La vendita della casa di Montecarlo è una faccenda privata?25 Settembre 2010 L’ha sostenuto il futurista (nel senso del Fli) Raisi ieri sera a L’ultimaparola. Ma l’affermazione più grave fatta da Raisi resta quella relativa alla sua convinzione che lo scandalo di Montecarlo è una faccenda interna a An, e nessuno che non sia appartenuto ad An aveva il diritto di interferire. Non ci sono parole per commentare la gravità di quanto affermato da costui (ma davvero è un politico che ci rappresenta in Parlamento?), che dovrebbe ripassarsi quantomeno gli studi di educazione civica e di diritto. An è un partito che riceve un finanziamento pubblico, ossia soldi della comunità : non soldi di iscritti al partito, ma soldi di tutti i cittadini, che hanno per ciò stesso il diritto di sapere se vengono sperperati. Inoltre, i fatti che hanno dato origine allo scandalo, riguardano nientepopodimenoche il presidente della Camera, e non il lattaio sotto casa. Una combinazione esplosiva. Se si andasse dietro al perverso ragionamento di Raisi, si avrebbe che,  se Fini, preso da un momento di cleptomania, rubasse una mela al supermercato e fosse arrestato dal vigilante, nessun quotidiano e nessuna televisione dovrebbero dare clamore alla notizia, trattandosi di un fatto privato tra lui e la proprietà del supermercato. Torna comodo, ossia, ai finiani dimenticare che Fini occupa la poltrona più alta di Montecitorio, poltrona alla quale, come stiamo vedendo in queste settimane, tiene moltissimo, e vi pare addirittura incollato. Di Fini si sospetta che abbia ordinato al tesoriere Pontone di vendere l’appartamento di Montecarlo a quella ridicola cifra e ad una società off-shore collocata in un Paese messo all’indice dall’Ocse, e finito nella disponibilità del cognato. Pensate: era stata messa in bilancio per 270 mila euro e dopo otto anni è stata venduta a 300 mila euro, praticamente senza alcuna rivalutazione  e nonostante offerte anche di oltre un milione di euro. Vi pare un’inezia? I finiani sono allo sbando, non sanno più a cosa appigliarsi, se non cercando di coprire la voce di coloro che muovono le accuse al loro leader. Troppo poco, soprattutto fatica sprecata. Ora addirittura si sono assunti il compito di accusare Berlusconi di essere a capo di un complotto in cui c’entrano un po’ tutti gli apparati dello Stato, compresi i servizi segreti, la finanza e così via, e non sono servite le smentite. I finiani vanno avanti. Si cerca addirittura di inserire nel complotto anche il ministro della giustizia di Santa Lucia, visto che ha autenticato la lettera ed il suo contenuto, e si comincia a dipingerlo come un malfattore. Oggi Fini ha promesso di parlare. Ma come parlerà ? Attraverso un video registrato, ossia praticamente come l’altra volta, su dettatura dei suoi avvocati e sottraendosi alle domande dei giornalisti. Ci si chiede: E per quale ragione non si sottopone alle domande dei giornalisti? La risposta viene spontanea: Perché ha paura delle loro domande. E perché ha paura? Perché deve nascondere la verità . Il video di dovrebbe contenere invece poche parole. Queste: Per le note vicende e per il rispetto delle Istituzioni, mi dimetto da presidente della Camera. Punto. Articoli correlati“Tulliani: «Non ho nulla da temere. Ho il contratto in tasca »” di Fabrizio Caccia. Qui.Da cui estraggo: “E se in queste ore Giancarlo Tulliani si fa vivo soltanto per email con l’avvocato Giordano, la sua famiglia addirittura sembra essersi eclissata. Nella casa romana di Val Cannuta una giovane voce femminile nega al telefono che lì siano mai vissuti i Tulliani. E riattacca.” “Fini: «Domani la mia verità in Rete ». Da Santa Lucia: «La lettera è autentica » “«Ho deciso di scrivere quella lettera – ha detto – al primo ministro, per informarlo su una vicenda che rischiava di danneggiare l’economia dell’isola », confermando quando scritto oggi dal Fatto Quotidiano. «L’attenzione dei giornalisti italiani e, pare, la presenza dei servizi segreti », ha spiegato, «stava danneggiando la reputazione della piccola isola che vive della sua riservatezza sulle vicende fiscali dei clienti ». Restano dubbi su come sia arrivata in Italia. «Il nostro sistema di comunicazione ha dimostrato una chiara vulnerabilità », ha detto il ministro durante la conferenza stampa, spiegando che i risultati della indagine preliminare su due società off hore, la Timara e la Primntemps, sono stati inviati, come «Confidencial memo » al premier di Saint Lucia, ma che il tutto è stato poi pubblicato da due quotidiani dominicani. «Non so come la lettera che ho scritto al primo ministro sia finita nelle mani dei giornalisti che l’hanno pubblicata », ha sostenuto Francis.” “Le domande e la decenza” di Pierluigi Battista. Qui. “L’ultimatum del Premier” di Massimo Franco. Qui. “La verità e la violenza” di Ezio Mauro. Qui. “Due debolezze a confronto” di Giuseppe D’Avanzo. Qui. “Macché patacca, la casa è di Tulliani” Oggi Fini tenta la video difesa sul web” di Massimo Malpica. Qui. “Gianfranco traditore e ladro di sogni” di Marcello Veneziani. Qui. “Fini tenta la video difesa. Silvio: se avesse dignità adesso si dimetterebbe” di Adalberto Signore. Qui. “Santoro, soccorso rosso al “compagno nero” di Stefano Filippi. Qui. “Tutti sbagliati i conti del giudice anti Fininvest” di Luca Fazzo. Qui. “Le elezioni sono ora più vicine” di Marcello Sorgi. Qui. “L’afflizione dei finiani nel dover distinguere il premier dal “tiranno†di Salvatore Merlo. Qui. “Di Pietro, il popolo al voto al più”. Qui. “Saint Lucia, in conferenza stampa il ministro della Giustizia conferma: “Lettera autenticaâ€. Qui. Da cui estraggo: “Sulla fondatezza del contenuto del memo che indica Giancarlo Tulliani come proprietario e beneficiario delle due società off shore, il ministro afferma: “Dalla mia indagine preliminare sono emersi determinati fatti e quindi ho scritto un memo confidenziale al primo ministro informandolo dei risultati della mia ricerca iniziale. Nelle stesso tempo, però, ho fatto partire una inchiesta formale sulla questione il cui risultato verrà reso pubblico al termine dell’inchiestaâ€.” “La telefonata anonima dal Governo di Saint Lucia ad Annozero: “Quella lettera è falsa†di Marco Lillo. Qui. “«La casa di Montecarlo? E’ un di un mio cliente, non di Giancarlo Tulliani »”. Qui. “Montecarlo, Renato Ellero:”Tulliani non è il proprietario”. Qui. Da cui estraggo: “A questo punto, bisogna vedere se Ellero ha le prove per dimostrare queste affermazioni, visto che ancora non ha fatto nomi e non ha fatto vedere nessun contratto d’affitto completo di data. Se giorno, mese, anno si potrebbe sospettare che il documento sia stato firmato ieri visto che l’avvocato in tutto questo tempo non aveva mai detto nulla.” La rivelazione dell’Avv. Ellero. Qui. Casa di Montecarlo ed altro. Rassegna stampa del 25 settembre 2010. Qui. Letto 1896 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. 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