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Se Fini si dimette verrà mollato da Elisabetta?

7 Agosto 2010

Mi sto domandando da giorni perché Fini, il missionario della legalità, della moralità e della trasparenza, non si dimetta. Eppure gli scandali che stanno salendo verso lo scranno più alto di Montecitorio abbatterebbero anche un toro.

Certo, lui confida nell’opposizione e in Napolitano, che si sono ritirati in qualche romitorio, ma il loro silenzio non basta, se ogni giorno appaiono nuovi scandali.

Ora, oltre a quello della casa, di cui non riusciamo a conoscere il canone d’affitto pagato dal cognato, spuntano due raccomandazioni di Fini rivolte a dirigenti della Rai in favore del cognato. La prima si scontrò con Guido Paglia ed andò fallita per la resistenza di quest’ultimo, che ruppe così un’amicizia trentennale con Fini rimettendoci nel contempo la carriera, fermato in Rai. La seconda invece – rivolta a Mauro Masi il quale la passò ad Antonio Marano – ebbe felice sorte e fruttò a Giancarlo Tulliani un contratto da 2 milioni circa di euro. Sembra che salteranno fuori altre faccenduole del genere.

Se la verità sulla casa di Montecarlo dovesse confermare i sospetti su Fini e se queste raccomandazioni non venissero smentite, oppure, anche in presenza di una smentita, risultassero vere, non è fuori luogo collocare Fini in compagnia degli intrallazzatori del nostro Paese.

Un bell’esercito, che vedrebbe questa volta insediarsi a monarca assoluto nientemeno che il prestigioso presidente della Camera.
Non ricordo che sia mai successo.

Ora mi domando se sia possibile giustificare il silenzio di Fini, quando possono circolare liberamente ipotesi del genere. Ossia, che il presidente della nostra Camera possa annoverarsi tra i personaggi italici avvezzi all’intrallazzo.
In mancanza di spiegazioni, la ragione vorrebbe che si dimettesse. Allora perché non lo fa?

Io, una ipotesi non troppo peregrina ce l’avrei. Questa.
Ho letto (non so se sia vero, ma non ho trovato smentite) che Fini si trova inserito nello stato di famiglia della suocera, inoltre vive nel palazzo di proprietà di Elisabetta Tulliani, palazzo che l’ex fidanzato Gaucci, come è noto, rivendica come suo. Già questa situazione è abbastanza insolita e appare un guazzubuglio.

Se tutto ciò fosse vero (e, ripeto, non so se lo sia), sembrerebbe che Fini, nonostante abbia guadagnato e guadagni fior di quattrini, avendo fatto per gran parte della sua vita il parlamentare, e da 2 anni addirittura ricoperto la carica di presidente della Camera, non abbia dove andare. Cosicché, in caso di ben servito, davanti a lui non ci sarebbe altro che la scelta di andare ad abitare sotto i ponti del Tevere.   Dio ce ne scampi e liberi! Sarebbe una situazione indubbiamente poco simpatica.

E dunque: Non sarà che teme che una volta perduto lo scranno di Montecitorio, la sua Elisabetta, per la quale sembra aver perso la testa, lo molli e lo butti fuori di casa?

Stento a crederci, ma a me questa, che lì per lì sembra fantascienza, parrebbe l’unica ipotesi che possa giustificare l’ostinato silenzio di Fini.

Gaucci dice che la sua ex fidanzata è una donna che pensa solo ai soldi. I soldi sono il potere. Se Fini perde il potere, chissà che non perda anche Elisabetta.

Prima, perciò, le questioni di cuore, poi le questioni di Stato.

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