LETTERATURA: Arriviamo fino alla morte di Jules (dal Journal dei Goncourt)18 Marzo 2020 di Bartolomeo Di Monaco (Jules de Goncourt morirà il 20 giugno 1870 alle ore 9,40. Avrebbe compiuto 40 anni il 17 dicembre. Malato di sifilide, il suo corpo deperirà a poco a poco e lui annoterà le debolezze causate dalla malattia. Il fratello Edmond, più grande di lui di 8 anni, lo assisterà per tutti i mesi della sua agonia, registrando sul Journal – che continuerà a comporre – il calvario del fratello con commossa, ma lucida e sobria testimonianza. Sono, le sue, pagine intense e di grande letteratura. Scriverà nella notte tra sabato 18 e domenica 19 giugno: “Dire che è finito, finito per sempre! Dire che questa unione intima e inseparabile durate ventidue anni, dire che questi giorni, queste notti passate sempre insieme, dal 1848 in poi, quando morì nostra madre, dire che questo lungo periodo in cui non siamo mai stati lontani più di ventiquattro ore, dire che è finito, finito per sempre! È possibile?â€. Edmond morirà il 16 luglio 1896.) Continueremo a seguire il Journal nella stesura che ne diede Edmond dalla morte di Jules in poi. A scrivere è ancora Jules de Goncopurt. “Sono propenso a credere che la pazzia non possa impadronirsi degli uomini di grande volontà e di grande talento. Raggiunge e prende, qua e là , soltanto un Baudelaire, vale a dire un Prudhomme esasperato, un borghese che per tutto il corso della sua vita si è torturato per ottenere l’eleganza di sembrare pazzo. ci si è messo con tanto impegno e tensione che è morto idiota. Pace alle sue pose. Flaubert è venuto a trovarci Florido di forza e di salute, più esuberante che mai. Ci parla della malattia mortale di Bouilhet con una noncuranza da pletorico, che ci offende per la maniera svelta e distaccata con cui ci consola e ci conforta. Andandosene, quest’uomo grossolano ci grida: “E’ strano, mi sembra di ereditare in questo modo tutto il vigore dei miei amici ammalati. Quando Sainte-Beuve è molto stanco e vuole dormire durante il giorno, dà questa consegna a Madame Dufour: “Se venisse il papa, devi dirgli che sono fuori; e se risuscitasse mia madre, la farà aspettare.” Il movimento, i gesti, la vita drammatica hanno cominciato nel romanzo con Diderot. fino ad allora c’erano dei dialoghi ma niente romanzo. Sainte-Beuve ha visto una volta Napoleone I: era a Boulogne e stava pisciando. È un po’ la stessa posizione in cui più tardi ha visto e giudicato tutti i grandi uomini. Stasera, dalla principessa (è Mathilde, la nipote di Napoleone Bonaparte. ndr), c’è una tavolata di letterati tra i quali Dumas. È una specie di gigante, con capelli grigi da negro, un occhietto da ippopotamo, chiaro, fine è sveglio anche quando sembra velato; i lineamenti sono dislocati al centro del viso enorme e sbavante. C’è in lui qualcosa del ciarlatano e del commesso viaggiatore da “Mille e una notteâ€. È il produttore sobrio, una specie di atleta dell’articolo; che non beve vino, non prende caffè e non fuma. (Herzen) Ci racconta di Bakunin, dei suoi undici mesi di prigione, incatenato a un muro, della sua fuga in Siberia sul fiume Amur, del suo ritorno dalla California, del suo arrivo a Londra dove, dopo aver abbracciato e bagnato di sudore Herzen, chiese per prima cosa: “Ci sono delle ostriche qui?” Banville mi ha raccontato lo straordinario contratto di Dumas con Raphael Félix per lo sfruttamento del suo teatro passato e futuro. Si è impegnato a fornire un certo numero di lavori all’anno lasciando libero Félix, se lui non ci riesce, di farli scrivere da chi ne ha voglia e di firmarli Dumas. Alla porta del salottino della principessa una figura bianca di donna, in camiciola e gonnella corta: un grido, dei cani che abbaiano. È’ la principessa, sorpresa in ‘déshabillè’, che si mette in salvo, seguita da due donne vestite di nero. Ieri Flaubert mi diceva: “ci sono due uomini in me: il primo con il petto stretto, il sedere di piombo, fatto apposta per stare curvo sul tavolino; l’altro un commesso viaggiatore, con l’allegria tipica di un commesso viaggiatore e con il gusto degli esercizi violenti!…” Attraverso la finestra aperta guardo i seduttori che ballano al Casinò. In mezzo a loro, un gilet bianco, un ventre a punta, una specie di garzone vestito a festa. è Doré che balla. Gli artisti amano questi divertimenti dove si stropicciano a una specie di società , ma nessun letterato avrebbe il coraggio di presentarsi in questo scaldatoio. Chesneau viene a trovarci. Parliamo dell’ostilità sorda e mal dissimulata tra l’imperatrice e la principessa e delle seccature che ne derivano a Nieuwerkerke. Un sintomo dei tempi: non ci sono più sedie, sui marciapiedi, davanti alle librerie. France è stato l’ultimo ad averle, il suo era l’ultimo negozio dove si potevano scambiare quattro chiacchiere e perdere un po’ di tempo tra un affare e l’altro. Ora i libri si comprano in piedi. Una domanda e un prezzo: ecco dove la divorante attività del momento ha portato la vendita dei libri che un tempo comportava una passeggiata, un abbandono all’ozio e una conversazione, fitta e familiare, sfogliando i volumi. (È la principessa Mathilde che parla dell’imperatrice Eugenia, sua zia). “È sorprendente come, nonostante il passare degli anni, non ha acquistato equilibrio, né maturità né contegno! Non fa che parlare di moda come il primo giorno del suo matrimonio… Si, non si interessa d’altro. L’ultima volta che sono stata a Saint-Cloud mi ha mostrato tutti i vestiti per l’inaugurazione dell’istmo di Suez… Ed è stato tutto! Questo viaggio, poi, non è altro che un pretesto per fare l’occhiolino a qualche principe orientale dall’alto del suo battello a vapore… Perché ha sempre bisogno di uomini che le facciano la corte, dicendole delle sporcaccionate senza gualcirle il vestito… In lei c’è una civetteria ad oltranza, spinta ai limiti estremi… Un giorno mi è venuta a dire che si può concedere pressappoco tutto, tranne ‘la cosa principale’… E con tutte le sue vezzosità è arida! È proprio una puttanella senza temperamento.â€. Letto 561 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||