Il duo Napolitano-Monti e il terrorismo12 Maggio 2012 Ormai anche il celebre vignettista del Corriere della Sera, Emilio Giannelli, nato a Siena, dunque di buon sangue toscano, si diverte con Monti. E fa bene a mettere in risalto, come compete ad ogni autore satirico, le caratteristiche più discutibili (e perché no: più comiche) dei nostri protagonisti della politica. Ciò che sta succedendo nel Paese è sotto gli occhi di tutti. Quando non si dà più al cittadino l’aria per respirare è gioca forza che la società vada in rotta di collisione con la sua guida politica. Chi non capisce che la mera contabilità non serve a gestire la politica, non può guidare un Paese dove la grande crisi ha bisogno di una visione non semplicemente contabile della società , ma in grado di analizzarne nei suoi gangli vitali lo stato di salute e individuare la cura per rivitalizzarli. Due assolutismi guidano il Paese, quello di Napolitano, che dimostra di essere rimasto comunista, nel momento in cui è l’ispiratore di una politica di soffocamento, allo stesso modo che da comunista approvò la repressione in Ungheria, e quello di Monti che, con la sua supponenza professorale, si è montato la testa e si crede il salvatore della Patria, qualunque cosa faccia. Il realtà la corona che la vignetta di oggi ha messo in testa a Monti, dà l’idea di un re Mida alla rovescia, il quale distrugge tutto ciò che tocca. Ecco perché, se questo continuerà ad essere l’andazzo, la parola, rischi o non rischi da correre, dovrà essere restituita al popolo sovrano. Non restituendola si farà della democrazia una istituzione marginale, usa e getta, al servizio di coloro che la considerano, come ai suoi inizi, una scomodità , un rito da subire obtorto collo, reputando i cittadini degli inetti e degli ignoranti. Quello della sospensione della democrazia è stato un tale colpo nefasto, improvvido e sorprendente da riportarci ai tempi risorgimentali, quando per il riconoscimento della sovranità dei cittadini, rispetto a quella della monarchia, si sacrificava addirittura la propria vita. Il duo Napolitano-Monti ha largamente dimostrato di non possederne, avendo prima desertificato il paese con un diserbante potentissimo,  quale quello di una tassazione mortifera, e seminando poi su questa desertificazione diventata infeconda, una crescita di cui, peraltro, hanno smarrito perfino le coordinate. Che fare di fronte a tanta arroganza e incompetenza? Occorre invece far sentire con fermezza la propria voce affinché coloro che possono (i partiti in primo luogo) cambino rotta, ricollegandosi finalmente alla gente e ai suoi reali bisogni. Se il duo Napolitano-Monti non la intenderà , allora si dovrà staccare la spina al governo e tornare alle urne, poiché, nel bene e nel male, è questo il rimedio che prescrive la democrazia. Se non lo faremo, spianeremo la strada al nuovo terrorismo (frutto anche dello sfrenato e stolto antiberlusconismo, come previdi, ahimè, tanto tempo fa), la più sordida ferita che può infettare la democrazia. E i primi segni che stanno apparendo non sono affatto rassicuranti Letto 941 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||