STORIA: Il Natale di Roma22 Aprile 2013 Il 21 aprile il Ventennio celebrò il Natale di Roma, ebbe l’ambizione dei Fori Imperiali e della Statuaria Classica, cercò di riequilibrare, d’accordo con il Re, un Cattolicesimo “pacifista rinunciatario”e si impadronì di tutti gli orpelli delle legioni romane con l’idea di ricrearne lo spirito. Il mito di Roma aveva oscurato la storia del vicino oriente antico, preda moderna degli Alleati vittoriosi: là era il petrolio, ma là erano anche le “radici”. A partire dall’800 e in particolare con l’impegno degli studiosi tedeschi, veniva decifrata la scrittura cuneiforme, venivano alla luce migliaia di tavolette-documenti, città sepolte, Zigurot, giardini pensili, immensi palazzi, statuaria di mostruosi animali componibili e si delineava la storia del più crudele imperialismo del quale si abbia notizia: quello assiro-babilonese: il terrore e l’odio come forma di dominio: “attrezzature di guerra ammassate nei più remoti villaggi- uso efferato delle armi-appropriazione del patrimonio dei popoli soggetti” Sargon aveva metodi suoi propri:” riunite immediatamente i vostri prefetti con i cavalli nei vostri punti di raduno per la cavalleria: chiunque è in ritardo sarà impalato all’interno della propria casa e chiunque storni (contingenti) delle città a proprio vantaggio, sarà impalato nella propria casa e i suoi figli e figlie saranno macellati per suo proprio ordine”(F.Mario Sales, L’impero assiro). I Greci e i Romani fecero barriera non solo con le armi, ma con la cultura e la statuaria che esalta la bellezza, l’armonia, l’intangibilità del corpo umano, poi ripresa nel Rinascimento dopo la caduta di Bisanzio, infine nel Ventennio in una unione ideale con la Romanità . Letto 4368 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||