LETTERATURA: I MAESTRI: Carteggio Hesse-Mann #1/526 Luglio 2012 [da: “Hermann Hesse, Thomas Mann – Carteggio”, SE edizioni, 2001] Zurigo, marzo 1931 Caro signor Thomas Mann in questi giorni mia moglie mi ha letto il Suo Goethe e Tolstoj,1 un’opera magnifica, nella quale ho potuto ammirare come già m’accadde spesso, la chiara, linda struttura del Suo stile, e ancor più il coraggio e l’acutezza con cui, diversa mente da ogni consuetudine tedesca, Lei non tende ad attenuare, semplificare, abbellire il contesto del tragico, ma si sforza piuttosto di sottolinearlo e di approfondirlo. Come può ben immaginare, l’antitesi Goethe-Schiller ha particolarmente suscitato il mio interesse, a tratti riportandomi alla mente quel tardo scritto di Kant in cui il vecchio erudito in tona un commovente inno alla natura e ai ben nati, e oppone alla «grande mente » il «beniamino della natura » (o forse lo chiama il «favorito della natura »).2 È l’unico scritto di Kant che ho sempre amato. Il Suo Tolstoj,3 prototipo del beniamino della natura, cacciatore, occhio di falco, uomo che di tanto in tanto assume atteggiamenti di malevola stolidità nei riguardi dello spirito, mi ha più volte rammentato anche Hamsun. Problema questo a me familiare, giacché io sto dalla stessa parte: la mia origine è materna,4 e la natura è fonte e supporto del mio essere. Non posso dunque che ringraziarLa per l’autentico piace re chela Suaopera mi ha arrecato. Dopo il ritorno dall’Engadina, dove ho conosciuto uno straordinario benessere, le mie condizioni sono nuovamente peggiorate (indisposizione intestinale per tre settimane e al tri malanni); tuttavia continuo a godere del benefico effetto dei giorni di vacanza e già mi rallegro al pensiero del nostro ritorno nel Canton Ticino, previsto per la metà di aprile. Tra breve dovrò dunque congedarmi da Zurigo, dove da sei anni trascorro i mesi invernali in un piccolo appartamento da sca polo.5 Non sentirò la mancanza della città, quanto di alcuni amici e delle opportunità musicali che essa offre. Mi preparo quindi a «invillanirmi » per qualche tempo, e non è certo la prima volta. Un arrivederci a presto e cordiali saluti a voi tutti dal vostro H. Hesse
Poscritto In questi giorni ho casualmente ritrovato una mia prosa composta molto tempo fa per chiarire a mia moglie alcuni termini e concetti del mio pensiero.6 La parte scritta su due colonne parallele riguarda l’opposizione tra il «razionale » e il «religioso » e forse potrebbe interessarLa in analogia al rapporto Goethe-Schiller e a temi simili. Non intendo affatto importunarLa con questo manoscrit to, ma se è Suo desiderio leggerlo, lo tenga pure quanto desi dera. In caso contrario, abbia la gentilezza di non rispedir melo, ma di inviarlo, quando ne avrà l’occasione, alla reda zione della «Neue Rundschau », presso l’editore Fischer.7 1 T. Mann, Goethe und Tolstoi. Fragmente zum Problem der Humanität, testo per una conferenza tenuta a Lubecca il 4 settembre 1921. Successiva mente in: «Deutsche Rundschau », Berlin, a. 48, 1922, n. 6. Ripubblicato in forma ampliata in: Bemühungen. Neue Folge der gesammelten Abhandlungen und kleinen Aufsätzte, Berlin 1925. Ulteriormente rielaborato e pubbli cato come volume a sé nel 1932 presso S. Fischer, in occasione del centenario goethiano. Cfr. anche T. Mann, Gesammelte Werke in 12 Bänden, Frankfurt a.M. 1960 (GW), vol. IX, pp. 58-173. 2 L’espressione di Kant è « Günstling der Natur » (Kritik der Urteilskraft, Deduktion der reinen ästhetischen Urteile, § 47). 3 Mann si ispira ampiamente a D. Merežkovskij, il quale definisce Tolstoj veggente del corpo e Dostoevskij visionario dell’anima. 4 L’opposizione «paterno-materno », tematica fondamentale del pensiero di Hesse, risale a J.J. Bachofen. Questo concetto – essenziale anche nella teoria psicoanalitica – è una delle varianti sorte nel XIX secolo dell’antitesi schilleriana tra l’«ingenuo » e il «sentimentale ». Anche l’opposizione dionisiaco-apollineo, che si ritrova in Nietzsche, ha la stessa origine. 5 Nel 1931 il dottor H.C. Bodmer, amico di Hesse, aveva fatto costruire per il poeta una casa indipendente a Montagnola (la quale, contrariamente al piccolo appartamento precedentemente affittato pressola Casa Camuzzi, era ben riscaldata) e l’aveva posta a sua disposizione fino alla morte. Di con seguenza, l’appartamento zurighese utilizzato da Hesse durante l’inverno aveva perso utilità. 6 Si tratta di Ein Stückchen Theologie, uscito sulla « Neue Rundschau » di S. Fischer nel giugno del 1932, poi in: H. Hesse, Werkausgabe in 12 Bänden, Frankfurt a. M. 1969 (WA), vol. X, p. 74 sgg. 7 Cfr. nota precedente. Letto 2083 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||