Il Lodo Alfano giudicato incostituzionale7 Ottobre 2009 La Corte si è pronunciata (a maggioranza 9 a 6): il Lodo Alfano è incostituzionale perché viola gli articoli della Costituzione n. 138 (che stabilisce le procedure per varare una legge costituzionale) e n. 3 che sancisce che la legge è uguale per tutti. Ho un desiderio, viste le dichiarazioni rilasciate da molti subito dopo la sentenza. Vorrei poter parlare con il presidente della Consulta Amirante per chiedergli come mai a distanza di 5 anni la Consulta giudica incostituzionale il Lodo Alfano (che altro non è che il Lodo Schifani + le correzioni suggerite dalla Consulta) quando non lo fece nel 2004 nei confronti del Lodo Schifani, inducendo anche il Capo dello Stato a firmare nel 2008 il Lodo Alfano dichiarando che la Consulta non aveva prescritto la procedura dell’art. 138. Se non avesse delle giustificazioni forti, gli direi semplicemente che la Consulta dovrebbe vergognarsi di aver preso in giro il Parlamento, tendendogli una trappola. Dopo Oscar Luigi Scalfaro, che fu nel 1994 il manovratore del primo colpo di Stato della Seconda Repubblica (la nuova legge elettorale maggioritaria era stata introdotta nel 1993), ora toccherebbe a lui, nella sua qualità di presidente della Corte, di occupare il secondo posto. Bella compagnia! Complimenti Amirante. Bella coerenza! Se la difesa della costituzionalità delle leggi è affidata a cotali banderiuole, c’è ben poco da stare allegri. Un altro desiderio. Vorrei chiedere al presidente Amirante (lui che fu relatore della sentenza sul Lodo Schifani) se se la sente di dichiarare come ha votato oggi 7 ottobre. Ossia se sia stato coerente col voto espresso nel 2004 quando si limitò a chiedere al Parlamento delle correzioni al Lodo Schifani. Questo, almeno per me, sarebbe importante per capire come funzionano i cervelli di chi ha tanto potere in Italia. Articoli correlati“Subito dopo arriva il commento, decisamente più tecnico, del ministro della Giustizia che porta lo stesso cognome del Lodo: “E’ una sentenza che sorprende, e non poco, per l’evocazione dell’art.138 della Costituzione. La Corte Costituzionale – afferma il Guardasigilli – dice oggi ciò che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire già nel 2004 nell’unico precedente in materia”. Poi, Alfano spiega: “E’ incomprensibile come abbiano potuto spendere, nel 2004, pagine su pagine di motivazioni relative alla rinunciabilità della sospensione processuale, alla sospensione della prescrizione e tanto altro ancora senza fare alcun riferimento alla necessità di una legge costituzionale. Tale argomento, preliminare e risolutivo, è inspiegabile che venga evocato quest’oggi”. Qui.”Il no dei cinque giudici nominati dal Quirinale” di Giovanni Bianconi. Qui. “I danni di un conflitto” di Massimo Franco. Qui. “Determinanti due ‘no’ degli indecisi” di Anna Maria Greco. Qui. “Quel legame col Lodo Schifani. L’analisi dei costituzionalisti. Qui. “La Corte Costituzionale boccia il Lodo Alfano” di ma. ge. Qui. Un ritratto di Carlo De Benedetti qui. “Ecco come D’Alema fa quello che vieta agli altri” di Paolo Bracalini. Da cui estraggo le parole di D’Alema di alcuni anni fa:  «Chi viene eletto dal popolo non può essere processato, è un’idea che non ha un fondamento in nessun Paese civile e che finirebbe per gettare discredito sulle istituzioni democratiche ». Qui. “Marcegaglia: Berlusconi vada avanti”. Qui. “Feltri attacca Napolitano. Il Pd insorge”. Qui. Il Qurinale risponde. Qui. “Se la sinistra insulta il Colle nessuno grida allo scandalo” di Gianni Pennacchi. Qui. La motivazione qui; qui e qui. La ripresa dei processi. Qui. “Gli strani legami dell’alto giudice che votò contro il Lodo Alfano”. Qui. Letto 2140 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Gian Gabriele Benedetti — 7 Ottobre 2009 @ 23:14
Mi associo, condividendole, alle tue legittime considerazioni.
Ormai si ha netta l’idea che certi poteri forti, compresa la Magistratura politicizzata e, in questo caso, anche incoerente con se stessa, fanno di tutto per togliere di mezzo Berlusconi, che vedono peggio del fumo negli occhi (anzi come una trave negli occhi!). Speriamo che non si arrivi a farlo fuori fisicamente, se non ci riuscissero con tutte le trappole che un giorno sì e l’altro no gli preparano.
Gian Gabriele
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 8 Ottobre 2009 @ 01:48
Il clima, Gian Gabriele, sta diventando incandescente e pericoloso. Ho visto la trasmissione Porta a Porta (finita poco fa) e ho sentito l’intervento telefonico di Berlusconi, il quale ha attaccato duramente il capo dello Stato.
Non condivido questo suo attacco. Nella questione del Lodo Alfano, mi sembra che Napolitano si sia comportato correttamente, ed anzi il suo comunicato, successivo alla sentenza della Consulta, faceva intravedere anche la sua sorpresa sulla decisione.
Posso capire l’irritazione di Berlusconi per il concentramento degli attacchi (da ultimo, la sentenza sul Lodo Mondadori e la bocciatura del Lodo Alfano, sono state una vera e propria bomba ad orologeria innestata allo scopo di fare una strage del governo e della maggioranza), però il capo dello Stato doveva essere lasciato fuori, perché, a mio avviso, è assolutamente estraneo a questa strategia sconquassatutto, che forse non riesce nemmeno lui a controllare.
Mi piacerebbe che Berlusconi gli chiedesse scusa. Ha lasciato intendere, infatti, a Porta a Porta, che Napolitano gli avrebbe promesso di fare pressioni sulla Corte per far approvare il Lodo Alfano. Dichiarazione gravissima, che può solo in parte essere in qualche modo giustificata dal particolare momento che il premier sta attraversando.
Infatti, come ho scritto nel post, la Corte Costituzionale, contraddicendosi rispetto alla sentenza del 2004 sul Lodo Schifani, si è beffata (secondo me per ragioni politiche) del Parlamento e del Governo, tendendo loro quella che ha tutta l’aria di essere una trappola, in cui è caduto finanche Napolitano. Insomma, grazie a questa ambiguità , il Parlamento e il Governo hanno fatto una figura meschina, messi, come sono stati, sotto i piedi dalla Corte Costituzionale. Da qui la forte irritazione, secondo me.
Ho sempre scritto che Berlusconi non è un politico, ma un imprenditore con grandi capacità operative; lo si vede dalle cose che sta facendo, che l’opposizione non sarebbe stata in grado – chiacchierona com’è – di fare. Lui è abituato a dire pane al pane e vino al vino, ma in politica non si può agire così. Tra le Istituzioni ci vuole rispetto.
Io mi auguro che la maggioranza resti coesa e possa concludere il mandato, piuttosto che ricorrere alle elezioni anticipate, perché in Italia c’è tanto da fare.
Penso che, a questo punto, la riforma della giustizia sia una priorità , visto che da anni i governi cadono per interventi della magistratura, che ha acquisito (anche per le deficienze della politica) un potere travalicante e quasi assoluto. Se c’è un autoritarismo in Italia, questo è della magistratura, e per la precisione di una parte minoritaria di essa, ma talmente agguerrita e organizzata – come ha detto il premier – da sopraffare tutto il resto.
Ci aspettano giorni bruttissimi, Gian Gabriele.
Comunque una cosa è certa: nonostante gli errori di Berlusconi (questo di stasera è gravissimo), io ho una finalità precisa, come si evince da tutti i post politici che ho scritto qui da un certo momento in poi (ossia da quando ho sentito il fetore di un ritorno al colpo di Stato già sperimentato nel 1994 ad opera di Oscar Luigi Scalfaro): quello di difendere il voto degli elettori (ciò che farò anche in futuro a prescindere dallo schieramento vincente). Constato che molti ora la pensano come me.
Ciò significa riconsegnare la democrazia agli elettori, grazie anche alla riforma elettorale del 1993 e a quella, soprattutto, del 2005. Io sarò sempre contro coloro che vorranno tornare a scipparcela, come succedeva nella prima Repubblica.
Commento by kalle — 8 Ottobre 2009 @ 12:14
ho sentito ora le dichiarazioni a Porta a Porta, e Berlusconi dovrebbe pure scusarsi con Rosy Bindi, perche’ e’ stato molto cafone.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 8 Ottobre 2009 @ 12:53
Sono d’accordo, Kalle. Però, devi ammettere che come battuta non è male:-)
Commento by kalle — 8 Ottobre 2009 @ 14:16
mah, a me piu’ che una battuta e’ sembrata una notevole cafonaggine. Qualcuno in studio avrebbe dovuto replicare, “ma come si permette, si guardi lei”. Vogliamo dire per par condicio che anche i comici che la buttano sull’altezza di Berlusconi e Brunetta sono abbastanza deprimenti? E diciamolo. Pero’ almeno sono comici.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 8 Ottobre 2009 @ 15:02
Sono d’accordo , Kalle, soprattutto perché Berlusconi si è sempre vantato di essere una persona educata, un gentiluomo, e in modo speciale verso le donne.
Ieri sera poteva risparmiarsi 2 battute, quella contro il capo dello Stato e quella verso la Bindi.
Il silenzio (almeno fino ad ora) del capo dello Stato rafforza l’ottima opinione che ho di lui. Egli non vuole gettare olio sul fuoco di questo cattivo stato di salute nei rapporti tra le Istituzioni.[1] E’ una decisione saggia. Fra l’altro sono convinto che anch’egli è rimasto sorpreso della decisione della Corte, e non ha tramato affatto per avere una sentenza di bocciatura.
L’avrei pensata diversamente se capo dello Stato fosse stato Oscar Luigi Scalfaro.
[1] C’è da interpretare però, ahimé, la sua assenza, il 10 ottobre, ai funerali di stato delle vittime del disastro di Messina. Leggere qui.
Commento by Gian Gabriele Benedetti — 8 Ottobre 2009 @ 15:13
Caro Bartolomeo, temo anch’io giorni difficili, per non dire bruttissimi. L’attacco concentrico scatenato nei confronti di Berlusconi e del Governo ha il sapore di un golpe vero e proprio. Lo capiscono anche i sassi. Spero che tutti tengano i nervi saldi, in questo momento.
Sono d’accordo con te sul fatto che Berlusconi debba chiedere scusa al Capo dello Stato, per averlo messo nel mucchio dei golpisti. Napolitano finora si è comportato in maniera esemplare. Pochi Presidenti della Repubblica hanno avuto un comportamento così super partes.
Bartolomeo, speriamo bene, ma…
Comunque vigiliamo e, se il caso, nelle nostre possibilità , facciamoci sentire, senza subire passivamente.
Ti abbraccio
Gian Gabriele