Perché sono contrario al ripristino della immunità parlamentare11 Ottobre 2009 Si legge sui quotidiani che da parte del PDL si voglia ripristinare l’immunità parlamentare. Per la verità , l’immunità parlamentare, sebbene ridotta, sussiste ancora (art. 68 della Costituzione) e da qualcuno viene pure evocata (Antonio Di Pietro). Ne ho riferito qui, nella parte finale dedicata alle annotazioni. Altra cosa è invece la protezione per tutto il tempo del mandato di alcune cariche istituzionali riconducibili ad una persona. Non vi includerei, però, i presidenti delle due camere. Nel parlamento, infatti, indagare su di un parlamentare o sul presidente di una delle due Camere non creerebbe nessuna crisi istituzionale. E’ un organo collettivo, composto da numerose persone in grado di continuare l’attività legislativa ed anche di sostituire il presidente indagato. Non così per il presidente del consiglio. L’organo esecutivo è composto da membri nominati dallo stesso presidente, che li può anche rimuovere. Se cade il presidente del consiglio, perciò, cade anche il governo. Ebbene, quando cade il governo si crea una crisi istituzionale grave. Si aprono procedure complesse che possono portare (e oggi, dopo la Legge 270 del 2005, portano) a nuove consultazioni elettorali. Sono convinto che se oggi a occupare la carica di presidente del consiglio non fosse Silvio Berlusconi, la stragrande maggioranza dei politici ammetterebbe che, per l’importanza che ha, questa carica meriterebbe una speciale tutela costituzionale. Articoli correlati“Santoro contro il lodo, ma si è votato lo scudo” di Anna Maria Greco. Qui. Leggo qui, datato 29 ottobre 2009, sull’immunità parlamentare: Letto 1239 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||