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Scoop su Berlusconi

19 Gennaio 2011

Il Giornale chiede ai suoi lettori che cosa la magistratura si inventerà ancora contro Berlusconi. Il caso Ruby non è ancora passato che già rispunta l’accusa a Berlusconi di essere il mandante delle stragi che insanguinarono l’Italia nel 1993. Lo spiffera a Firenze un altro pentito, del tipo Spatuzza (qui).
Ma io lo so che cosa si inventeranno. Che Berlusconi è nientemeno che Bin Laden. Scrissi già nel novembre del 2009 che qualcuno lo aveva visto sull’aereo che fece crollare le Torri Gemelle, e salvarsi per puro caso. Gli attribuivo il ruolo di braccio destro di Bin Laden. Mi sbagliavo. Oggi prevedo che dovrò aggiornarmi. Vedrete che, se non è stato già fatto, i nostri servizi deviati comunicheranno agli Usa di aver scoperto il covo di Bin Laden: Arcore, Villa San Martino. Vi abita, trasformato da una sapiente chirurgia estetica, un certo Silvio Berlusconi.
Presto vedremo irrompere le teste di cuoio oltre quei cancelli.

Giampaolo Pansa, come hanno fatto altri prima di lui, consiglia a Berlusconi di lasciare baracca e burattini e di andarsi a godere la vita, visto che i soldi non gli mancano.
Non so se Berlusconi sia tentato da questo desiderio, posto che l’attacco è davvero massiccio e terrificante da abbattere una montagna.
Ma io confido che sappia resistere, che senta forte la fiducia che gli italiani gli conservano.
Ci ha promesso le riforme. Noi le vogliamo. Sappiamo che se non ci riuscirà lui, nessun altro potrà farlo.

Dunque, dico a Pansa che aiuti pure lui Berlusconi affinché combatta. Il carattere forte c’è, la capacità di resistenza è stata dimostrata più volte. Ciò di cui il premier necessita oggi è che non gli vengano meno coloro che hanno condiviso con lui il sogno di cambiare questo nostro Paese.

Devo riconoscere ad Alessandro Sallusti una tempra che non mi aspettavo. Mentre altri sostenitori del centrodestra paiono addormentarsi, il direttore de il Giornale si è reso conto che si sta giocando una partita rilevante per il futuro. E non molla la grinta.
Mi meraviglia, per esempio, che Belpietro non abbia pensato di intervistare Vittorio Feltri per farlo scendere in campo in un momento così delicato.
Che siano reali i miei sospetti espressi qualche tempo fa? Non ci voglio credere, ma lamento questa assenza.

Comunque si comportino oggi coloro che fino ad ieri lo hanno sostenuto, sappia Berlusconi che se sarà circondato e non gli sembrerà di avere via d’uscita, ci siamo noi: gli elettori. Non è vero che il risultato che uscirà dalle urne non renderà governabile il Paese. Ma chi lo dice? I soliti soloni che stanno rinchiusi nelle torri d’avorio?

La maggioranza degli italiani è con Berlusconi. Sono stufi di questo assurdo accanimento giudiziario teso a ribaltare la volontà popolare. Non amano i complotti di palazzo, i colpi a tradimento. Chi vuole salire al governo si misuri con gli elettori. Ad essi la Costituzione assegna la sovranità.

Un tempo si incoronavano i re per volontà divina.
Ecco, oggi si designano maggioranza e premier per scelta del popolo.
Se Berlusconi uscirà di scena, dovrà accadere solo se lo deciderà il popolo.

Non indugi, perciò, Berlusconi a decidere. Se si accorge che lo stanno soffocando, non abbandoni per sconforto o resa. Combatta più forte di un leone affinché gli sia consentito di tornare dal popolo.
Ci penseremo poi noi a regolare i conti.

_________________

Permettetemi di allegare questo articolo di Salvatore Tramontano apparso ieri sul Giornale, visto che ieri sera a Ballarò nessuno ha ricordato a Italo Bocchino, che pontificava, il comportamento tenuto da Fini davanti agli italiani per lo scandalo Montecarlo:

Se chiama il Cav è concussione. Se telefona Fini invece no
di Salvatore Tramontano

Ma perché se telefona Berlu ­sconi per aiutare Ruby a non anda ­re in comunità è concussione e se telefona Fini in Rai per aiutare la suocera ad avere un contratto del valore di un milione e mezzo di eu ­ro è un atto di generosità familia ­re? Ma perché Berlusconi dovreb ­be dimettersi e Fini, indagato da quasi cinque mesi, può tranquilla ­mente sedere sulla poltrona della presidenza della Camera? Ma perché se Fini è accusato di essere anda ­to con la prostituta Rachele è una campagna di fango, perché non produce prove del rapporto, men ­tre, invece, è sicuramente vero che Berlusconi abbia avuto rap ­porti con una minorenne, indi ­pendentemente dal fatto che la procura produca le prove? Ma perché la notizia di Berlusconi indagato diventa pubblica in tem ­po reale, mentre quella di Fini vie ­ne resa nota solo al momento dell’archiviazione? Ma perché Berlu ­sconi deve presentarsi dai pm e Fi ­ni non solo non viene ascoltato, ma non disturbano nemmeno suo cognato? Ma perché con Ber ­lusconi c’è regolarmente la fuga di notizie e con Fini tutto resta ri ­servato? Ma perché per Berlusconi non vale la presunzione di inno ­cenza mentre per Fini non vale la presunzione di colpevolezza?

Ci sono domande che la gente continua a farsi nei bar e davanti ai telegiornali e non trova rispo ­ste. C’è il sospetto che la magistra ­tura stia giocando a braccio di fer ­ro con il premier. Il dubbio che l’azione delle procure non segua la strada della giustizia m a quella della politica. C’è la sensazione che Berlusconi abbia sì i suoi pec ­cati, ma che ci sia un partito dei giudici che passa la vita ad archi ­tettare come incastrarlo. Il miri ­no è puntato sul Cav, mentre con altri l’atteggiamento delle toghe è diverso. Nel secondo caso appe ­na ci si imbatte in qualcosa di po ­co chiaro le procure si girano dal ­l’altra parte. Il caso più eclatante è quello di Fini.

E le domande incalzano ripeti ­tive. Come mai appena il Cav vie ­ne indagato lo si apprende in tem ­po reale e quando tocca a Fini so ­lo nel momento in cui viene chie ­sta l’archiviazione? Che Fini fos ­se sotto inchiesta perla storia del ­la casa di Montecarlo non si pote ­va dire. I pm coperti e muti come il domestico di Zorro. Nessuna fuga di notizie neppure per sbaglio. A quanto pare le carte fuggono dagli uffici e finiscono in piazza solo quando sentono il nome Ber ­lusconi. Per Gianfranco accortez ­ze e cortesie: Fini era indagato, ma adesso archiviamo tutto. È corretto fare così, ma perché que ­sto vale per lui e non per Berlusco ­ni? Il Cavaliere non ha diritto al silenzio. I primi a essere informa ­ti sono i suoi avversari politici, poi quando è il momento giusto arriva la conferenza stampa del ­la procura che annuncia al mon ­do che il premier sarà condanna ­to. Berlusconi è colpevole fino a prova contraria, Fini è innocente per definizione. Lo stesso vale per tutti quelli che si dichiarano antiberlusconiani professioni ­sti. È come un salvacondotto. Non è che non ti processano, semplicemente non ti indagano. La discriminante è alla fonte.

Berlusconi deve presentarsi dai pm, subito. Lo chiede la pro ­cura, lo pressano gli avversari politici in nome della salvaguardia del suo buon nome. Mentre Fini non solo non viene ascoltato (non è il caso di far perdere tem ­po al presidente della Camera), ma non disturbano neppure il co ­gnato. E nessuno protesta o invi ­ta Fini a spiegare. Come mai? Chissà. Forse lisciare il pelo ai magistrati porta fortuna.

Le domande si ripetono come un ritornello. Perché nessuno spiega quale differenza ci sia tra la telefonata di Berlusconi in questura, per non far finire Ruby in comunità, e quella di Fini in Rai, per aiutare la suocera ad avere un con tratto di un milione e mez ­zo di euro? Perché la telefonata dei premier si trasforma in con ­cussione e quella del presidente della Camera invece no? Perché il premier dovrebbe dimettersi mentre il presidente della Came ­ra, indagato da cinque mesi, de ­ve restare tranquillamente al suo posto? Forse perché la poltrona di Montecitorio è incollata o per- ché Fini è intoccabile? In realtà Fini dovrebbe dimettersi solo per coerenza politica e istituzio ­nale.

Fini è accusato di essere anda ­to con la prostituta Rachele. Ri ­sposta immediata: è la solita campagna di fango. La donna mente. Berlusconi è accusato di aver fat ­to sesso con una minorenne. La ragazza pubblicamente smenti ­sce. Risposta immediata: la ragaz ­za mente. Non c’è nulla da fare. È la giustizia, bellezza. E non pos ­siamo farci niente.

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Il sito web di Futuro e Libertà è registrato a nome di Luca Sofri, il figlio di Adriano Sofri. Qui.

“Da Belpietro ai ciellini tra imbarazzi e fedeltà” di Michele Brambilla. Qui.

“Berlusconi: «Dimettermi? Siete matti L’inchiesta sarà un boomerang per i pm »” di Adalberto Signore. Qui.

“Magistrati e politici, il bipolarismo che affonda l’Italia” di Nicola Porro. Qui.

“LE TIGRI DEL PDL SCENDONO IN CAMPO A DIFESA DEL CAV” di Valeria Braghieri. Qui.

“Il fango non funziona, la gente resta con Silvio” di Gian Maria De Francesco. Qui.

“Caccia grossa a Silvio. Leggi tutti i verbali”. Qui.

“Una sintesi” di Filippo Facci. Qui.

“Berlusconi si chiude nel bunker e prepara la guerra con Milano” di Fabrizio dell’Orefice. Qui. Da cui estraggo:

“«I miei avvocati mi hanno detto che non essendo Milano il tribunale competente non è logico che io vada ».”

“Quei bacchettoni feroci e senza fede” di Ruggero Guarini. Qui. Da cui estraggo:

“Ma quale sarà mai la vera radice di quella passione letale che è l’inestinguibile odio che corrode e divora l’anima di questi poveri ossessi, istigandoli a tornare senza posa a sfregiare, con il loro dissennato accanimento politico, mediatico e giudiziario, l’immagine stessa del nostro Paese nel mondo? Non basta parlare d’invidia. Non basta parlare di rabbia. Non basta parlare di rancore e di volontà di vendetta. Occorre parlare anche di disperazione e di empietà. Nonché, anzi forse soprattutto, di feroce bacchettoneria.”

“Meglio un capo del Governo puttaniere che una magistratura golpista” di Antonio Mambrino. Qui. Da cui estraggo:

“Ma non è questo il punto. Il fatto è che quandanche si appurasse, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il nostro Presidente del Consiglio è un “puttaniere” , noi ci sentiremmo di difenderlo perché l’attacco che punta a disarcionarlo rapresenta un vero e proprio golpe giudiziario.”

“E’ un Paese normale quello in cui un pezzo del potere giudiziario si mobilita in massa scandagliando i risvolti più intimi della vita privata del Capo del Governo per incastrarlo su una faccenda morbosa e squallida ma che certo non genera alcun allarme sociale? La verità è che la Procura di Milano indaga su Silvio Berlusconi a prescindere, nella convinzione che, ingaga indaga, intercetta intercetta, pedina pedina, prima o poi troverà qualcosa per incastrarlo. E’ un po’ il metodo co il quale gli inquirenti americani riuscirono ad incastrare Al Capone. Ma vi è la piccola differenza che Al Capone era un notorio criminale Silvio Berlusconi un Capo di Governo eletto dai cittadini!
In altri tempi, in altri contesti,un fatto del genere avrebbero fatto gridare al complotto, al golpe. Oggi i cantori della legalità democratica salutano tutto ciò come atto di coraggio, di eroica difesa della trasparenza e della democrazia, come riscatto morale. Stiano però attenti perché una volta legittimato culturalmente il metodo dell’inquisizione e dello spionaggio giudiziario in danno del potere politico sarà poi difficile sradicarlo in futuro. Del resto, quando si predica la purezza e si pratica l’epurazione c’è sempre qualcuno che si crede più puro di te e ti epura!”

““Berlusconi affetto da narcisismo patologico Non è padrone dei suoi comportamenti” di Eleonora Bianchini. Qui.


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8 Comments

  1. Commento by Franco — 19 Gennaio 2011 @ 12:40

    Vede in un paese normale, Berlusconi si dovrebbe dimettere perchè un capo di stato non può avere una vita privata ‘alla come mi pare’ ma bensì consona con la carica che ricopre.

    Ma questo non è un paese normale.Non è normale un’opposizione inetta e non è normale una non trascurabile parte di magistratura politicizzata.

    Talmente politicizzata che si lascia ‘sfuggire’ le intercettazioni, gli atti del tribunale (tutte le 389 pagine) con tanto di nomi e cognomi e numeri di utenza telefonica degli intercettati e indagati scaricabile qui:

    http://affaritaliani.libero.it/static/upll/pdf/Berlusconi-Invito_a_presentarsi.pdf

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 19 Gennaio 2011 @ 13:03

    Sono d’accordo con lei anche per quanto riguarda la vita di Berlusconi, che mi piacerebbe fosse più sobria.

  3. Commento by Ciro — 19 Gennaio 2011 @ 20:41

    Non è normale semplicemente perchè in nessun paese normale un Berlusconi potrebbe fare il presidente del consiglio. Tutto il resto viene dopo.

  4. Commento by franco — 19 Gennaio 2011 @ 21:37

    in un paese normale nn sarebbe consentito una siffatta   magistratura che il suo agire politicizzato rende persino giustificabile   e giustificato un presidente del consiglio come Berlusconi.

  5. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 19 Gennaio 2011 @ 22:26

    Lo fa, Ciro, perché lo vogliono gli italiani. Non dimenticarlo.

  6. Commento by Ciro — 22 Gennaio 2011 @ 18:03

    Vedo che non ha compreso. Anche Mussolini, Hitler, Stalin e adesso Chavez li hanno voluti i loro popoli e di questo se ne sono vantanti ma dipende dalle libertà di un popolo.

    Applichiamo le leggi presenti neo moderni paesi occidentali e poi vediamo …..

    Detto questo …. tra Gesù e Barabba il popolo scelse Barabba e quindi la democrazia non sempre è perfetta.

  7. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 22 Gennaio 2011 @ 21:48

    Di soluzioni migliori non ce ne sono, secondo me.

  8. Commento by Franco — 23 Gennaio 2011 @ 13:37

    Quindi se vince Berlusconi lo si può, anzi lo si deve,   rovesciare per via giudiziaria?

    Quindi con Berlusconi la democrazia e lo stato di diritto possono, anzi devono essere messe da parte?

    Questo dunque, il concetto di libertà e democrazia dei ‘sinistri’.

    Andiamo bene :cry:

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