STORIA: Giuseppe Flavio: Erode18 Agosto 2013 di Costanza Caredio Una figura emerge dalle “AntichitĂ Giudaiche” ed è quella di Erode il Grande (73-4 a.C.). Erode non mira a consolidare il potere dei re assoluti assiro-babilonesi con le loro monumentali Zigurot che incombono da un cielo irraggiungibile sugli umani, deboli e in balìa degli Astri. Le sue costruzioni sono a beneficio dell’uomo cittadino e consapevole: piazze dove discutere, colonnati dove passeggiare all’ombra, templi armoniosi, strade, teatri, anfiteatri, terme per la cura del corpo, ippodromi per le sfide.L’entusiamo di Erode tracima da Gerusalemme per manifestarsi sino ad Olimpia. Spinto da questa visione di integrazione Erode non trascura gli Ebrei: ricostruì splendidamente il Tempio, lo affiancò alla fortezza Antonia in omaggio alla sorella di Ottaviano buona cliente dei faccendieri ebrei alessandrini. Fonda la cittĂ di Sebaste (Augusta) nella Samaria, regione centrale di antica presenza greco-macedone; lĂ infatti sarĂ sepolto Giovanni Battista, contestatore da Destra, decapitato e non crocifisso. Erode rispettò le leggi e consuetudini del suo popolo, non impresse la sua immagine sulle monete, cercò legittimitĂ , lui di origini incerte, sposando Mariamne della famiglia dei re-sacerdoti Asmonei. Da lei ebbe figli che inviò come consuetudine a Roma, dove era uso far conoscere i futuri principi. Giuseppe sa che Erode era stato una figura chiave per la collaborazione fra Oriente e Occidente. Lo difende tiepidamente addossando le sue responsabilitĂ agli intrighi di donne. Non vede o forse non approva la grande politica che Erode aveva in animo di compiere. Dalla sua narrazione appare un personaggio insicuro e cupo, solitario e incompreso, grande e dannato, in un quadro di avvenimenti sempre piĂą foschi. Letto 4547 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||