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Vedremo se i milanesi hanno scherzato

19 Maggio 2011

Fra meno di quindici giorni vedremo se i milanesi hanno scherzato.
Indubbiamente la lunga campagna mediatica contro Berlusconi, e il lavoro ai fianchi praticato fittamente dalla procura di Milano (e, a mio avviso, anche la guerra libica non ben accolta da molti moderati), hanno inciso sull’esito del primo turno di queste amministrative, dove Berlusconi ha viste dimezzate le preferenze raccolte  a piene mani nelle precedenti elezioni.

È assai probabile che le continue arringhe contro di lui abbiano stancato più di un elettore e non è impossibile che un buon numero di loro sia andato alle urne pensando: Ora basta con questo Berlusconi. Ne abbiamo piene le scatole. E così gli hanno dato uno schiaffo che, a mio avviso, non meritava. Come non lo meritava Letizia Moratti, che ho sempre stimato come una gran lavoratrice, silenziosa, restia a praticare i media e a salire sul palcoscenico. Direi che proprio Letizia Moratti incarna il temperamento dei milanesi, i quali questa volta non hanno saputo riconoscere in lei le loro stesse qualità.

Sono fiducioso che i milanesi rifletteranno su ciò che domenica e lunedì scorsi è accaduto nella loro città, e dall’obnubilamento in cui sono caduti, quasi una stregoneria, sappiano scuotersi e rimediare.

Tuttavia, meriterebbero una lezione.
Non si può decidere le sorti ed il futuro di una città come Milano, andando a votare scocciati dal gran parlare che in questi anni si fa di Berlusconi, pensando che il miglior modo di non sentire più niente di lui, è quello di farlo uscire di scena.

Se io fossi Berlusconi (leggo qualcosa qui), in questi giorni che ci separano dal ballottaggio me ne starei lontano da Milano. Lascerei che i milanesi conquistassero da soli il ravvedimento e, quando non lo facessero, che provassero che cosa vuol dire mettere la loro città in mano alla sinistra più estrema. Ieri, se non ho capito male la notizia in tv, già i centri sociali manifestavano sui tetti, facendo baldoria. Figuriamoci dopo, se avranno un sindaco che sta dalla loro parte.
Non c’è miglior lezione di quella che si ricava sbattendo la testa contro il muro. E i milanesi meritano questo.

Berlusconi, se proprio non potrà trattenersi, vada ad aiutare i candidati di altre città, e lasci che Milano se la sbrighi da sola.
Dice un proverbio: Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Vale per tutti, anche per i milanesi.

Altri articoli

“I centri sociali festeggiano lanciando tegole sugli agenti” di Alberto Giannoni. Qui.

“Pisapia terrorista non è. Però il moderato fa paura” di Massimo de’ Manzoni. Qui.

“Jekyll e Hyde sul Carroccio” di Mario Sechi. Qui.

“Dove va Gianfranco Fini?” di Graziella Balestrieri. Qui.


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Bart