LETTERATURA: Alcune mie poesie brevi
2 Marzo 2022
di Bartolomeo Di Monaco
SE AVESSI
Se avessi una bicicletta
nuda così me ne andrei.
Gli uomini mi verrebbero dietro
ed io sarei contenta.
Oppure nuoterei nel lago
ora che il sole è già alto
e aspetterei che gli uomini
si radunassero qui.
Staresti affondato nell’erba
a ridere.
6 dicembre 1968
SPIRALE
Lungo il viale
ecco i corvi invernali
scendere
sperdersi o tuffarsi
Sdraiata prendi
tra le mani
la sabbia dorata e sento
che nulla ti pesa
tra le dita
per celarti
appena ridendo non
ti sento ormai più qui
28 giugno 1969
INCONTRO
Lasciati i cavalli
le donne si sono sedute
Incominciano i violoncelli
con attacchi di estrema difficoltÃ
L’archetto scivola sulle quattro corde
Mi sono mischiato alle ombre
nell’ora che precede l’alba
16 settembre 1969
COMMOZIONE
dentro l’albero io
sottoterra tu
giocavamo con gli elfi
quando all’improvviso
dimmi se non è vero
qualcuno alla porta bussò
Ero nella mia casa
e brevemente allora a bassa voce
udii che domandava: dove saranno
È venuta la primavera
eccoci ancora
con passi lenti invocare i giorni
Nascono e s’alternano
ai margini del bosco
2 novembre 1969
TI CHIAMO
Rotoliamo sulla sabbia;
Abbiamo sul corpo i segni bestiali.
Me ne vado nel mare
nel mare solo,
acqua di cristallo.
Giù la falcata del braccio
dura e forte.
Te ne stai quieta;
batte il sole il corpo saziato
(scivolo dolcemente).
25 settembre 1967
A DOK
(il nostro cane pastore tedesco morto la sera del 20 marzo 1980)
Anche la nostra vita
è un giocattolo.
Dopo un certo tempo
d’uso, ecco che viene
la morte.
D’improvviso si stende
su di noi
e sentiamo con dolore
d’essere stati niente.
Quale superbia nella vita,
quale orgoglio,
quale arroganza
di noi stessi!
Tutto tracolla
tutto si scioglie
della nostra potenza,
giunta quell’ora.
20 marzo 1980
L’ALLODOLA NON HA CESSATO
L’allodola non ha cessato di cantare
eppure è già l’Autunno,
nei campi si sente frusciare
l’Estate che se ne va
Sto qui,
sdraiato nel sole,
a contemplare chi verrà con me
ancora per un anno
17 giugno 1966
RICORDATI
Ricordati,
se il tempo non mutasse
le cose e gli uomini,
se tu ed io fossimo ancora
quelli di ieri,
volentieri ti amerei
come ti amai
1966
SEMPRE UNA FANCIULLA RITROVO
Sempre
una fanciulla ritrovo
d’agili foglie vestita:
in silenzio,
aperte le braccia
sul mare si leva,
si bagna,
l’onda raccoglie.
Poi viene, leggera
a cingermi
d’acque.
7 aprile 1967
UN FIUME NAVIGANDO
Lento andrò
un fiume navigando;
sul remo piegato
immagini coglierò
del mondo;
dall’acqua
agili balzando
ombre,
ad intrecciare memorie.
8 aprile 1967
ANCORA SARAI MEMORIA
Per riudire tornerai
voci di vento,
e il loro lieto piegarsi
in immagini.
E sulla spiaggia
le antiche forme
sciogliersi
dei millenni:
e ancora sarai memoria.
18 maggio 1967
TI SCIOGLI
Alla tua voce mi formo
corolla e polline.
Sali al castello
ove giaccio ancor ombra
e grido;
e al soffio del vento
ti sciogli
e sei me,
uomo, bambino, pianta.
28 giugno 1967
SALE LA TUA CANZONE
Sale la tua canzone
come conchiglia d’acque
per alte montagne.
Afferro la tua
leggenda nell’aria
e le risate chiare
nel silenzio di nevi.
Discese d’allegria
a denti aperti
mentre coglie il tempo
parole.
10 settembre 1967
IL DOLORE
Porto su me il dolore
tutto ho fatto per lasciarlo
ma il dolore resta con me
ed io so cosa vuol dire.
Mi son seduto sull’uscio
mentre allegra venivi
mentre allegra cantavi
mi frustavano gli anni.
Sto qui
tra il ruscello e il prato
tu dici che son vecchio
ed è il grande dolore.
19 luglio 1968
RICORDO IL TEMPO
Ricordo il tempo ch’ero monello,
non mi lamento d’esser stato così;
correva pei boschi la voce del fiume
ed io vi tuffavo la mia giovinezza
cantando.
A piedi scalzi
coglievo la rugiada nei campi,
bagnavo i miei occhi
nella dolcezza delle cose nuove.
17 giugno 1966
PREGHIERA
Ti penetra il canto
(scorrono i secoli, le mandrie
e le nevi. Piccolo qui, sotto l’ombra).
Il ricordo possiedo
ti dà forma
(gridasti,
i nostri figli gridarono).
Andarmene in silenzio
memoria.
16 settembre 1967
CORRIMI DIETRO
Corrimi dietro
con le tue gambe d’aria,
con le tue braccia di vento,
sul letto dei fiumi,
in grembo alle foglie.
Rotolerò come palla di piume
sui castelli della mia fantasia,
e strade percorrerò d’occhi sognanti.
Solleverò sulle punte dei piedi me stesso
e porterò ridendo, fra i miei denti, la speranza.
1 maggio 1966
MONASTERO
Lontano il battito
lento dei remi misura
un ritorno inquieto.
Mezzanotte suona.
Battente con testa d’aquila,
cinta muraria e di cipressi;
qualcuno m’accoglieva
dalla lunga strada
scendendo (Chi viene
con me non ricordo ma
solitudine).
4 marzo 1968
BARCHE
Cerco
sotto l’acqua piovana
azzurre
nere barche
che vedo sulle tue
mani.
Ti aspetto qui.
Camminiamo rovesciati.
15 aprile 1968
SE VUOI ENTRARE
Se vuoi entrare
nella mia piccola casa
io ti farò entrare.
Ti offrirò le mie piccole cose
e il mio silenzio.
Nella mia casa non si ode rumore
e potrai stare in pace.
1961
QUANDO VERRÀ IL MIO TURNO
Quando verrà il mio turno
di dare l’addio al mondo
mi siederò in giardino
come un tempo
e guarderò soavemente
crescere l’erba.
Le cose ricorderò
che sognai
e non ho avuto.
1966
Il libro, qui.
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