Vediamo su Fini cosa farà Napolitano18 Ottobre 2012 Ieri in serata è stata data la notizia che sul prossimo numero dell’Espresso saranno pubblicati alcuni nuovi documenti che in qualche modo hanno attinenza con la vicenda della casa di Montecarlo che, come è noto, ha contorni assai inquietanti. Il Fatto Quotidiano brucia le tappe e già stamani fa conoscere alcuni documenti che gettano nuova luce sul caso, rendendolo ancora più pesante. Infatti, oltre a disegnare una tempistica quanto mai sospetta che porterebbe a confermare l’ipotesi che l’operazione fu accuratamente preparata con la costituzione di varie società off-shore attraverso le quali rendere complicati e complessi i vari passaggi di proprietà della casa di Montecarlo, i documenti rivelano una relazione dei Tulliani con il ricercato dalla giustizia italiana Francesco Corallo. Uno di essi infatti è un fax partito dagli uffici di Corallo con il quale si trasmette al noto James Walfenzao copia del passaporto della moglie di Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani, ai fini della costituzione, insieme con il fratello Giancarlo, di una società a Saint Lucia avente per oggetto attività immobiliari, la Jayden Holding Ltd. Non vi è dubbio che una tale relazione d’affari della moglie del presidente della camera con un ricercato dalla giustizia italiana, e l’aggravarsi dei sospetti che tutta l’operazione sia sta messa in atto ai fini della compravendita della casa di Montecarlo, pongono di nuovo Gianfranco Fini in una posizione delicatissima. Immagino che al presidente della camera questi nuovi documenti non faranno né caldo né freddo visto che già sussistevano in abbondanza i motivi per le sue dimissioni da una carica che egli, per tanti motivi, interpreta in modo originale, ma ciò che interessa ora è osservare il comportamento del capo dello Stato che, come è noto, per ragioni misteriose, non si è mai pronunciato sulla vicenda (al contrario di quanto era solito fare per Silvio Berlusconi quando era presidente del consiglio), lasciando in me il sospetto che vi fosse una speciale acquiescenza, visto il ruolo di opposizione al governo Berlusconi che in quel momento svolgeva il presidente della camera. Ma ora tra le carte si è scoperto che Elisabetta Tulliani e Giancarlo Tulliani avevano rapporti di affari con il ricercato Francesco Corallo, e la rivelazione non può essere ignorata dal capo dello Stato. Se nel caso di Berlusconi si trattava del bunga bunga, qui si tratta di rapporti con persone ricercate dalla giustizia, e ci si potrebbe perfino domandare se il presidente della camera ne fosse a conoscenza. Ciancimino conosceva il numero delle telefonate (quattro) tra Napolitano e Mancino già il 28 agosto, e dice di conoscerne anche il contenuto, imbarazzante per Napolitano. Qui. Due domande: Letto 1215 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Giuseppe — 18 Ottobre 2012 @ 15:15
La risposta alla Sua domanda è facile: nulla. Non farà nulla Napolitano, nè il Parlamento, nè la magistratura. Perchè Fini schiodi dalla sua comoda poltrona ormai non resta che una possibilità : provare che si è reso responsabile di omicidio premeditato e pluriaggravato. E’ triste doverlo constatare, ma se la faccenda avesse riguardato qualcun altro (inutile indicare chi) quante autorizzazioni a procedere sarebbero state chieste? E quante volte sarebbero state chieste le dimissioni a furor di popolo? Ma purtroppo così è, se ci pare. In un regime come questo, seppure camuffato da democrazia, non c’è da aspettarsi di meglio. Anzi.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 18 Ottobre 2012 @ 17:31
Sono d’accordo con lei, Giuseppe. La novità sta però nel fatto che ora se ne stanno interessando i giornali di sinistra. Tutto può servire se si arriva alle dimissioni di un tal presidente della camera.