quando il tuo avvocato.
    Le cose stanno così, Cesare. Berlusconi o non Berlusconi. Ghedini  o non Ghedini

  7. Commento by Cesare — 31 Gennaio 2011 @ 17:23

    Bart, la battuta me l’hai passata tu, ammetto che era facile!

    Pero’ il punto che io faccio e’ quello delle leggi preparate dagli avvocati di Berlusconi per diminuire i tempi di prescrizione, o depenalizzare i reati (come nel caso del falso in bilancio). E’ una storia vecchia e ben nota, ma questo non la rende meno grave.

    Cosi’ Berlusconi e’ scappato dai tribunali, Bart.

     

  8. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 31 Gennaio 2011 @ 18:34

    Sono tutti tentativi, in ogni caso, non andati a buon fine. Tamponi slabbrati. Anche se io sono convinto che certe cariche debbano essere coperte durante l’esercizio del mandato. Ma credo che la politica ne riparlerà presto.
    La realtà, dunque, resta la stessa, Berlusconi nei fatti non si è mai sottratto ai tribunali, volente o nolente.

  9. Commento by Cesare — 31 Gennaio 2011 @ 19:12

    Bart, mi chiedo se parliamo la stessa lingua, a volte ne dubito. Quelle leggi, eccome se sono andate a buon fine, ed eccome se hanno fruttato prescrizioni ed assoluzioni. Se tirare in lungo i processi in attesa di leggi scritte dai tuoi avvocati che ti tirano fuori da guai non e’ sottrarsi ai tribunali, non so davvero che cosa lo sia…

  10. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 31 Gennaio 2011 @ 19:21

    Non ho tutta la rendicontazione dei processi. Può essere che tu abbia ragione in qualche caso. Ma un processo, ad esempio, prescritto, non è sintomo di colpevolezza.
    Si aprirebbe un lungo discorso…

  11. Commento by Boris — 31 Gennaio 2011 @ 21:41

    Vorrei ricordare come Berlusconi sia scappato più volte dai tribunali con leggi fatte proprio per scappare. Le leggi sono così tante e faziose che quelle più vergognose sono state cancellate perchè incostituzionali.

    Insomma vedo proprio che non sa più che cosa inventarsi per tenere ferma la sua posizione. Negare, Negare … prima o poi qualcuno ci crederà …

  12. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 1 Febbraio 2011 @ 01:04

    Boris, penso che fra poco saranno chiamati gli italiani a giudicare Berlusconi. Noi non la finiremmo più di discuterne. Legga il commento che ho fatto più sopra, per non farmi ripetere.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart