Veronica Lario in tribunale: separazione “con addebito”12 Novembre 2009 E ti pareva, mi sono detto. Tutti i salmi finiscono in gloria, e Veronica Lario la sua gloria la troverà molto probabilmente nella spartizione del grosso patrimonio del marito Silvio Berlusconi. Qui. Quando scoppiò il caso Veronica Lario/Silvio Berlusconi, (qui), non riuscivo a capire come la moglie del premier avesse potuto prendere penna e calamaio e scrivere all’Ansa tutte quelle brutte cose sul conto del marito, compresa la parola “maiale” censurata opportunamente dall’Ansa. Insomma, mi domandavo, perché tanto clamore a mezzo stampa? Se ci si vuole separare dal marito, la legge prescrive le procedure e in un batter d’occhio il divorzio lo si ottiene, specialmente nel caso di Veronica Lario che vive ormai da molti anni separata dal marito, e in una lussuosa villa, quella di Macherio, tanto bella da fare invidia ad un magnate. Diversamente si comportò Hillary Clinton in occasione dello scandalo Lewinsky, di cui fu protagonista l’illustre marito Bill Clinton, e diversamente si è comportata poco tempo fa la moglie di Piero Marrazzo, Roberta Serdoz. Ma di esempi se ne possono fare tanti. Può mai essersi accumulato così tanto odio in Veronica, mi sono chiesto, da indurla a dare del maiale al marito, quando tutto ciò che ha avuto, compresi i tre figli Barbara, Eleonora e Luigi, hanno qualcosa a che vedere con lui? Se l’uomo in questi ultimi anni ha frequentato donne (sulle minorenni non sono usciti casi che implichino reato, come aveva lasciato intendere Veronica), non può essere giustificato, il marito, agli occhi della stessa moglie, dalla lunga separazione di lei dal letto coniugale? Sono davvero tutte dalla parte di Silvio Berlusconi le colpe? Sono sempre stato convinto che, a meno che in famiglia non si consumino reati, quando due coniugi decidono di separarsi e poi di divorziare, le colpe non sono tutte da una parte sola. Dunque, perché Veronica si è rivolta prima alla stampa e solo dopo alla legge per denunciare il marito? Perché la sua volontà è quasi certamente (e forse proprio certamente, visto il titolo del giornale) quella di spartire, attraverso gli strumenti della legge, il succulento patrimonio del marito; e il caso Noemi è capitato, dunque,  come il classico cacio sui maccheroni affinché tutte le colpe siano dirottate su di lui. Perché altrimenti non limitarsi alla separazione o al divorzio puro e semplice? Ci avrebbe fatto una gran bella figura, magari lasciandosi intestare (se già non è stato fatto) la villa di Macherio, dove abita.  Berlusconi, a quel che leggo, era favorevole a trovare un’intesa estragiudiciale (qui). Mica potrà sostenere, a giustificazione dell’alta richiesta,  che non sposando Berlusconi avrebbe avuto una carriera di attrice luminosa e ben pagata? Oppure, mica potrà sostenere che il succulento patrimonio del marito è frutto anche della sua mente e delle sue braccia? In realtà , presumo che  avendo sposato a suo tempo, togliendolo alla prima moglie, un uomo ricco, desideri andarsene da ex-moglie ricca, e anzi più ricca ancora, perché tutto ciò che riuscirà a strappare al giudice, sarà sempre qualcosa in più della bella villa in cui ora vive. Nello stesso articolo leggo: “il nodo della separazione è la divisione per eredità di Berlusconi e dunque dell’impero Finin Âvest.” Mica quisquilie! Già si muovono anche le figlie; Barbara in particolare mira alla Mondadori, dove regna con grande successo la sorellastra Marina, diventata per le sue qualità manageriali, una delle imprenditrici più capaci non solo d’Europa, ma del mondo. Barbara vuole il suo impero, sostenendo che gliel’ha promesso il padre. Certo che  avrà diritto alla sua parte, ma per dirigere le aziende ci vogliono capacità che non tutti hanno. Se non le si possiedono, si distruggerà solo ricchezza. Che Barbara dunque, se vuole andare in Mondadori, faccia il suo apprendistato, e poi si misureranno le sue capacità . Ora sta invece solo mettendo i bastoni tra le ruote alla sorellastra, alla quale non si può rinfacciare nulla, avendo saputo amministrare egregiamente una delle società che il padre le ha affidato. Più che dal giudice Mesiano, da oggi Berlusconi dovrà guardarsi le spalle (lo avrebbe mai potuto immaginare?) da una parte della propria famiglia. Il classico colpo di grazia, insomma. Se qualcuno aveva contato di abbattere Silvio Berlusconi attraverso la sentenza del Lodo Mondadori, dovrà ricredersi. Ci penserà una parte della sua famiglia a caricarlo di un peso molto più ingombrante di quei 750 milioni di euro spuntati dal cilindro di Mesiano. Ma che cosa ne pensano i tre figli di Veronica? Stento a credere che vogliano davvero contribuire ad abbattere il loro padre. Attenta, però, Veronica, a non commettere lo sbaglio di farti possedere dall’avidità (sembra che abbia chiesto per sé dai 500 milioni a un miliardo di euro). Molte delle ricchezze che chiedi te le assegnerà , è vero, la legge, ma non puoi dire che le hai guadagnate tu con le tue qualità manageriali. Le ha guadagnate tuo marito. Inoltre, sappi che amministrare aziende non è faccenda semplice e da tutti. Potresti ritrovarti fra qualche anno dipinta come una donna che ha voluto la luna e si è ritrovata in mano solo della cenere. Per non dire poi che la tua partita rischierà di mettere per sempre i tuoi figli contro il loro padre. Articoli correlati“Veronica e la separazione con addebito”. Qui. Per conoscere il patrimonio che Veronica Lario già possiede, leggere qui. “Veronica Lario chiede silenzio”. Qui. “Vogliono rovinare Silvio” di Franco Bechis. Qui. Letto 1293 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||