Marrazzo, se non hai commesso reati non dovevi dimetterti!27 Ottobre 2009 Qui nella lunga risposta che ho dato al commento n. 12 di Andrea Barbieri ho voluto fare un paragone tra il Caso Clinton/Lewinsky e il caso Marrazzo/Melanie, per evidenziare il differente comportamente tenuto dagli Usa nei confrornti del loro presidente rispetto a quello che si è tenuto in questi giorni nei confronti di Piero Marrazzo, costretto oggi a dare le dimissioni. La conclusione del mio ragionamento è che, salvo che non abbia compiuto reati, Marrazzo non doveva accettare di dimettersi. I due casi, Clinton e Marrazzo, sono identici. Premessa. Ora procediamo per gradi. Prima fase. Marrazzo dice il falso, poi dice la verità . Bene. In America, arrivati a questo punto, si ritira l’accusa di impeachment a Clinton e si avvia un procedimento diverso. Se Clinton avesse persistito nel dire il falso, invece, si sarebbe mandato a casa con l’impeachment. Stessa cosa sarebbe accaduta a Marrazzo se avesse insistito nel dire il falso (che è reato): avrebbe dovuto dare le dimissioni e tornare a casa. Non si sarebbe avuta alcuna differenza. Ma Marrazzo fa come Clinton: si corregge e dice la verità . E’ la prima differenza tra gli Usa e l’Italia. Seconda fase Come si è detto, Clinton dopo le bugie, dice la verità . Per questo motivo, si toglie di mezzo l’impeachment, si va avanti e si istruisce un nuovo procedimento di accusa. Lo si ascolta, e infine lo si assolve poiché si tratta di un fatto ricadente nella sfera privata. Ricordiamoci che Clinton è il presidente degli Usa e ha fatto sesso alla Casa Bianca! Veniamo a Marrazzo. Anche lui ora ha confessato la verità : si è intrattenuto con un trans, come Clinton si è intrattenuto con Monica Lewinsky. Cosa succede a Marrazzo? non gli si consente di andare avanti, lo si costringe a dare le dimissioni. La motivazione?: non ci può essere separazione tra la vita pubblica e quella privata (è la tesi che sostiene su Nazione Indiana anche Marco Rovelli). Ma è proprio su questo punto che gli Usa ci hanno dato una bella lezione! Ci hanno detto con l’esempio eclatante del processo al loro presidente, che per l’uomo pubblico sussiste la separazione tra vita privata e vita pubblica. La domanda che ne discende è: Perché nel Pd, allora, ci si sciacqua la bocca con la laicità , e poi ci si cala le brache? Da cattolico, dovrei alzare il dito per quanto accaduto a Marrazzo e dire: Vedete dove ci portano talune vostre libertà ?, ma il dito proprio non lo posso alzare giacché la punizione toccata a Marrazzo è ingiusta e riprovevole proprio dal punto di vista di chi l’ha comminata. Marrazzo vive in uno Stato laico che gli dà ragione. Nessuna delle giustificazioni che sono state avanzate reggono. Reggevano nel passato, ma il concetto di moralità (in taluni casi con mio disappunto) è andato modificandosi in parallelo con i diritti acquisiti attraverso tante battaglie civili e sociali. Sulla base di questi diritti nuovi i trans, i travestiti, gli omossessuali e così via, hanno vista riconosciuta pari dignità rispetto agli altri cittadini. Anche la prostituta ha guadagnato la sua dignità e il suo rispetto. Marrazzo, perciò, non ha fatto nulla, ma proprio nulla, di riprovevole frequentando un trans, proprio secondo i canoni della nostra società moderna. Perché farlo dimettere? La verità è che Marrazzo è una vittima della ragion di Stato: faceva gioco al Pd per mettere Berlusconi davanti ad un comportamento diverso da quello tenuto dal Pdl, e da lui stesso non dimettendosi a seguito degli scandali sessuali che lo hanno coinvolto questa estate; e non si è badato per il sottile. Guardate come il Pd continua a comportarsi nei confronti di Bassolino, il governatore del Lazio, quello, insieme con la Jervolino, della montagna dei rifiuti a Napoli, le cui immagini deplorevoli hanno fatto il giro del mondo. Non solo gli Usa, ma la stessa moglie di Marrazzo ha dato una lezione a tutti noi ipocriti. Lo ha perdonato, e questo assolve Marrazzo dall’unica colpa vera che ha commesso: il tradimento consumatosi nella sua sfera privata. Marrazzo non ha più da rendere conto a nessuno, se non (per un cattolico come me) al Padreterno. Non dimentichiamolo troppo in fretta il caso Marrazzo quando vedremo sfilare il Pd con le bandiere alzate in difesa e per la conquista di nuovi diritti sociali e civili. Non ci sarà più da fidarsi. Articoli correlatiLeggo qui: “Quindi nessuna presunta attività corruttiva del Governatore del Lazio, secondo gli inquirenti, ma solo una evidente estorsione. Quanto all’auto di servizio è stato ribadito che Marrazzo poteva disporre del mezzo per qualsiasi suo spostamento.” “Lerner, finto censore, fa il guardone” di Cesare Lanza. Qui. “Marrazzo, spese folli e giallo su fondi istituzionali” di Gian Marco Chiocci. Qui. Trovo interessante perché vicino al mio pensiero quanto si riferisce qui: “Marchi: “Se fosse andato con donne nessuno scandalo†– ”Sono assolutamente convinto che se Marrazzo fosse stato sorpreso in un club privè con due o tre donne o anche in un appartamento con una o più prostitute, lo scandalo non sarebbe neanche scoppiatoâ€. Va controcorrente Fabrizio Marchi, scrittore e opinionista, autore del libro “Le donne: una rivoluzione mai nataâ€. ”Invece è stato pizzicato con dei trans, dei viados – ha proseguito – È questo che lo ha veramente fregato. Certo, ha sbagliato, e molto, a non denunciare subito il ricatto e ora si sta accollando la responsabilità di tutto questoâ€. ”Insomma ha scelto consapevolmente di fungere da caprio espiatorio. Ma perchè non lo ha denunciato subito? – si domanda ancora Marchi – Perchè sapeva che comunque non sarebbe stato ‘perdonato’ da un contesto sociale e culturale come il nostro dominato dall’ipocrisia e dalla menzogna. Perchè la società italiana tutto è tranne che una società laica, libera, evoluta. E questo riguarda tutti o quasi, destra e sinistra, anzi, la sinistra è ancora più bacchettona della destra. Per uno come Marrazzo è finita per sempre. Dovrà diventare invisibileâ€. ”Dove sono finiti i movimenti omosessuali? – si domanda ancora lo scrittore e opinionista – Ogni anno sfilano per le strade, fanno parate folkloristiche e poi tacciono quando è invece il momento di farsi sentire e non limitarsi al folklore e al politicamente corretto? Ipocriti anche loroâ€.” “Le promesse di Marrazzo ai ricattatori” di Roberta Catania. Qui. La deposizione di Natalie. Qui. Le deposizioni di Marrazzo: Qui. Il mistero della droga. Qui. Marrazzo è ancora stipendiato. Qui. “Marrazzo verso il ritorno alla Rai” di Lavinia Di Gianvito. Qui. “La “lezioncina” della sinistra sul caso Delbono ha poco da insegnare” di Francesco Forte. Qui. Letto 2821 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Giocatore d'Azzardo — 27 Ottobre 2009 @ 21:59
Bartolomeo, pare ci sia (ancora da provare, ma così sembra ad ora) una differenza sostanziale fra Marrazzo e Clinton: Clinton non ha mai ceduto a un ricatto, Marrazzo pare di sì.
Blackjack.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Ottobre 2009 @ 01:02
Per quanto riguarda la sfera pubblica, sto ancora alle dichiarazioni di Marrazzo:
“Io non ho mai ricevuto pressioni dopo quella mattina di luglio, non sono stato ricattato, niente nei miei comportamenti politici ha risentito di forme esterne di condizionamento. Lo posso giurare davanti a tutti, davanti ai miei figli, a mia moglie…“
Da qualche parte mi pare di aver letto che lo stesso Marrazzo ha confessato che uno dei ricattatori voleva essere trasferito a un’altra città , senza però ottenere niente.
Se ti riferisci agli assegni firmati al momento dell’irruzione, considero l’episodio di scarso rilievo e ancora legato alla sfera privata, viste le condizioni ambientali in cui è avvenuto e quelle fisiche della vittima che era terrorizzata («Non mi rovinate, non mi fate del male »).
Riguardo al video ho letto una dichiarazione del suo legale (http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-caso/ipotesi-dimissioni/ipotesi-dimissioni.html ) che dice:
“Marrazzo non ha mai trattato sul prezzo per averlo, ha ricevuto una telefonata da Berlusconi, che ha molto apprezzato, e a quel punto ha cercato di indagare per conto suo per rintracciare il video e capire di cosa si trattasse. Era arrivato all’agenzia Masi perché in certi ambienti si sa chi smercia queste robe. Ma nel frattempo sono arrivati i provvedimenti di fermo della Procura a carico dei quattro carabinieri”.
Stasera ho sentito a Ballarò Berlusconi che chiariva di aver segnalato il video a Marrazzo dicendogli dove si trovava e che decidesse Marrazzo sul da farsi.
In ogni caso, aspettiamo di vedere come si evolveranno le indagini, e se si configureranno dei reati a carico di Marrazzo, si è fatto bene a chiedere le sue dimissioni.
Del resto ho sempre difeso Marrazzo (anche nel titolo di questo post) nel presupposto che non abbia commesso reati. Se li ha commessi, la giustizia faccia il suo corso.
Commento by Felice Muolo — 28 Ottobre 2009 @ 09:36
L’atteggiamento di chiusura della sinistra verso Marrazzo è stato uno scivolone su una buccia di banana. Ma la sinistra non poteva comportarsi diversamente, dal momento che fa continuamente le pulci a Berlusconi, si erge a giudice della moralità degli uomini politici, come non fossero peccatori come tutti. Tratta la gente come se fosse stupida, non in grado di giudicare. Questo dimostra che, nonostante gli sbandierati tre milioni di elettori, sia annebbiata. Ora che Rutelli l’abbandona, Di Pietro finirà per rosicchiarla fino all’estinzione?
Commento by kalle — 28 Ottobre 2009 @ 09:49
Bart, negli Stati uniti, Marrazzo si sarebbe dimesso immediatamente. Recentemente ricorderai il caso di Eliot Spitzer, governatore dell stato di New York, che si dimise dopo che si seppe che frequentava escorts. Ma puoi vedere una lista di casi su wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Political_scandals_of_the_United_States#Sex_scandals
Il caso di Clinton e’ differente, Lewinsky non era una prostituta. Ti posso assicurare che se Clinton avesse portato prostitute alla Casa Bianca, lo avrebbero mandato via a calci nel sedere gli stessi Democratici che invece lo salvarono in Senato per le accuse di impeachment. In altri termini: fammi un solo caso di politico americano trovato con prostitute che non e’ stato costretto a dimettersi, e ti daro’ ragione.
Davvero, dai un’occhiata a quella lista di “Sex scandals” di cui sopra, prima di confrontare l’Italia e gli Stati Uniti.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Ottobre 2009 @ 10:16
Sono d’accordo, Felice.
Se vuoi leggiti “Marrazzo come Leone”, qui:
https://www.bartolomeodimonaco.it/?p=7439
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Ottobre 2009 @ 10:30
La lista, Kalle, è scritta in inglese e faccio fatica a leggerla.
Il fatto importante è che l’assoluzione di Clinton si è basata sulla separazione tra vita privata e vita pubblica. E’ questo il punto da rilevare.
Poi se tu ritieni che se al posto della Lewinsky ci fosse stata una prostituta Clinton sarebbe stato condannato alle dimissioni, questo non si può dire, perché contano i fatti.
In ogni caso, se si fosse verificato quanto supponi tu, ossia che se Clinton avesse frequentato una prostituta, il giudizio sarebbe cambiato, posso solo dire che allora gli Usa sono più indietro di noi, perché in Italia tra la Lewinsky e Melanie non ci può più essere differenza.
Ti prego di leggere l’ultimo aggiornamento che ho fatto al post: che riporta il pensiero dello scrittore Fabrizio Marchi, molto affine al mio, pensiero che ho ripetuto in più di un post.
Commento by kalle — 28 Ottobre 2009 @ 11:07
Bart, negli stati uniti i politici a volte si dimettono semplicemente perche’ si scopre che hanno l’amante (ad es. politici che sostengono i “valori della famiglia” tipo family day). Nella lista di wikipedia ci sono vari casi del genere. quindi si’, dal tuo punto di vista gli USA sono piu’ indietro di noi.
Avere un’amante e portarla alla casa bianca non e’ affatto reato neppure negli stati uniti. E infatti, l’impeachment di Bill Clinton non poteva riguardare questi fatti, ma doveva solo accertare se clinton avesse mentito (o cercato di deviare il corso della giustizia).
Io *non* sostengo che Bill Clinton sarebbe stato “condannato” alle dimissioni o messo sotto impeachment nel caso avesse portato una prostituta alla casa bianca, perche’ probabilmente non ci sarebbe stato alcun reato anche in quel caso. Io sostengo che si sarebbe dimesso perche’ tutti i democratici gli avrebbero chiesto di dimettersi, proprio come e’ avvenuto nel caso Marrazzo. E come e’ avvenuto ad es. nel caso del governatore di New York Spitzer:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/11/new-york-scandalo-luci-rosse-sul-governatore.html
Siamo sempre li’, tu pensi che una persona debba dimettersi solo se si accerta un reato sul suo conto, io non penso sia cosi’.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Ottobre 2009 @ 12:32
Anche nel caso che mi hai linkato, Kalle, si fa riferimento ad un reato:
“Questo particolare rende tutto più grave, perché il viaggio della ragazza, in treno, rende il reato un crimine federale. Infatti raramente vengono perseguiti i clienti delle prostitute ma una legge del 1910 stabilisce che è un crimine trasferire una persona da uno Stato all’altro con la finalità del sesso a pagamento.”
Comunque, converrai con me che il concetto di moralità è mutato (in taluni casi, ahimè) in questi anni, almeno in Italia.
Il Pd ha fatto delle battaglie per questa nuova moralità , e davanti al caso Marrazzo ha calato le brache, e le ha calate troppo in fretta, senza dargli nemmeno il tempo di respirare. Tutta questa fretta è inspiegabile, se paragoniamo il caso Marrazzo al caso Bassolino, che ancora è lì sulla sua poltrona.
Il Pd ha compiuto, per ragion di Stato (gli tornava comodo contro Berlusconi), un atto vile, ha fatto delle battaglie, poi ha lasciato solo Marrazzo, lo ha tradito. Il Pd si è rifugiato dietro il pretesto che era diventata una persona ricattabile. Ricattabile di che? Se tutto è venuto allo scoperto, e Marrazzo ha dichiarato che la vicenda non ha avuto alcuna influenza nella sua attività istituzionale.
La discriminante del reato commesso è l’unica certezza che si può opporre a colui di cui si richiedono le dimissioni. Altrimenti si cade in valutazioni soggettive tirando l’eleastico più o meno a seconda delle convenienze.
Va da sé che un altro conto è se la persona pubblica coinvolta, decide autonomamente di dimettersi, ma Marrazzo aveva dichiarato di non volerlo fare. E’ stato obbligato a farlo da un partito ipocrita.
Ho trovato interessante perché vicino al mio pensiero quanto viene riferito qui:
http://www.libero-news.it/webeditorials/view/3324:
“Marchi: “Se fosse andato con donne nessuno scandalo†â€“ â€Sono assolutamente convinto che se Marrazzo fosse stato sorpreso in un club privè con due o tre donne o anche in un appartamento con una o più prostitute, lo scandalo non sarebbe neanche scoppiatoâ€. Va controcorrente Fabrizio Marchi, scrittore e opinionista, autore del libro “Le donne: una rivoluzione mai nataâ€. â€Invece è stato pizzicato con dei trans, dei viados – ha proseguito – È questo che lo ha veramente fregato. Certo, ha sbagliato, e molto, a non denunciare subito il ricatto e ora si sta accollando la responsabilità di tutto questoâ€. â€Insomma ha scelto consapevolmente di fungere da caprio espiatorio. Ma perchè non lo ha denunciato subito? – si domanda ancora Marchi – Perchè sapeva che comunque non sarebbe stato ‘perdonato’ da un contesto sociale e culturale come il nostro dominato dall’ipocrisia e dalla menzogna. Perchè la società italiana tutto è tranne che una società laica, libera, evoluta. E questo riguarda tutti o quasi, destra e sinistra, anzi, la sinistra è ancora più bacchettona della destra. Per uno come Marrazzo è finita per sempre. Dovrà diventare invisibileâ€. â€Dove sono finiti i movimenti omosessuali? – si domanda ancora lo scrittore e opinionista – Ogni anno sfilano per le strade, fanno parate folkloristiche e poi tacciono quando è invece il momento di farsi sentire e non limitarsi al folklore e al politicamente corretto? Ipocriti anche loroâ€.â€
Commento by kalle — 28 Ottobre 2009 @ 13:08
Bart, so come la pensi, volevo solo precisare quel che hai detto a proposito degli Stati Uniti perche’ conosco quel paese abbastanza bene.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Ottobre 2009 @ 14:10
Kalle, a me fa piacere parlare con te, perché, pur avendo su vari punti visioni diverse, apprezzo la tua serietà e il tuo modo corretto di discutere.
Non mancheranno altre occasioni e mi farà sempre piacere avere un lettore attento come te.
Sul caso Marrazzo che, politicamente, è ormai chiuso, sono preoccupato per la salute del medesimo, che forse sta passando una acuta fase di depressione (sono arrabbiato anche per questa assenza di solidarietà ). Per fortuna ha attorno a sé la famiglia.
L’ha tradita, nel mentre la osannava. Ora dovrà rendersi conto che era ed è il suo vero tesoro.
Commento by kalle — 30 Ottobre 2009 @ 13:35
Bart, fa piacere anche a me. E mi piace la simpatia che dimostri per Marrazzo. Io penso abbia sbagliato, ma non credo affatto sia chissa’ quale malfattore, anzi. Magari si dimettessero i politici davvero corrotti. E non mi interessa a quale partito appartengano. Un saluto.