LETTERATURA: Kader Abdolah: “Il re” – ed. Iperborea13 Ottobre 2012 di Marisa Cecchetti L’ultimo romanzo di Kader Abdolah, “Il re” (ed. Iperborea), che racconta la storia di un re persiano a cavallo tra ottocento e novecento, è di una attualità impressionante. Niente di meglio, per innescare una “primavera araba” ante litteram, che la foto in bianco e nero del Direttore della Compagnia Nazionale del Tabacco, «un inglese che si traveste da iman, con la barba finta, una veste da iman e il turbante, seduto su un tappeto da preghiera con le scarpe ai piedi. Una prova inconfutabile di offesa alla nostra religione e al nostro paese ». Su quel trono lo scià si sente precario, soprattutto davanti alle richieste di un popolo sobillato dai rivoltosi, che vogliono costituzione e giustizia. Per muovere quella massa serve un grande potere, che sta solo nelle parole dei capi religiosi: convincere i capi religiosi che l’islam è in pericolo è l’unico modo per coinvolgerli nella rivoluzione. Lo scià è l’obiettivo, lui che decide la vita e la morte, che ha 230 concubine, una madre avida di potere, che vive in mezzo a spie e intrighi di palazzo, mentre Russi e Inglesi premono sul territorio persiano. Il primo ministro guarda ai progressi tecnologici e alle libertà che arrivano dall’occidente, ma è inascoltato; alcuni giovani studiano in Europa, poi tornano pieni di voglia di cambiamento nel loro paese rimasto arretrato. Uno scià diviso tra il passato e il futuro, curioso davanti a elettricità, telegrafo, ferrovia, ma consapevole che ogni trasformazione corrode il suo potere. L’autore, con un incipit da fiaba, con una punta di nostalgia ci racconta ancora la sua terra, da cui è lontano dal 1988, rifugiato politico in Olanda. In una intervista Abdolah ha detto che questo romanzo è più potente della storia. Letto 1270 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||