LETTERATURA: Johann Wolfgang Goethe (3)15 Gennaio 2012 di Nino Campagna [Nino Campagna, presidente dell’Acit di Pescia (Associazione Culturale Italo-Tedesca) (acitpescia@alice.it), che conosco da vari anni, è un infaticabile messaggero della cultura, in particolare di quella tedesca, di cui si può dire sappia tutto. Affascinato da quella letteratura va in giro a parlarne davanti a studenti e professori, incantando tutti con il suo eloquio da oratore tanto preparato quanto appassionato. Non si finirebbe mai di ascoltarlo. Della cultura tedesca conosce non solo la letteratura, ma la musica e in modo tutto speciale – al contrario di quanto accade in Italia – la fiaba, che nella Germania gode di grande considerazione, quasi a livello di vero e proprio culto. Per la sua attività ultra quarantennale è stato insignito della croce al merito culturale concessagli dal Presidente della Repubblica Federale di Germania Horst Köhler. Essendo la sua opera protesa alla diffusione della cultura tedesca, la rivista è lieta della sua collaborazione, che ci farà conoscere molti aspetti interessanti di quella Nazione, e per questo lo ringrazia.] Goethe, Titano e Viandante Intanto sarà il caso di fare un breve riferimento a quello che viene considerato il più originale ciclo lirico che vanti la poesia tedesca: gli “inni del viandanteâ€, in gran parte musicate dai più noti compositori del Romanticismo. Si tratta di Lieder direttamente ispirati dalla vita medesima del protagonista, una vita sentita come viaggio, un moto che mai si arresta, perché impegnato in un’impresa impossibile, come quella di raggiungere o conoscere la sua meta cui è diretto. Il viandante afferra solo in singoli momenti e solo per attimi ciò che Faust cercherà di raggiungere in tutta la sua avventurosa vita; quello che nel viandante rappresenta una conquista gioiosa, in Faust diventa insopprimibile tormento. Intorno al 1773 nasce dentro Goethe viandante, un Goethe solo in parte nuovo; il “titano†che osa l’impossibile e si convince di essere un genio. L’inno a Prometheus, composto nell’autunno del 1773 e pubblicato a sua insaputa nel 1785, è considerato la più grandiosa poesia rivoluzionaria, poiché sostiene la tesi innovativa che gli uomini non hanno bisogno degli dèi, ma sono gli questi ad aver bisogno degli uomini. Prometeo rifiuta nettamente la proposta degli dèi di spartire il cielo con loro e si oppone anche alla “pretesa†di animare le figure da lui create , perché non vuole avere nulla in comune con quella stirpe di Dèi. Per lui il cielo è superfluo e quindi concentra tutto il suo lavoro sulla terra, per la quale si impegna a creare una nuova umanità fatta a sua immagine e somiglianza. Prometeo Prometeo, demiurgo plasmatore di un’umanità nuova, oppone la sua libera capanna alla sede olimpica degli dèi sfruttatori degli uomini, una capanna, che appartiene soltanto a chi l’ha costruita, ben diversa dalla capanna “pietisticaâ€, in cui tutti erano fratelli sempre disposti ad abdicare ai propri diritti in favore dei loro confratelli. Con la condanna della dinastia degli dèi sfruttatori dell’ingenuità umana Goethe condanna anche le dinastie terrene che sfruttano in modo simile i loro sudditi e li tengono addirittura “buoni†ricorrendo alla religione. Amore nuovo vita nuova L’appello con cui si chiude la poesia viene presto coronato da successo…; anche con la Lili Goethe romperà il fidanzamento quasi subito (ottobre), non sopportando la prospettiva di un vincolo matrimoniale, per il quale non si sentiva assolutamente maturo. Subito dopo sarà il “destinoâ€, responsabile di tutto quello che accade e a cui lo stesso Goethe avrà modo di dare un volto nella poesia “Viaggio invernale nell’Harzâ€, a riservargli una “sorpresa†oltremodo gradita: … Poiché un dio Forte dell’aureola che da qualche tempo aveva accompagnato le sue creazioni poetiche e su precisa volontà della stessa Duchessa di Weimar, Amalia, viene contattato da un autorevole “diplomatico†di quel piccolo Stato con un’offerta allettante: la possibilità di diventare precettore del diciottenne Carl August, duca di Sassonia-Weimar-Eisenach. Si trattava di una possibilità di lavoro molto concreta, che trovava tra l’altro d’accordo anche Herr Goethe padre, molto attento a esercitare il ruolo di ascoltato consigliere del figlio. Nel caso specifico diventare istruttore (Hofmeister) di quella piccola casa regnante, con l’incarico preciso di occuparsi dell’educazione in senso lato del futuro erede, era un’offerta a cui pochi sarebbero rimasti indifferenti. Così Goethe, dopo aver concordato le condizioni, particolarmente favorevoli per un giovane di ventisei anni anche in considerazione delle disponibilità finanziarie di certo non esaltanti di quel “Ducatoâ€, praticamente composto da due piccole città , Weimar ed Eisenach, il 7 novembre 1775 si presenta a Corte per assumere l’incarico di insegnante privato del futuro erede, quel Karl August, di otto anni più giovane di lui. Come abbiamo visto era stata soprattutto la madre di Carlo Augusto, duchessa Anna Amalia, a volere per quel delicato incarico di “maestro†del figlio ed erede del Granducato il ventiseienne e già famoso Johann Wolfgang Goethe. La nobildonna vedeva in lui anche un compagno ideale per il suo rampollo. Sebbene Carlo Augusto mostrasse fin da piccolo i “cromosomi†del classico Principe autoritario, o forse proprio per questo (uno degli ideali dello Sturm und Drang era il Principe Illuminato), i due giovani, il duca e il poeta, essendo tra l’altro quasi “coetaneiâ€, divennero buoni amici. A Weimar Goethe avrebbe trascorso il resto della sua vita, trasformando la cittadina in un importante centro culturale, e dando una caratteristica precisa a quell’epoca, concordemente definita come “età classica di Weimarâ€. I primi dieci anni trascorsi a Weimar, dove si era recato con le bozze del Faust, poi noto come l’Urfaust, sono tuttavia caratterizzati da una comprensibile povertà nella produzione poetica; troppe e troppo impegnative per un uomo di lettere le svariate attività con cui la Duchessa Amalia continuava a gravarlo. Letto 2514 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||