Libia. Lo zampino di Al Qaeda30 Marzo 2011 Ora anche gli Usa cominciano a ragionare. Sì, perché l’operazione Libia si rivela per ciò che osservatori più attenti hanno sempre sospettato. Gli Usa hanno ora le prove che tra i rivoltosi libici ci sono infiltrati dell’estremismo musulmano, venuti perfino dall’Afghanistan, e soprattutto ci sono infiltrati del famigerato movimento terroristico Al Qaeda. Non era difficile intuirlo. Ho già ricordato che l’autorizzazione del passaggio di navi iraniane dal canale di Suez da parte delle forze vincitrici in Egitto, avrebbe dovuto spalancare gli occhi agli osservatori internazionali (si veda lo scontro tra sauditi e iraniani nel Bahrein). La mia preoccupazione che nel Nord Africa si istalli un lungo fronte di estremismo arabo oggi ha una conferma in più. Immaginate tutti i pozzi petroliferi in mano al fanatismo religioso musulmano. Come se la caverebbe il mondo occidentale, che del petrolio e del gas non può fare a meno? Sembra uno scenario da fantascienza. Lo è davvero? Oppure oggi l’islam più estremo sta preparando con pazienza l’assalto all’Occidente, per distruggerlo e islamizzarlo? Dunque la sinistra, o consapevole o incosciente, sta anche lei preparando il futuro per un’Italia islamizzata. Lo ripeto, l’Afghanistan e l’Iraq non sono niente a paragone di ciò che sta accadendo in Nord Africa, e la precipitosa azione anglo-franco-americana contro la Libia è riuscita solo a dare una carta, quella probabilmente vincente, ai movimenti che fanno capo all’Iran e a Bin Laden. Grazie, Sarkozy. Come vorrei che fosse ancora viva Oriana Fallaci per cantargliene quattro. Articoli correlati“I ribelli libici e le “tracce†di al Qaida nella cantina della rivolta” di Daniele Raineri. Qui. “Il Prodi leader di sinistra che si mette in tasca tre pensioni al mese” di Mario Giordano. Qui. Letto 1230 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||