STORIA: I MAESTRI: Napoleone: Fu vera gloria?28 Maggio 2015 Lo Stato moderno Il secondo centenario della nascita di Napoleone si an nuncia sotto l’insegna della contestazione. Non più la sug gestione del mito, la bella fa vola immaginosa e colorita, che nella sua vigorosa teatra lità si incideva profondamen te negli animi e nelle fanta sie. « Demitizzazione », è la parola d’ordine della nuova storiografia. Tutto l’apparato commemorativo, â— volumi e articoli, dissertazioni erudite e rievocazioni televisive â— ap pare indirizzato, più che alla celebrazione, al « ridimensio namento ». Ridimensionamento, demi tizzazione. E, anche, condan na: condanna dell’uomo, del condottiero, del dittatore, del la sua spietata ambizione, del la sua disumana insensibili tà, del suo mostruoso egocen trismo. Riaffiorano gli antichi motivi della polemica antina poleonica, ma coordinati, po tenziati, inseriti in un dise gno che non è più soltanto polemico, che è, che vuol es sere, storico, di valutazione â— o, se si vuole, di svaluta zione â— storica. La tradizione ottocentesca aveva visto in lui, vittorughia namente, « l’Orphée et l’Hercule de la Révolution », colui che aveva dato alla rivoluzio ne l’affascinante suggestione del mito, la poderosa forza d’attrazione del genio. La con testazione novecentesca ha ro vesciato il quadro: non il con tinuatore, ma il profittatore della rivoluzione, l’usurpato re della sua gloria, l’ambizio so condottiero che ne aveva interrotto e deviato il corso, un corso che senza di lui sa rebbe stato non meno glorio so, certo più limpido e fe condo. Ma il giudizio storico non è chiamato a confrontare quel che è stato con quel che avrebbe potuto o dovuto es sere. Napoleone resta, nel giudizio della storia, indisso lubilmente legato alla rivolu zione. Lo Stato che egli crea, è la conseguenza delle pre messe rivoluzionarie; è lo Stato moderno, razionalmen te costruito e organizzato, in antitesi al « disordinato em pirismo » dell’antico regime. La stessa centralizzazione, la sistematica e rigorosa cen tralizzazione napoleonica â— l’aveva già notato, a suo tem po, il Tocqueville â— non era che la conclusione di un ciclo secolare che aveva trovato nella rivoluzione il suo coro namento E l’ordinamento amministrativo, e l’ordina mento giudiziario, e il codice napoleonico: tutti punti d’ar rivo di un cammino, che par te dalla rivoluzione. E’ il ver bo della rivoluzione, che dà alle conquiste di Napoleone, alla sua marcia vittoriosa at traverso l’Europa, un signifi cato, un valore, una portata storica. La nuova Europa, fi glia della rivoluzione, nasce con Napoleone; nasce con lui â— come in Italia â— o contro di lui â— come in Ger mania â— ma sempre grazie a lui. Uno strumento della sto ria, un incomparabile stru mento. E’ qui la sua gran dezza. Non nell’abbagliante spettacolo dell’epopea, in cui parve identificarsi la sua glo ria; ma nell’essere assurto a protagonista del dramma di un’epoca; nell’aver personi ficato in sé un’epoca, nell’a verla, in sé, incarnata e rias sunta. Qui è la sua grandez za. Ma qui è anche il suo li mite. Poiché egli venne ad identificare l’epoca con se stesso, a sovrapporre al dram ma dell’epoca il suo stesso: strumento della storia, volle fare della storia il suo stru mento. « L’onnipotenza porta con sé una follia incurabile, la tentazione di far tutto, poi ché tutto si può fare, anche il male dopo il bene. Da que sta grande vita, da cui tanto possono imparare gli uomini di governo, i politici, i mili tari, che i cittadini appren dano a lor volta una cosa: che non bisogna mai conse gnare la patria ad un uomo, non importa a quale uomo, non importa in quali circo stanze ». Il giudizio di Adolfo Thiers, più d’un secolo fa, nella chiu sa della sua « Storia del Con solato dell’Impero », conserva ancora la sua validità. « Sul finire di questa lunga storia dei nostri trionfi e dei nostri rovesci, è l’ultimo grido che esce dal mio cuore, grido sin cero che vorrei far giungere al cuore di tutti i francesi, al fine di persuaderli che non bisogna mai alienare la pro pria libertà »; e che, per non essere esposti ad alienarla, non bisogna mai abusarne. Letto 1353 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||