PITTURA: Dal quadro al racconto: Carpaccio e Goya2 Dicembre 2007 racconto di Lucetta Frisa
Il sogno di sant’Orsola di  Carpaccio, Venezia, Gallerie dell’Accademia Ciò che dice l’angelo sulla soglia della stanza. Eccomi appena in tempo sulla scena del sogno. Questa stanza è un orecchio socchiuso che attende di udire la mia voce. Don Manuel Osorio de Zuniga di Goya, New York, Metropolitan Museum. Ciò che dice il bambino dalla sua stanza. Solo nella mia stanza, accarezzavo i miei tre gatti, facevo passeggiare la gazza che con un filo tengo legata alla zampina (quando la libero, devo fare molta attenzione perché i gatti la fissano). Giocavo, contento, con loro. Quando a un tratto, la porta si spalanca, entrano, si bloccano di fronte a me. Che cosa volete? – chiedo – e chi è quel signore un po’ strano che continua a guardarmi, continua a guardare anche i miei animali? Ne avevo quasi paura, volevo scappare. Ma tutti, tra vezzi e moine, mi dicono di fare il bravo e cominciano a vestirmi con gli abiti da cerimonia. La fascia rossa mi stringe la vita, le scarpe mi danno fastidio, il pettine mi tira i capelli. Quel signore –  dicono – deve farmi il ritratto. Lo straniero si nasconde e riappare tante volte da dietro una tela che è sorretta – spiegano – da un cavalletto. Così ha fatto anche per i miei genitori, sono loro che gli hanno ordinato di ritrarmi. Letto 1439 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||