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Intervista a Cossiga: ce n’è per tutti

14 Novembre 2009

Consiglio di leggerla. E’ qui. Io mi ci ritrovo.
Cossiga non risparmia nessuno degli assedianti che si stringono sempre più intorno a Silvio Berlusconi per un tiro al bersaglio che vedrà premiato con il titolo di salvatore della Patria colui che gli infliggerà il colpo mortale.

Intanto apprendiamo stamani (qui) che per ragioni di sicurezza il premier è stato costretto a dormire a Palazzo Chigi, segno che le conseguenze di quell’antiberlusconismo cinico e colpevole stanno saturando di frecce le faretre degli assedianti.

Ce n’è per la moglie Veronica Lario, la cui richiesta di separazione con addebito, richiama alla mente del presidente l’immagine di una vera e propria richiesta “a orologeria”.

A me ne viene in mente un’altra. Ricordate come entrò in guerra l’Italia di Mussolini, quel 10 giugno del 1940? Le cose stavano così. La Germania aveva attaccato la Francia che, pur resistendo con eroismo, non ce la faceva a contrastare la potente armata hitleriana. Stava ormai per soccombere. E l’Italia fascista che fa? Temendo di non potersi sedere al tavolo della spartizione di fine guerra, decide di non stare più a guardare e la sua prima mossa, davvero ‘geniale’ (per non dire vigliacca), è quella di attaccare la Francia già ferita e moribonda. Le residue e stremate forze francesi ammassate sul fronte tedesco, devono perciò dividersi e correre a difendere l’altro fronte aperto sul confine italiano. E’ la fine. L’Italia ‘gloriosa’ infligge una pesante sconfitta ad un avversario già in agonia.
Bene, Veronica Lario e i suoi tre figli, Barbara, Eleonora e Luigi, stanno facendo la stessa cosa che distinse così ‘gloriosamente’ l’Italia mussoliniana.
Solo che la moglie di Berlusconi, probabilmente molto delicata d’orecchi, ha scelto di non essere infastidita dal fragore delle macerie ed è corsa – così raccontano i giornali – nella sua lussuosa casa svizzera, apparentemente appartandosi.

La Svizzera porta sfortuna a Berlusconi. In svizzera si rifugia spesso Carlo De Benedetti, che ne ha anche la cittadinanza, ed ora ci si rifugia pure la First Lady. Chi sa se si incontreranno per accordarsi su una strategia comune.

Ce n’è anche per Fini, al quale l’ex presidente della Repubblica non risparmia proprio nulla. Dice di lui: «Un uomo dotato di una facoltà negata persino al Dio Onnipotente, far sì che ciò che è stato non sia. Uno che se avesse avuto l’età, si sarebbe arruolato con i torturatori della Rsi. E invece, a leggere il suo libro, neppure è mai stato fascista, bensì ammirato frequentatore delle sale cinematografiche che proiettavano un film sulle gesta dei reparti speciali Usa in Vietnam, Berretti verdi ».

Fini è cambiato da quando si è seduto sulla poltrona di presidente della Camera. Non è più stato lui. Ho già scritto che secondo me è andato fuori di giri. Il fatto di ricoprire il ruolo di terza carica dello Stato, gli ha fatto pensare che non sarebbe poi così difficile arrivare alla prima. E così sta lavorando per questa ambizione assurda, infischiandosene di rovinare il governo che lui stesso ha contribuito a creare.
Dico assurda ambizione poichè vorrò vedere se qualcuna delle forze politiche avrà il coraggio di mettere a Capo del nostro Stato il pupillo di Almirante.

Oggi come oggi, i più infidi nemici di Berlusconi sono senza alcun dubbio Gianfranco Fini e Veronica Lario.
Su i figli di Veronica ho già espresso qualche dubbio se sentano ancora Berlusconi come il loro padre, o siano diventati cinici come i figli di quei sovrani che, per occupare il trono, non si peritavano nel medioevo di uccidere il re.

Ce n’è per Bersani (“l’atteggiamento virulentissimo assunto dal Pd di Bersani”), dal quale ci si aspettava, dopo che era stato messo da parte l’uomo delle zizzanie, Franceschini, la fine dell’antiberlusconismo, e che invece si sta lasciando, pure lui, trascinare dalla corrente antiberlusconiana.

Ce n’è per la procura di Napoli sul caso Cosentino: «Che fantasia ha a volte la storia, e la politica. Un membro del governo che, guarda caso, stava per essere candidato al governatorato in Campania e di cui viene chiesto l’arresto senza che sia stato mai interrogato e senza che i pm abbiano mai accettato che si presentasse per dichiarazioni spontanee ».

Cossiga la dice secca secca a Berlusconi: Molla tutto e presentati agli elettori.

Sono d’accordo. Non solo deve vendere il suo patrimonio e liberarsi della moglie, limitandosi a passarle un vitalizio (badate, non per sopravvivere, ma per conservare la vita di lusso che ha goduto con il matrimonio) e dare una lezione ai suoi figli Barbara, Eleonora e Luigi, che, almeno da quel che si legge sui giornali, somigliano ai figli di Enrico II d’Inghilterra (1133 – 1189), ma deve mettere i suoi alleati di fronte a un chi va là. Ossia: o si dimostrano trasparenti e fedeli alleati, o si torna a votare.

Continuare, se qualcuno approfitta del tempo che ancora manca alla scadenza del mandato per scavargli la fossa, significherebbe acconsentire al suicidio politico.


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2 Comments

  1. Commento by Felice Muolo — 14 Novembre 2009 @ 17:36

    Quadro molto fosco, Bart. Mi voglio rovinare. Vuoi vedere che Berlusconi tirerà un altro coniglio dal suo cilindro? Se  lo fermano, lo azzoppano o lo annientano, passarà alla storia come un martire. A chi converrebbe?  

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Novembre 2009 @ 20:34

    Spero che Berlusconi riesca a fare le riforme di cui il Paese ha bisogno, se è possibile con il maggior consenso possibile. Se Berlusconi cade, la strada è segnata: torneremo alla prima Repubblica, ahimè.

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Bart