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MUSICA: La casa di Puccini

8 Giugno 2011

di Vittorio Baccelli

LUCCA – Con piacere apprendo che finalmente a settembre, la casa di Puccini in corte San Lorenzo potrà di nuovo esser visitata sia dai lucchesi che dai tanti turisti attratti dal carisma sempre vivo del nostro Maestro. Questa apertura, che spero sia definitiva, mi prende in un modo del tutto particolare, dato che ho passato i miei primi diciotto anni di vita tra queste stanze. E la mia camera da letto era proprio quella di Giacomo, una camera dalle pareti rosa, con gli angoli stondati. Da qui attraverso due piccole porte si poteva accedere sia al bagno principale che ad un bagnetto, sospeso nel vuoto, personale. Nel bagno principale c’era uno scaldabagno a legna, cilindrico, alto più di un metro e mezzo, tutto di rame, che mia madre lucidava sempre con orgoglio. La vecchia vasca da bagno in maiolica aveva delle zampe di felino in ottone. Dopo i restauri non ho più rivisto né la vasca né lo scaldabagno: peccato! Abitavo in questa casa perché la mia famiglia era in buoni rapporti con la famiglia Puccini: mio nonno Dante, direttore di più bande cittadine, aveva un buon rapporto con il Maestro, e ancora ho uno spartito per banda autografato da Puccini, regalato a mio nonno. Fino a non molto tempo fa avevo creduto d’esser nato anch’io in questa casa, ma poi ho scoperto che non era vero, anche se il trasferimento avvenne che avevo meno d’un anno. La casa era spesso visitata da turisti che da ogni capo del mondo venivano a visitarla, e per loro la casa era sempre aperta: mia madre li accompagnava, faceva da anfitrione e da guida turistica, poi in salotto, davanti ad un tè fumante, stava con loro in conversazione e a loro offriva anche, ricordo, delle piccolissime sigarette colorate che un mio zio portava dalla Svizzera. Ma la casa cominciò a dimostrare i suoi affanni: cedette una trave in cucina e da una parete affiorarono liquami maleodoranti. In quegli anni cinquanta c’era il mito della palazzina nuova a Sant’Anna e anche mio padre si lasciò convincere a lasciare il centro. Anche mia madre fu d’accordo, solo io avrei voluto restare. La famiglia Puccini intanto aveva proposto a mio padre l’acquisto, che fu rifiutato. E da allora la casa è stata aperta solo a singhiozzi e io ho sempre rimpianto quella bella casa in città, colma di storia e di ricordi. Speriamo che adesso tutti gli Enti interessati trovino un accordo duraturo per la fruizione dell’immobile, nel vantaggio sia della città che della cultura.

vittorio baccelli – c.p.46 (ex132) -55100 lucca – I – baccelli1@… http://stores.lulu.com/baccelli1 http://baccelli1.interfree.it


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Bart