LETTERATURA: Nel cristallo un vino astrale25 Febbraio 2008 [E’ uscito qui l’e-book, curato da Alessandro Canzian, che raccoglie alcune poesie dedicate al vino. Tra di esse quella del Prof. Giorgio Bárberi Squarotti, che riproduciamo in calce con grande piacere.]Sono figlia del cielo e della terra, / Pura ed impura come tutti, forse. Sono questi i primi e bellissimi versi di un lungo percorso che prima d’essere costruito è stato amato, bevuto ed imbevuto nell’entusiasmo d’un brindisi, d’una ricerca della poesia oltre ogni facile etichetta. Nel cristallo un vino astrale è il primo progetto editoriale di Whipart onlus e conclude un ciclo di articoli che hanno avuto come oggetto d’interesse, appunto, il vino. Dal vino nell’antichità come strumento di conoscenza al vino nei tempi moderni come strumento religioso da una parte e mezzo per evadere la realtà dall’altra. Poi il vino come approfondimento di una particolare corrente artistica primonovecentesca italiana: il futurismo. Per concludere con uno sguardo all’oggi che si è rivelato, nel sodalizio tutto poetico che rappresenta questa antologia, un polisemico osservare la vita stessa. Dallo sconforto benzoniano de roso / dallo sconforto, dall’ebbrezza di / un giorno rivederti alla dolcezza spirituale di Conte La mia anima è sulle mie labbra: / la cerchereste altrove invano. […] Inumiditela prima di vino, / e che sia libera di andare. Dalla malinconica verità di Piersanti ho pianto con la faccia dentro i vini / ché ogni cosa il tempo trascolora alla preghiera quotidiana di Buffoni Il vino bianco in cucina serve sempre / Sia lodato Gesù Cristo / Sempre sia lodato. Il vino acquisisce man mano colori e sfumature differenti, è il rosso / è il bianco / è bere un colore / come Van Gogh che si attaccava / ai pennelli afferma emblematicamente Cavalli nel suo testo. Il vino è Amico e nemico non so, / compagno del passato, / antico pensiero trasognato dice parimenti Cucchi. Il vino come un simbolo del quotidiano, e della condivisione. Questa raccolta con la scusa di parlare del vino, vuole, a suo modo, raccontare la vita afferma il presidente Guido Roberto Saponaro nella sua prefazione. E leggendo questi versi è difficile non pensare al vino come a un leggero e inebriante strumento di navigazione attraverso la vita, una barca di Caronte, forse, attraverso il male e le aspirazioni umane. è ormai sfiorito il tempo delle rose: / la vita sa di tappo / e -come il vino- è solo da buttare afferma Mancini. Ma Le poesie vanno lette ubriachi […] solo così si colgono i respiri / gli affanni affacciati / dalle ampolle dei versi dice Cipriano quasi componendo un manifesto poetico. Vino, vita, e poesia, un trittico ed un unicum che ha come filo conduttore la voglia di bere e di brindare alla vita, osservandola, gustandola e rendendola sostanza umana calda e comprensibile, amicale. Perché la vita, come afferma Astremo nei versi scelti a conclusione di questo percorso, è forse questa poesia che serve o non serve, / ma è necessaria, come sangue che pulsa. Autori presenti nell’antologia Nel cristallo un vino astrale Giorgio Bárberi Squarotti Ho sempre saputo che, quando cade (inedito) Letto 2378 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Gian Gabriele Benedetti — 25 Febbraio 2008 @ 21:31
Ho letto con piacere il “pezzo” di Alessandro Canzian. Per me è sempre gradito, come tu sai, Bartolomeo, un spazio dedicato alla poesia. Soprattutto ho gustato la coinvolgente composizione di Giorgio Barberi Squarotti. Una poesia, nella quale il grande autore riesce a coniugare, da par suo, robustezza dell’impianto linguistico-semantico con la forza del messaggio. Particolarmente originale la soluzione creativa.
Complimenti anche ad Alessandro Canzian, che ha saputo “destreggiarsi” sapientemente tra particolari e significativi momenti poetici
Gian Gabriele Benedetti
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 25 Febbraio 2008 @ 22:35
Aspetto una tua poesia per la vicina Pasqua.