Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Napolitano e Tremonti

7 Febbraio 2012

Negli ultimi giorni del governo Berlusconi si mormorava già che Tremonti stava per fare lo sgambetto al Cavaliere, con cui i rapporti erano tesi da tempo.

Che questa fosse la verità oggi è messo nero su bianco da Pasquale Cascella, consigliere del capo dello Stato, con una lettera resa nota dal Giornale.

La lettera risponde ad un articolo in cui l’ex ministro Brunetta rivendicava   alcuni decreti emanati dal governo Monti e che non erano stati accolti da Napolitano quando proposti dal precedente governo.
Vedremo se Tremonti nei prossimi giorni risponderà a questa precisazione solenne del Quirinale. E forse potremo ragionare meglio sull’accaduto.

Tuttavia, ho l’impressione che la lettera non escluda del tutto l’importanza del ruolo giocato da Napolitano. Infatti, vista l’urgenza dei provvedimenti invocati dalla Ue (adottati poi a raffica da Monti), resta incomprensibile come Napolitano abbia accolto solertemente il suggerimento del ministro dell’Economia, senza prima approfondire la questione con il capo del Governo.

La ragione potrebbe nascondersi proprio nella comunanza di interessi dei due interlocutori: far cadere il governo.

Ho già scritto altre volte che il capo dello Stato avrebbe dovuto adoperarsi, e da tempo, affinché l’opposizione assumesse la responsabilità di collaborare all’uscita dalla crisi, anziché opporsi ad ogni decisione del governo, anche se giusta. Perché non lo ha fatto, oppure, perché non l’ha fatto con l’incisività necessaria?

Come si vede in questi giorni, molte delle cose decise da Monti, vanno nella direzione già tracciata dal Cavaliere.
La Santanché arriva addirittura a riconoscere che il governo Monti vada sostenuto perché riesce a fare ciò che è stato impedito a Berlusconi.
“Perché, si domanda, regalare Cancellieri, Fornero e Monti alla sinistra che con loro non c’entrano nulla?â€

Provo a farmi una domanda: Può essere che Napolitano abbia pensato che al Paese fosse necessaria una politica di destra e che essa non potesse essere attuata da Berlusconi, visti i forti contrasti con l’opposizione, e così abbia favorito – approfittando di Tremonti – il cambiamento?
E ancora: Non vi pare strano che Napolitano, di fronte alle manovre estremamente penalizzanti per i cittadini, e in specie per i lavoratori, le abbia lasciate passare senza aprire bocca?

Fra un anno Napolitano dovrebbe uscire di scena.
Forse sarà il momento in cui qualcuno – lo ha già cominciato a fare Cascella con la sua lettera – ci racconti   tutta la verità su questi anni bui.

www.i-miei-libri.it

Altri articoli

“È scontro sulla caduta di Berlusconi. Tremonti non ci sta e dà la colpa al Colle” di Gian Battista Bozzo. Qui.

“Scalfaro divide l’Italia anche da morto: Pdl-Lega non ci stanno” di Sabrina Cottone
Qui.

“Se tutto va bene sono rovinati” di Mario Sechi. Qui.

“Anche il Pd ha preso soldi da Lusi” di Franco Bechis. Qui.

“Ora la Procura di Roma indaga sul tesoretto di An” di Gian Marco Chiocci. Qui.


Letto 1105 volte.


Nessun commento

No comments yet.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart