Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Sulla sanità Monti parla ma non governa

28 Novembre 2012

di Nicola Porro
(da “il Giornale”, 28 novembre 2012)

La differenza tra un prestigioso editorialista e il premier, è che al primo è concesso pontifica ­re, al secondo sarebbe richiesto di go ­vernare.
Riteniamo che il presidente Monti ogni tanto si scordi di non sta ­re più al Corriere della Sera, ma a Pa ­lazzo Chigi. Sia detto con chiarezza: il mestiere dell’opinionista è relativa ­mente semplice. Deve intercettare i suoi lettori. Il premier dovrebbe go ­vernare il Paese. Monti nei giorni scorsi ha detto cose giustissime sulla scuola; sacrosante e coraggiose sulla corporazione dei professori. Ma nel ­la legge di stabilità che sta approvan ­do ha cancellato proprio quei codicil ­li che l’opinionista considera giusti. Ieri il presidente del Consiglio ha det ­to in modo chiaro e netto che un carrozzone sanitario co ­me quello che ci troviamo non può continuare a reggere a lungo. Bene, bravo, bravissimo. Come sta proce ­dendo per riformarlo? Davvero ha il coraggio di essere conseguente alle sue parole, introducendo ampie do ­si di intervento privato nel compar ­to?
Il professor Monti nel passato ci ha ammonito sul rischio di schiacciare un Paese con troppe tasse. Da presi ­dente del Consiglio le ha invece im ­poste come se nulla fosse.

E poi, ritor ­nato opinionista, ci ha detto che han ­no aggravato la recessione.
Lo scontro tra il dover essere e il do ­ver fare di questo governo dei tecnici è clamoroso: i gesti non seguono le parole. Prerogativa dei più consuma ­ti politici. Il pensiero di Monti ci con ­vince. La sua declinazione nel gover ­no della cosa pubblica ci sconforta.

È come se ci fossero due Monti: quello di via Solferino e quello di Palazzo Chigi. Il primo dice le cose giuste, il secondo fa le cose sbagliate. Gover ­nare non è semplice, anzi. Ma in que ­sta fase (a differenza di quella origi ­nale che adottò norme sacrosante sulle pensioni) sembra che Monti guardi più al consenso che allo scon ­tro parlamentare. Che inevitabil ­mente dovrebbe affrontare per per ­seguire le sue corrette ricette liberali.

Il vizio del doppio registro vale an ­cor di più per i ministri di Monti. Men ­tre stava crollando un comparto (quello dell’acciaio) che ci costereb ­be 7 miliardi di maggiori importazio ­ni, 1 miliardo di costi di welfare e cir ­ca 20mila disoccupati in più, il mini ­stro dello Sviluppo economico, Cor ­rado Passera, si trovava in Cina a «raf ­forzare le nostre relazioni economi ­che e commerciali ». E la crisi veniva gestita a Palazzo Chigi dall’ottimo Antonio Catricalà. È lo stesso mini ­stro, Passera, che è scappato dalla Sardegna del Sulcis e ha bacchettato Marchionne sulla vicenda Fiom. Un fenomeno della cosa giusta al conve ­gno giusto. Ma a governare ci pensi ­no altri.


Letto 2081 volte.


Nessun commento

No comments yet.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart